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mercoledì 27 agosto 2014

Viceversa

La curiosità umana mi ha sempre affascinato, ha permesso all'uomo di fare grandi scoperte e se siamo dove siamo, nel bene e nel male, lo dobbiamo a questa innata e primigenia dote. Ho sempre ammirato gli uomini curiosi, i quali, devono essere dotati anche di una grossa dose di coraggio. Essere curiosi vuol dire sperimentare e ciò non è per persone timorose. 
Ed è proprio fatto così un uomo che ho incontrato in questa mio peregrinazione sessuale, un uomo che non aveva mai avuto questo tipo di approcci, ma che ha messo in gioco se stesso e, incontro dopo incontro, ha avuto la forza ed il coraggio di sperimentarsi e provare cose nuove. Non è un giovanotto, ha un viso rotondo e simpatico, la corporatura grossa ed un'altezza tale e quale la mia. Mi ha spesso raccontato le sue molteplici avventure con donne, ama i piaceri carnali tanto quanto me, ma un'esperienza così completa con una persona dello stesso sesso, non l'aveva mai avuta.
Ricordo il primo incontro con lui, era nervoso, teso e timoroso, ma aveva preso il toro per le corna e aveva deciso. Infilò il cazzo nel gloryhole e poi volle conoscermi per proseguire nella mia stanza il gioco e la sperimentazione. E' una persona rara e mi intriga proprio per la sua curiosità.
"Voglio provare con te un paio di cose, mi sento pronto", mi ha detto così, in uno dei nostri messaggi quotidiani "Vorrei metterti dall'altra parte del buco e vorrei provare a succhiarti, ed è una cosa che non ho mai fatto e quindi non so cosa ne uscirà fuori". Sorrido e mi mostro incuriosito. La seconda cosa che vorrebbe provare però non me la rivela, sarà una sorpresa.
Ci diamo appuntamento, lo accolgo direttamente sull'uscio di casa, si fa una rapida doccia, fuori le cicale cantano con forza ed il sole è alto nel cielo. 
"Allora, montiamo il gloryhole?" mi dice divertito ma allo stesso tempo un poco imbarazzato. "Va bene! coraggio!" gli rispondo eccitato, perché è la prima volta che mi metto dall'altra parte del mio gloryhole. Siamo d'accordo, non c'è il pathos dell'incontro al buio, della trasgressione che provano i miei avventori, le luci soffuse e l'ambiente soft. Ma poco importa, desidero aggrapparmi alle maniglie del gloryhole e provare cosa significa appoggiarsi e lasciarsi andare, adagiato su quella parete di legno.
Montiamo il tutto e siamo pronti. Mi tolgo gli slip e rimango nudo, mi avvicino al buco e infilo il mio membro moscio. Dall'altra parte sento la sua bocca umida e calda prenderlo in bocca, inizia a succhiarlo con delicatezza poi più veloce, è come se stesse cercando il suo ritmo, in realtà credo sia in difficoltà perché non sa come procurarmi piacere. "Tranquillo, succhialo piano" gli consiglio, così inizia a farlo con più calma alternando la bocca alla sua mano, mi adagio sulla parete e mi rilasso, mi piace, l'uomo ci sa fare, sta andando meglio del previsto.


Gemo, provo piacere, mi scatta una foto, dice che devo fare come tutti gli altri, come tutti quelli che infilano il cazzo nel buco, concordo con lui.
La vista da questa parte è curiosa. Vedi il tuo cazzo sparire in un buco che ti da solo piacere, un piacere che ti taglia le gambe. Essere privati della visione di ciò che accade aumenta la sensibilità del tuo corpo ed il piacere raddoppia, ora ne sono certo.




