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giovedì 27 marzo 2014

Il Gloryhole fa bene alla coppia

 Il titolo di questo post, mi è venuto mentre riflettevo su due incontri avvenuti in due serate diverse. I due maschioni che sono venuti a trovarmi, avevano in comune una cosa: entrambi hanno una bella fidanzata.
Ma andiamo con ordine. Il primo di questi maschioni ha 32 anni, uno stangone di un metro e novantaquattro centimetri per un peso, a sua detta, di ottantatre chili. Direi perfetto.
Aveva inoltre riferito di avere un bel cazzo pieno ed un fisico atletico. Non aveva mai ricevuto un rapporto orale da un uomo e la situazione trasgressiva del gloryhole lo attizzava una cifra.
Io lo avevo avvisato: data la sua altezza avrebbe incontrato delle difficoltà nell’infilare il membro nel gloryhole. Ma lui imperterrito ed eccitato, aveva detto che voleva farlo a tutti i costi e in tempi brevi, appena libero dagli impegni di coppia.

Faccio qui una anticipazione: prima di questo incontro avevo riferito, all’uomo dalle mani d’oro, della situazione di scomodità per alcuni dei miei avventori, i quali o eran troppo bassi o eran troppo alti per godere appieno e comodamente dei miei servigi.
L’altro giorno mi arriva un messaggio del mitico artista del legno: “Ho risolto il problema! Appena terminata la modifica al buco, ti faccio sapere e la proviamo!”
Un uomo, un mito!

Ma torniamo al nostro spilungone. Insomma, mi scapicollo a casa, preparo tutto seguendo il mio rituale prestabilito, mi arriva il suo messaggio, è sotto casa. Gli do le indicazioni. Sale ed entra. Sento la sua eccitazione, è palpabile nell’aria, lo immagino sorridere alla vista del buco e della situazione trasgressiva propostagli.
Si toglie la giacca, è veramente altissimo, si cala i pantaloni e li abbassa per bene in modo da poter allargare al massimo le gambe. Ha delle gambe affusolate ma muscolose, intravedo un addome perfetto e spunta dal buco un cazzo già in erezione.
Lo inizio a lavorare. Lo accolgo nella mia bocca dolcemente e dolcemente lo lavoro con la mia lingua. Sento il suo piacere, il suo membro è durissimo e i suoi gemiti sono veramente eccitanti. Mi porge i testicoli. Li succhio e li lecco e sento il suo piacere aumentare. Gode il ragazzone.
Certo, noto la sua difficoltà ad arrivare al buco, deve abbassarsi molto ed ogni tanto deve tirarsi indietro per far riposare le gambe, ma non molla, è troppo eccitato e la sua eccitazione più grande sta nella sua testa.
Gli confido che l’uomo dalle mani d’oro sta facendo una modifica che gli permetterà in futuro di godersi molto meglio questa situazione, ma lui prosegue ad infilare il cazzo di marmo nel buco per godere e godere ancora.
Alla fine l’eccitazione prende il sopravvento e con la mano e con decisione lo faccio venire.
Si riveste, è soddisfatto, mi ringrazia e va via.
Il giorno dopo mi arriva un messaggio, di mattina presto: “Ciao! Mi fai sapere quando sistemi il buco? Voglio tornare, ieri mi è piaciuto un sacco”.
Sorrido e gli rispondo che lo farò senza dubbio perché si è rivelato un ragazzo educato e serio.
Mi manda poi un altro messaggio che leggo e che mi stupisce alquanto:”Poi ieri, tornato a casa, mi sono scopato forte la mia ragazza a pensare al gloryhole!”. Andiamo avanti.
Passiamo all’altro maschione. Trentaseianni, un metro e settantacinque per ottantatre chili. Ok, nessun problema per il buco. Fisico robusto ma sodo e bel cazzone. Anche lui ha voglia di provare questa esperienza, è dalle mie parti e vorrebbe passare. Lo accontento e mi faccio trovare a casa, pronto a farlo divertire e, ovviamente, a divertirmi io.
E’ un tipo loquace, parla molto mentre si diverte, mi dice che sono 5 giorni che non viene, la sua ragazza è partita e torna stasera. Ed io penso tra me e me: “E tu vieni al gloryole prima di incontrarla?”. Poi capisco il motivo di tale scelta.
Ovviamente c’è la situazione di grande trasgressione, poi mettiamoci anche che è un amante del sesso orale. Ma vi è anche un altro motivo che lo ha condotto da me prima di vedere la sua donna.
Cinque giorni senza venire sono tanti per lui e ha paura di venire subito e fare brutta figura con la sua ragazza. Sarà una bugia, sarà la verità, però ci sta tutto.
Insomma il bel toro virile gode moltissimo e non mi sembra proprio precoce, anzi mi fa ridere quando gli chiedo ad un certo punto: “Ma vuoi venire?” e lui mi risponde deciso e convinto:”Ma anche no!”.
Ha una voce profonda e molto virile, un corpo sodo e da bel torello resistente. Lo faccio godere per bene ed alla fine mi chiede lui di poter venire perché non ce la fa più. Lo accontento, mi allontano e con la mano lo faccio venire e mi inonda di sperma caldo e cremoso. Si riveste soddisfatto, sembra più tranquillo e  rilassato. Mi saluta educatamente e va via.