Gli chiedo però di fermarsi, dobbiamo ancora giocar e non vorrei venire.
Ci spostiamo sul letto, lo faccio godere succhiandolo come meglio so fare, gli lecco i testicoli con delicatezza e la mia lingua poi fugge verso il suo buco, lo lecco con passione, infilo il mio dito che cerca la sua prostata, lo massaggio e lo succhio e lui gode da pazzi.
Ci fermiamo e mi chiede lumi sul massaggio prostatico, gli dico come funziona, cosa si deve toccare. Incuriosito mi chiede di poterlo fare lui a me. Lo lascio fare, mi metto prono e lui dietro di me.
Mi lubrifica bene il buchetto ed inizia a giocarci con le sua dita affusolate, entra con grazia, gli dico come fare e come muoversi, segue i miei consigli alla lettera, ed il piacere è tanto, per me, solo per me.
Continua, da un dito passa a due e poi a tre, ormai sono aperto e sento frugare dentro di me con gentilezza, ha bussato alla porta del mio piacere con grande compostezza ed impegno, senza forzare. Si muove abile ed agile ed ascolta diligentemente i miei consigli mentre io mi posso abbandonare a veri e propri orgasmi. Il piacer triplica quando la sua mano libera scivola sotto di me e si prende cura del mio uccello, con estrema delicatezza e con movimenti ritmici da mozzare il fiato. Un vero e magico godimento.
Ma le sperimentazioni finiscono e tra una chiacchiera e un'altra consumiamo il poco tempo rimasto per noi. Ci salutiamo, ormai siamo amici e sentiamo di poter scoprire nuove cose assieme. Buon proseguimento di giornata amico mio.

Un felice rientro

Tutto torna alla normalità. Ebbene si, purtroppo intendiamo quel meritato riposo in riva al mare o ai piedi dei monti o in giro per le città assolate, solo un tiepido intervallo delle nostre vite frenetiche. Tutto gira attorno alla produttività, una gabbia dorata, che ci permette meno di un mese di meritato riposo. Mi sento prigioniero di un sistema. La qualità di vita è peggiorata, le strade sono sporche, la gente egoista, tira dritta per la sua strada, è stanca e non ha tempo. Gli eccessi a volte ti aiutano a superare questo male di vivere.
Ed è così che mi ritrovo di nuovo dietro a quel buco, in questi giorni non ci ho pensato. Ma ora sento un desiderio profondo di trasgressione. Sono affamato, in astinenza. Per fortuna, in questi mesi passati, ho conosciuto persone di rara simpatia e socievolezza, uomini che, attratti da qual buco, in realtà si sono dimostrati più profondi e pronti a mettersi in gioco. Ed è così che rompo il mio digiuno con una persona che per mesi e costantemente mi è venuta a trovare, donandomi piacere e ricevendone in egual misura. E' una persona semplice, ha lavorato tutto agosto, si riposerà a settembre. Gli sono mancato, perché appena saputo del mio rientro, mi chiede un appuntamento. Ormai ci conosciamo bene, le nostre chiacchierate dal buco, prima e dopo il godimento, ci hanno fatto avvicinare. L'ultima volta, superò quel muro dopo mesi di tentennamento ed abbiamo avuto un bel sesso fatto di passione, energia e piacere.
Ho scelto lui per rompere il mio digiuno da sesso. Come l'ultima volta in cui ci vedemmo, prima della mia partenza, lo accolgo alla porta, e come vecchi amici ci salutiamo, sereni e divertiti. Ci adagiamo sul letto, gli offro una delle mie Marlboro Rosse, ce la fumiamo chiacchierando serenamente. Io finisco per primo, siamo seminudi sul letto, mentre tira le ultime boccate, io mi avvicino ai suoi boxer attillati, ed inizio a massaggiargli il pacco, lo guardo negli occhi e mi sorride. Abbasso dolcemente i boxer e tiro fuori il suo bel cazzo appena barzotto, lo accolgo nella mia bocca e subito sento il suo sottile gemito di piacere. Me ne prendo cura mentre lui si fa l'ultimo tiro di sigaretta, spegne la cicca e si rilassa. Il suo pene cresce sempre di più nella mia bocca, lentamente, arriva a diventare il bel cazzo che conosco bene, duro e largo e che fatico a prenderlo tutto. Con una mossa rapida si sfila i boxer e posso dedicarmi anche ai suoi testicoli lisci e delicati. Ad ogni mio colpo di lingua è un suo gemito di piacere, mi accarezza dolcemente la testa, poi me la spinge, in modo che possa prendere tutto il suo bell'uccello, tutto in fondo alla mia gola capiente.
So bene come farlo godere ed io godo nel sentire i suoi gemiti, le sue esclamazioni di ringraziamento al mio incessante lavorio. Lo sento deciso e voglioso. Mi scosta la testa dal suo cazzo, mi invita di girarmi e capisco cosa vuole. Prendo uno dei miei preservativi, lo apro, lo prendo delicatamente in bocca dal serbatoio e mi dirigo verso il suo uccello duro e dritto. Ingoio il suo cazzo e con delicatezza srotolo il preservativo, calzandolo perfettamente: geme di piacere mentre lo faccio. Mi scosto e finisco il lavoro di sistemazione con le mia mani. Prendo un po' di lubrificante e lo spalmo sul mio buchetto voglioso. Lui si alza, mi gira, mi afferra i fianchi e mi sistema davanti a lui, io mi rilasso e questa volta lascio fare tutto a lui. Con delicatezza mi appoggia il suo bel cazzo duro sul mio buchetto, si muove, si struscia, me lo fa sentire dolcemente. Prende la mira, lo appoggia un po' più forte e fa entrare per un po' il suo glande gonfio e carico di piacere. E' delicato ma sento un gran dolore, non sono più abituato. Con pazienza si ferma, aspetta che passi quel dolore forte e lancinante, come se una spada salisse su per il tuo buco fino allo stomaco. Mi rilasso e lui lo percepisce ed allora riprende ad affondare, sempre con delicatezza e lentamente.