Ecco, vedete, questi due ragazzoni, dopo il mio gloryhole, vanno dalle loro ragazze a farle godere ancora di più, non avevo pensato a questa missione. Il Glory fa bene alla coppia! Meditate gente, meditate! E ditemi grazie, donne!



martedì 25 marzo 2014

un gay atipico

Facciamo una premessa. I gay sono tanto simpatici, estroversi, artisti, eclettici, ma anche dei grandissimi rompicoglioni. 
Il gay medio si prepara la sera tutto imbellettato per andare a ballare in discoteca o in qualche locale per bere con gli amici. Esce di casa tardi perché non vuole essere lo sfigato che arriva nel locale quando non c'è nessun altro. Quando arriva fa la sua entrata spettacolare, baci e abbracci ed effusioni con tutti, anche quelli che odia. Poi beve, balla, parla dell'ultimo cd di Lady Gaga (ai miei tempi era Madonna) e di quanti cazzi si è fatto la settimana prima. Mentre fa tutte queste cose il suo occhio infallibile scruta il locale: "Quello? No, troppo basso". "Quell'altro? No, troppo grasso". "Quello lì? Assolutamente no, porta la fede".
E così passano le ore. Ma superate le due di notte, ad un tratto scatta il panico o come diceva un mio amico: i saldi. 
"Ma in fondo quello là non è poi troppo basso. E quell'altro non è grasso, è robusto, ha l'ossatura grossa. E in fondo chissene frega della fede mica mi ci devo sposare". Ma la serata finisce e la disperazione incombe. Quindi si passa al piano B. Via tutti sulle auto a fare il giro delle sette chiese: Monte Caprino, Eur, Villa Borghese e chi più ne ha più ne metta, insomma prima fratta e primo cazzo che trovi.
Con l'era digitale, i gay prima di incontrarti ti chiedono pure le ecografie: hai la foto del viso? e del cazzo? e del culo? e dell'addome? e così via. Immaginate cosa può accadere se metto un annuncio su un sito gay dicendo che ho un gloryhole in casa. Mi contattano e chiedono la foto, ovviamente.
Ma, quando meno te lo aspetti, ti contatta un ragazzo di 29 anni dal corpo statuario e ti dice che adora il gloryhole. Ed io mi chiedo, ma come è possibile, non mi chiede foto ma come sarà mai? Poi specifica che quando era fuori Italia andava spesso da un tipo che aveva un glory in casa e ci si divertiva un sacco. Ecco spiegato l'arcano!
Fissiamo l'appuntamento, arriva puntuale il ragazzo. Segue le ultime indicazioni per arrivare al mio glory. Entra e saluta educatamente, si spoglia e vedo delle belle gambe muscolose, cerco di guardare anche l'addome: bello! Mi mette nel buco un cazzo già in erezione, bell'uccello duro. Lo prendo in bocca e lo sento godere e gemere. gli deve piacere molto. Prosegue a lungo il ragazzo è resistente tra mano e bocca sento salire il suo piacere ed esplode in una gran bella sborrata!
"Posso chiederti una cosa? dove sei stato due anni all'estero?" - gli domando curioso - "A Londra" mi risponde mentre si va rivestendo. Capisco tutto, altri paesi, altre mentalità. Poi continua e mi fa: "Comunque io ritornerò spesso se non ti dispiace, sei proprio bravo e adoro farmi fare i pompini". Ed io: "Ma vieni quando vuoi, sei il benvenuto!". 