Entra, entra tutto ed una volta dentro si ferma un attimo per farmi respirare e poi, poi inizia a muoversi e lo fa con decisione e sempre più forte. Sente che mi allargo, che lo accolgo del tutto ed allora lo sento gemere di piacere, anche io gemo con lui, sento il suo membro duro e gonfio, dentro di me, mi sento prendere con forza ma delicatamente, senza violenza alcuna. Lo sento sbattere sempre di più, si alza in piedi e continua a penetrarmi con grande passione, spingendo fino in fondo e tirandolo fuori quasi del tutto. Le sue mani stringono con forza i miei fianchi, il suo respiro accelera e con lui, aumenta il ritmo delle spinte dentro di me, ora è velocissimo, il mio piacere è alle stelle e sento che il suo cazzo si gonfia ancora di più, sembra quasi stia per esplodere ed ecco, un respiro spezzato, un gemito più forte degli altri, lo sento esplodere dentro di me ed io mi rilasso del tutto. Ci sdraiamo entrambi sfiniti e allora ci sta bene un'altra Marlboro Rossa, le ultime chiacchiere e si riveste. Sull'uscio di casa mi saluta e mi abbraccia forte, un abbraccio lungo e forte che mi lascia sorpreso. Io sono un po' rigido perché la cosa mi sorprende, mi riprendo e lo abbraccio anche io. "Prima che parti per le tue ferie credo ci rivedremo almeno un paio di volte no?" gli faccio sorridendo. "Certo, ci sentiamo presto, buonaserata" e mi saluta sorridendo, domani si alza presto altrimenti chissà, forse sarebbe rimasto.
Chiudo la porta ed inizio a mettere in ordine, fuori è buio e le auto che passano sono ancora molto poche, c'è un silenzio alternato al rumore delle auto e dei bus frastornanti, tira una brezza che rinfresca la casa. Vibra il mio telefono.
"Posso passare stasera? una mezz'oretta e sono lì, se vuoi".
E' un ragazzo di trent'anni con cui avevo parlato in questi giorni e che mi aveva fatto una buona impressione. Perché no, mi dico tra me e me. "Ok vieni pure" e gli do tutte le indicazioni.
Mentre lo aspetto attrezzo il mio gloryhole e finisco di sistemare.
"Sono sotto casa, cosa debbo fare?", gli apro e gli do le ultime indicazioni. Si apre la porta lentamente "Ma un ascensore in questo palazzo? Perché non lo mettete?" Sorrido e gli rispondo che non è possibile, ci avevano già pensato.
Percepisco che guarda il mio gloryhole con un po' di sospetto e mi dice "Ma farlo più comodi? Se passo direttamente di là?". Questa domanda mi coglie impreparato, non so che rispondere, nessuno mai mi aveva fatto questa richiesta senza nemmeno slacciarsi i pantaloni ed aver ricevuto le mie prime attenzioni.
"Va bene, se ti va possiamo smontarlo", rispondo perplesso e forse lui se ne accorge, mi avvicino al gloryhole per liberare l'uscio quando vedo che invece dal buco, lui agita un cazzo già barzotto, un richiamo, un'esca viva, sorrido e mi avvicino, mi inginocchio e lo prendo in bocca. E' uno splendido cazzo, incredibilmente largo, gli faccio i complimenti e lui ride e mi dice che non crede di averlo così bello, si sbaglia.





Me ne prendo cura ma non sento gemiti da parte sua, le mie insicurezza mi assalgono, non lo sto facendo godere? Come mai? cerco di prenderlo tutto ma non ci riesco, è molto largo.
Dopo qualche minuto mi chiede di nuovo di passare dall'altra parte. Ed allora smonto del tutto il mio gloryhole. Mi compare un ragazzo giovane e dal sorriso divertito, i capelli corti e pettinati all'insù,  gli occhi neri e curiosi, vivaci, è composto e serio con tatuaggio discreto sul braccio. Ha un fisico ben definito, liscio ed abbronzato. E' veramente un bel ragazzo.
Mentre smontavo il mio gloryhole, lui si era spogliato del tutto, lo faccio accomodare e si siede sul letto, chiacchieriamo, capisco che ha bisogno di accertarsi di me, che non sia un pazzo criminale pronto a sgozzarlo. E' simpatico, solare, socievole, una voce stanca di chi ha lavorato tutto il giorno, dire stanco mentalmente più che fisicamente.
Quando sento che si è tranquillizzato, mentre è ancora seduto sul letto, mi chino verso il suo membro e lo riprendo in bocca e mi godo quello splendido cazzo che si gonfia lentamente fino a diventare di marmo, si adagia sul letto ancora più comodo, con il cuscino sotto la testa e si lascia andare, ma non sento gemiti di piacere da parte sua.
Poi, sento le sue mani scivolare sopra la mia testa lentamente si dirigono verso la nuca, senza forzare, senza violenza. Mi tiene forte la testa ed inizia a muovere il bacino ed affondare il suo cazzo nella mia gola, prima lentamente e poi sempre più velocemente. Capisco che è il genere di maschio che preferisce muoversi e trae piacere da quel dolce e godurioso su e giù.
Ad un certo punto sento mollare la presa sulla mia testa ed allora posso succhiare il suo membro con i miei tempi e la mia modalità. Ma le sue mani non si fermano.
La sua mano destra inizia a scivolare lungo il mio corpo e si dirige verso il mio membro. Inizia a toccarmelo, me lo sega con vigore ed il mio cazzo inizia a crescere e diventare sempre più duro. Quando sente che raggiungo una solida erezione, mi allontana dolcemente dal suo cazzo, mi piego allora indietro sulle mie ginocchia e lui si china verso di me e mi prende l'uccello in bocca.
Il ragazzo succhia benissimo, lo prende fino in gola, poi si ferma mi guarda e mi fa "Guarda, io sono sempre attivo, pensa te". Sorrido e mi godo il suo pompino, non penso ad altro, non cerco ragioni del suo gesto, mi lascio andare.
Lo fermo perché sto per venire ed allora tirandosi su mi guarda e mi fa, "Anche io sto per venire, ma come vengo?".
Mi lascia di nuovo perplesso e basito, mi fa strano ci sia ancora qualcuno che riesca a sorprendermi nel sesso. Non capisco dove vuole arrivare, poi mi illumino. Traeva piacere nello scoparmi la gola, e capisco che vuole venire scopandomi, muovendosi lui fino al coito e non lasciando fare a me.
Gli porgo un preservativo e lui sorridendo se lo infila mentre io mi lubrifico per bene. Mi metto prono davanti a lui. Con calma si avvicina e prende la mira, usa il suo glande come un bastone per rabdomante, alla ricerca del mio buco accogliente. Ero sicuro di non provare dolore, perché poco fa mi aveva già aperto il mio caldo amico ed invece, le dimensioni di questo giovane cazzo, sono davvero consistenti, soprattutto in larghezza. Sento un dolore che seppur minore rispetto a prima, è pur sempre lancinante. Lo faccio fermare un attimo poi, senza uscire e con delicatezza, affonda sempre di più fino ad entrare del tutto. Con gran vigore inizia a scoparmi, sembrava stanco ma non lo è o almeno, è talmente preso dal piacere che si sta procurando, che la stanchezza svanisce in un istante.
Lo sento entrare ed uscire con decisione, si muove con sapiente energia, finalmente sento i suoi gemiti di piacere. Aumenta i ritmo dei colpi, sempre più profondi e forti ed io godo da matti nel sentire quel paletto di carne, durissimo e grosso, uscire ed entrare dentro di me. E' resistente, sarà la stanchezza o è sempre così? Non ho tempo di farmi domande, voglio godermi e rilassarmi, voglio provare questo immenso piacere, il piacere di essere riempito e mi accorgo tristemente che, se qualcosa va riempita è perché ha dentro un vuoto che non so colmare.
Esplode dentro di me, con un gran gemito di piacere e con un ultimo e profondissimo affondo. Si sfila delicatamente, facendo attenzione al preservativo. Si adagia sul letto sfinito. Chiacchieriamo molto dopo il coito, sembra felice di confrontarsi su temi che vanno oltre il sesso: politica, cultura, società, la nostra città. Facciamo tardissimo, senza accorgercene. Si riveste e mi ringrazia per la piacevole chiacchierata. Non per il sesso, ma per la chiacchierata, sembra aver preferito la mia persona che le mie doti amatorie. Ci salutiamo e ci auguriamo la buonanotte. Come rientro dalle vacanze non è male. Me ne posso andare a dormire pienamente soddisfatto

venerdì 22 agosto 2014

Un corpo liscio e atletico....yum!

Tornato dal sud, coccolato dal mare e dal sole per una decina di giorni, mi accingo di nuovo a partire per un'altra destinazione. Ma prima, fermandomi un paio di giorni nella mia splendida città, posso divertirmi un po'. Esco, la città è deserta, non mancano i parcheggi. I negozi sono tutti chiusi, si respira un'aria da the day after. A Roma sembra siano rimasti sono cingalesi, cinesi e zingari, quest'ultimi proseguono la loro incessante ricerca di oggetti nei cassonetti dell'immondizia. Dimenticavo, vedo vagare, come zombie senza meta, anziani dalle pelle diafane e quasi trasparenti, che come vampiri si affacciano per le strade solo nelle ore prima del tramonto. Tutto ciò mi rattrista e desidero partire il prima possibile. Ma qualcuno potrebbe allietarmi la serata.
Tra i pochi sopravvissuti di questa estate romana, un uomo che mi aveva contattato diverso tempo fa, mi chiede se questa sera sono disponibile, come posso dirgli di no.
Attendo con pazienza l'orario stabilito. Mi chiedo se mi sono arrugginito in questi giorni di ozio. Ma eccolo. Puntuale come piace a me, mi avverte che si trova al portone, gli do le ultime indicazioni e gli apro.
Prima di entrare bussa alla porta, sintomo di una buona educazione. Entra e richiude, lo vedo piuttosto deciso ma composto, si avvicina al buco si cala i pantaloni e mi offre il suo membro.
Il suo uccello è pulito ed addormentato, lo accolgo nella mia bocca e lo sento crescere lentamente fino a raggiungere una considerevole erezione. Ha un bel cazzo, completamente aperto, il suo glande è morbido e vellutato ed è un piacere tenerlo tra le mie labbra. Ad ogni mio tocco, sento un sussulto ed un'esclamazione di godimento. Questi gemiti e fremiti aumentano a dismisura quando la mia lingua si concentra sulla parte superiore del glande. Solitamente la zona più sensibile di un pene è nel frenulo, nel caso di quest'uomo, virile e composto, essa si trova sulla parte superiore ed è eccitante sino alla morte provocare quei gemiti e quei fremiti di piacere e godimento.
Non lascio i disparte i suoi testicoli, questi sono perfettamente depilati e la mia lingua si muove sinuosa e li titilla dolcemente provocandogli un grande piacere. Ad un certo punto, l'uomo si allontana dal buco per qualche secondo, si toglie la maglietta e l'appoggia sulla panca all'ingresso, ci pensa e poi si toglie anche slip e i pantaloni, ora è completamente nudo dall'altra parte del mio glory hole!
Mentre si spogliava, ho potuto scorgere un fisico ben definito e completamente liscio, avrei voglia di toccarlo, massaggiarlo, sfiorarlo, eccitarlo con le mie mani e la mia lingua. Quando si avvicina di nuovo al mio buco, il suo membro ha perso durezza, mi rimetto al lavoro per riportalo in erezione completa, ma la mia lingua vuole quel corpo ed allora sfugge al mio controllo e si dirige verso i testicoli e poi sale per finire tra le pieghe dell'inguine. L'uomo sussulta, prova un grande piacere, lo sento ed allora insisto in quel luogo nascosto del suo corpo scolpito.
"Ti piace? Ti piace farti leccare il corpo?" gli chiedo a bruciapelo, mentre la mia mano gli massaggia dolcemente il membro completamente eretto. "Si, da morire e a te apice farlo?" mi risponde incuriosito ed io "Certamente".
Lascio cadere la cosa e proseguo nell'opera di degustazione. "Vuoi passare di qua? staresti più comodo e potrei leccarti meglio" glielo chiedo già sicuro che accetterà la proposta e di fatti "Si, va bene".
Smonto il mio gloryhole, mi appare un uomo dal volto simpatico, regolare, gli occhi piccoli e vispi, i capelli cortissimi, un naso piccolo e ben fatto. Mi chiede di lasciare molta penombra, capisco che non è avvezzo a farlo con uomini, acconsento. Lo lascio entrare e subito si distende sul letto, a pancia all'aria. Posso vedere meglio il suo corpo, è veramente ben definito, è piccolo di statura ma molto ben fatto. Non ha un pelo e le mie mani e la mia lingua percorrono il suo corpo,  disegno spirali di saliva sulla sua carne definita.
Lo sento godere, si lascia andare alla lussuria e al godimento che gli procuro, la mia lingua allora scivola sempre più verso il basso, lascio il suo membro e mi dirigo verso i testicoli e poi nella zona perianale e lo sento sussultare e fremere ancora di più, allora gli prendo le gambe, le alzo ed affondo la mia lingua dentro il suo ano. E' pulito e profumato, stretto ed inviolato. Lo sento godere ed ansimare ancora di più e capisco che quella è la strada giusta per farlo godere. Dopo avergli procurato un lungo piacere gli abbasso le gambe e torno con la mia bocca al suo membro.
Riprendo a succhiarlo con grande passione e mentre lo lecco, il mio dito si fa strada nel suo buco inviolato, lentamente, pazientemente. Con un po' di attenzione riesco ad infilarlo del tutto, posso sentire la sua prostata pulsare dolcemente, inizio a massaggiarla ed allora, allora inizia a godere ancora di più, i suoi gemiti sono ora più forti, la mia lingua conosce i suoi punti deboli e ci si sofferma sempre più spesso, mentre il mio dito lavora con regolarità dentro di lui.
"Si ancora, ti prego, voglio venire in questo modo", me lo dice quasi implorandomi ed io lo accontento, accelero il mio lavoro di bocca, il suo membro diventa di marmo ed esclama "Eccomi, sto venendo!", mi tolgo e prendo il suo cazzo nella mia mano, inizio a segarlo velocemente mentre il mio dito paziente prosegue quello stimolante massaggio ed eccolo in breve svuotarsi con un gran gemito strozzato in gola, un piacere che subito svanisce e lascia il posto ad un sapore amarognolo nella sua bocca.
Mi fermo e tolgo, con delicatezza, il mio dito dal suo buchino, lo pulisco con delicatezza ma non sono sazio dal vederlo godere e con dolcezza glielo riprendo in bocca e lui è tutto un fremito, un divincolarsi impazzito ma non mi chiede di fermarmi, il suo silenzio è per me un assenso a proseguire. Continuo, così, per qualche minuto finché, saziatomi con gli occhi del suo piacere, mi fermo e lo lascio libero.
Parliamo un po', ha la mia età, è una brava persona, mi dice che gli farebbe piacere tornare da me ma non sa quando gli andrà di nuovo, è un amante dell'erotismo e della trasgressione e ama fare le cose con la testa e mai per abitudine. Lo tranquillizzo e gli dico che quando vorrà mi potrà chiamare di nuvo. Ci salutiamo ed io, rilassato, sono pronto con la testa per il mio nuovo viaggio. Ma torno a Roma, si che torno!






martedì 19 agosto 2014

Il Guardia Costiera

Di quell'estate, non dimenticherò mai le tre sfumature di azzurro con cui il sole dipingeva il mare fosforescente. Dall'alto, affacciandomi dalla mia casa adorata, potevo vedere la sabbia dorata, i bambini urlanti di gioia, i ragazzi giocare a pallone e la moltitudine di ombrelloni a riparare anziani ed infanti. Ammiravo un braccio di cemento e ferro, antico più dell'ultima guerra, che si protraeva nel mare scintillante, i suoi colori si protraevano sino alla linea bianca dell'orizzonte, l'azzurro più chiaro cangiava in un indaco acceso per poi trasformarsi in un profondo blu mare. Il cielo terso di un agosto privo di afa, una dolce brezza ad accarezzarmi il viso ed i miei occhi che si cibavano di quella splendida visione.
La mattina scendevo verso la spiaggia per la mia dose quotidiana di sole e di acqua salata, una ripida discesa mi conduceva alla litoranea che, una volta attraversata, mi permetteva di accedere  all'immensa spiaggia dorata. Verso mezzogiorno rincasavo per il pranzo, attraversata la strada, inalavo più aria che potevo, ed iniziavo la ripida salita.
A volte, la mia ascesa era però addolcita da una splendida visione.
Appoggiato sull'uscio della Guardia Costiera, spesso, rimiravo un giovane uomo, dalla divisa bianca, candida come la neve, i suoi capelli erano biondi e corti, rasati dietro la nuca ma con un ciuffo sbarazzino a guarnire la fronte, gli occhi azzurri come quel cielo di agosto e la sigaretta nella mano sinistra. Con posa virile, si appoggiava sul muro con il piede mancino. Spesso, e la cosa mi eccitava da morire, teneva la sigaretta tra pollice ed indice, inclinava leggermente la testa, rivolta leggermente verso il basso, e tirava la sua sigaretta. Ed io mi accendevo assieme a quella.
I suoi pensieri erano intangibili come le spirali di fumo della sua bionda, passando a non più di una decina di metri da lui, rallentavo vistosamente il mio passo, con la coda dell'occhio lo spiavo o mi fermavo e guardavo nella sua direzione, distogliendo lo sguardo poi verso qualcos'altro, mi sentivo un adolescente. A volte teneva la mano destra lungo il suo fianco ed infilava il pollice nella tasca. Una volta però vidi la sua mano scivolare verso la patta, ebbi un sussulto, non potei non immaginare cosa si nascondeva dentro i suoi candidi pantaloni, immaginavo uno slip anch'esso bianco e immacolato e dentro di esso il suo membro, immaginavo il suo profumo, il profumo di maschio. Ma dovevo proseguire non potevo fermarmi e così, lentamente, la sua figura usciva dal mio campo visivo ed io rimanevo solitario nella mia dura ascesa, la parte più dura della salita, senza alcun sostegno, nemmeno immaginario.

venerdì 1 agosto 2014

un bel torello siciliano

Il caos regna sovrano fuori dalla mia finestra. La pazza estate romana, dove il caldo staziona nel nord dell'Europa, mentre qui respiriamo fresca aria e pioggia battente, non sembra arrendersi al maltempo. Fioriscono eventi, concerti, manifestazioni e non ne sembra immune nemmeno il parco di fronte casa mia. Motorini parcheggiati sui marciapiedi, auto inzeppate una accanto all'altra, quasi un puzzle di lamiere, gente che passeggia bevendo birra in bottiglie, le quali troverò il giorno dopo adagiate sul ciglio della strada o sopra il sellino del mio motorino. Devo partire.
Sono settimane che comunico con un interessante ragazzo di 38 anni, originario della Sicilia, a Roma per cambiare vita. Le nostre conversazioni telematiche sono simpatiche e parliamo di tutto. Si confida con me, mi racconta la sua vita. Probabilmente ha bisogno di parlare e ha trovato in me qualcuno le lo ascolta. Ma il nostro approccio era stato un altro. Era curioso del mio gloryhole, avrebbe voluto provare, solo che non aveva mai avuto un rapporto con un altro uomo e questo lo bloccava.
Finalmente sembrava essere arrivata la serata giusta. Gli mando un messaggio e gli dico che sono libero e disponibile, mi conferma che anche lui può raggiungermi e ci accordiamo. Fumo. Aspetto. Guardo dalla finestra. "Sono agitato" mi messaggia mentre guida. Lo tranquillizzo e gli dico che in fondo si tratta di un gioco e che non succede nulla di male, anche se si tira indietro all'ultimo minuto.
"Sono sotto casa", gli do le ultime dritte, gli apro e aspetto. Sbaglia piano, deve essere agitato, davanti alla porta di casa ci sono altre persone, aspetta timoroso per le scale e quando la via è libera si precipita da me. Entra e mi saluta, "Che faccio chiudo?" non è la prima volta che mi fanno questa domanda, forse è per cortesia oppure per qualche ragione inconscia. "Certo, chiudi pure la porta e mettiti comodo". Cerca di calmarsi, sento la sua agitazione, si toglie la maglietta e poi si abbassa i pantaloni e si avvicina al gloryhole e mentre mi porge il suo membro nel buco mi dice "Speriamo di non fare brutta figura!". Io sorrido e gli rispondo "Ma no! Che brutta figura! Tu devi solo rilassarti e godere, si tratta di un gioco, ormai ci conosciamo bene dopo tutte queste settimana di chat".
Si rilassa e mi lascia lavorare. Accolgo nella mia bocca il suo tenero uccello moscio, lo inizio delicatamente a succhiare e massaggiare con la mia lingua. Altro che brutta figura! Il suo cazzo inizia e crescere ed indurirsi, lo sento gemere e credo proprio gli piaccia. Proseguo con i miei tocchi e colpi di lingua, con le mie labbra avvolgenti ma ad un certo punto mi dice "Sai, sono un po' scomodo". Mi fermo e rifletto, vuole forse dirmi qualcos'altro? Allora gli faccio "Come, stai scomodo? Mi dispiace, non so che dirti, come potresti stare più comodo?" e lui "Non saprei". A questo punto gioco a carte scoperte e gli dico "Beh, per stare veramente comodo dovresti passare di qua, ma non so che effetto ti faccio, questo devi dirmelo tu che non hai mai fatto sesso con un altro uomo". Rimane in silenzio qualche istante e poi "Ma si, tanto ormai ci conosciamo!". E allora apriamo il Gloryhole!.
Preparo la stanza e poi smonto la parte alta del glory, quando abbasso il pannello si presenta a me una faccia sorridente, i capelli rasati, ma non troppo, neri neri. Due occhi vispi e scuri con un bel taglio mediterraneo, un naso a patata che fa sponda con quegli occhi arguti e la sua bocca è rossa e ben disegnata. Non ha la maglietta, e mi mostra un torace molto virile e muscoloso, villoso ma senza eccessi, i peli sono scuri come i capelli, ha un fisico compatto, le braccia muscolose con i deltoidi  delle spalle ben sviluppati, l'addome non è disegnato ma ugualmente ben fatto con un filo di pancetta che lo rende molto sexy. "Si accomodi" gli faccio e lui sorridente entra nella stanza e camminando come un pinguino, per i pantaloni slacciati che strusciavano a terra, si dirige verso il letto dove si mette seduto, per poi sdraiarsi sulla schiena. Io mi avvicino a lui e gli sistemo un cuscino sotto la testa. D'improvviso mi dice "Sai, io sono un tipo diffidente se non vedo sono e rimango teso" ed io "Se non hai problemi tu figurati io" e sorrido. "Dove eravamo rimasti?" e mi chino ai suoi piedi e riprendo a succhiarlo dolcemente, lui con le mani sotto la nuca, irrigidisce gli addominali e come se stesse facendo qualche esercizio, alza il collo verso di me, e mi guarda mentre lo faccio godere. "Mi sto preoccupando, 'sta cosa mi piace troppo", si riferisce alla mia bocca sul suo cazzo, sorrido e non mi fermo. Proseguiamo un bel po', contrariamente da quanto detto all'inizio, questo bel maschio siciliano non ha fatto alcuna brutta figura, anzi si dimostra bello, resistente e durevole. 
Decido che voglio farlo venire ed allora la mia mano inizia ad accompagnare la mia bocca ed infatti i suoi gemiti aumentano e capisco che la cosa gli paice ancora di più. Lo porto all'estasi, mi avverte che sta venendo, mi tolgo e vedo partire un bellissimo fiotto di sperma che atterra sulla sua pancia villosa, e poi un altro e poi un altro ancora. Mi guarda ancora, in estasi, con le mani sotto la nuca e gli addominali in tensione e io gli faccio segno di rilassarsi, lui crolla con la testa sul mio cuscino. Prendo la carta e lo pulisco, poi ci fermiamo a parlare, cerco di dargli qualche consiglio. Poi mi saluta, mi da la mano e due baci come fanno gli amici, gli auguro di cuore di risolvere i suoi casini. Buonanotte e sogni d'oro!