sabato 22 marzo 2014

il 22enne

Lo immagino davanti al portone di casa, camminare avanti e indietro, un po' nervosamente. Lo immagino prendere il telefono dalla tasca dei pantaloni e poi rimetterlo dentro. Nella sua testa qualche dubbio, in mezzo alla gambe la voglia di osare. 
Mi arriva il messaggio, è sotto, al portone. Gli apro e gli dico come raggiungermi. Si apre la porta e saluta timidamente. Rimango in silenzio e mi dice:" Ci sei" ed io "certo che ci sono". Con la voce spezzata mi fa"Sai sono un po' timido". Cerco di rassicurarlo:" tranquillo, rilassati". Si cala i pantaloni e poi i boxer, si avvicina al buco e si tocca l'uccello. Ma rimane distante ed allora lo esorto ad avvicinarsi. Credo si vergogni e credo si vergogni anche di averlo moscio perche se lo mena timidamente. "Non preoccuparti. Tu appoggiati al glory che ci penso io. Un sospiro e il ragazzo si adagia e allo stesso tempo si rilassa. Accolgo il suo piccolo uccello moscio nella  mia bocca. Stenta a crescere, sento la sua ansia e timideza e cerco di spezzarlo con un contatto verbale. "Quanto anni hai?" E lui " ne ho 22" - "e ti ha mai succhiato un uomo?" - "No! Questa è la prima volta, comunque ci sai proprio fare" - "grazie. E hai la ragazza?" - "Si, si. Ma non è brava come te! Anzi per farle fare una cosa del genere devo penare un sacco". Stupide donne! E fateli godere 'sti maschi che poi vanno a cercare altrove il loro godimento. Comunque buon per me. Continuo ad accarezzarlo e il membro ora reagisce di più. "Lo immagino, comunque una donna non puó essere brava come un uomo: non ha il cazzo!" - " hai ragione!". Vedo che il mio approccio ha funzionato e il ragazzo sta rilassato. La mia bocca scivola sulla sua cappella e finalmente saggio il turgore del suo giovane membro. I suoi gemiti si fanno più sonori, gode il ragazzo.  Alterno la mano e la bocca e lui sembra stare in paradiso. "Cavolo! Me la sto proprio godendo! Sei proprio bravo!" - mi fa con una voce, questa volta, rotta dal godimento. Proseguo inorgoglito dai suoi complimenti, mi godo anche io quel giovane cazzo, non certo enorme ma di tutto  rispetto. Decido che voglio farlo venire. Lubrifico bene la mia mano con la saliva, massaggio delicatamente la sua cappella. "Hai una mano fantastica!" Mi fa con una voce estasiata. Prendo a menare la sua verga con più decisione, la sento diventare di marmo. Accelero il ritmo. Accelera il suo respiro. Gode di voce e dopo inizia ad emettere fiumi di sperma che schizzano ovunque. Cala il suo respiro. "Aspetta che ora ti pulisco". Con carta e salviette detergo il suo uccello sfinito e glielo restituisco pulito. "Servizio completo" gli faccio ridendo. Ride anche lui. È molto simpatico anche se timido e ld impacciato. Mi fa tenerezza. Scambiamo le ultime battute e mi saluta porgendomi la mano dal buco. La stringo e lo saluto. Un vero angelo di ragazzo.



mercoledì 19 marzo 2014

Il Piercingato

Appuntamento alle 21.30. Non si vede. Mi innervosisco. E' stata una giornata molto faticosa, stressante, frenetica e sono stanco. Ci si mettono anche i ritardatari. L'ho già scritto e lo ripeto: odio i ritardatari! Io sono puntuale, anzi, vi dirò di più, io arrivo sempre cinque minuti prima, anche dieci. Perché gli altri non fanno lo stesso? Comunque sia, il ritardatario alla fine si paventa.
"Sono al portone". Magiche parole. Il mio rituale può proseguire e dopo aver montato il gloryhole posso quindi dare all'avventore le ultime informazioni per raggiungermi. Si apre la porta. L'uomo è silenzioso. Ha 35 anni, così mi ha detto. Dalle movenze mi sembra probabile la sua affermazione.
Si avvicina al buco e si cala i pantaloni, mi avvicino e aspetto che spunti il suo cazzo dal buco. Eccolo, piccolo e ancora da far crescere.
Ma strabuzzo gli occhi. La mia attenzione si concentra sulla base del suo glande. Spuntano da là sotto due palline di metallo: è un piercing!




Giuro su ciò che ho di più caro al mondo che non ho mai succhiato un uccello piercingato.
Rimango basito e passa qualche secondo prima di superare lo shock e passare all'azione.
La sensazione è strana, mentre lo succhio sento quelle palline di metallo sulla lingua, sotto di essa, tra i denti; sto attento a non ferirmi, anche se sembrano molto smussate.
Mentre lo lavoro con la mia bocca mi vien da ridere e ripenso al film "La cosa più dolce", una commedia con Cameron Diaz che avrò visto almeno quattro volte, sganasciandomi dalle risate. Ebbene in una scena del film, la Cameron torna a casa e trova: pompieri, poliziotti, medici, ambulanze e immagina sia successo qualcosa alla sua cara amica con cui condivide l'appartamento. Entra in casa e trova la sua coinquilina prona sul fidanzato nell'atto di fargli un pompino ma la sventura vuole che lui avesse un piercing e lei, lei mentre lo spompinava, diciamo deeptroath, é rimasta incastrata. Pensavo e ridacchiavo dentro di me e a dire il vero cercavo di non emulare la tipa del film.


Mi domandavo anche, ma come si fa a fare una cosa del genere. Io mi son fatto un tatuaggio, ho un orecchino, ma non ce la farei a fare un piercing al capezzolo o al sopracciglio, figurati sul pisello!!!!
La mia impressione è che fosse straniero, dovrò indagare se torna.
E mentre facevo di questi pensieri, succhiavo quel cazzo che non era certo di grandi dimensioni ma aveva questa intrigante peculiarità. Non era un cazzo circonciso però si scappellava molto bene, lo sentivo gemere soprattutto quando lo prendevo tutto in gola, ma per poco, avevo sempre in mente l'immagine del film. Bel tipo resistente, in alcuni momenti il suo cazzo si ingrossava ed iniziava a sussultare. Mi fermo, lo addomestico, riprendo, è in mio potere.
Ma come tutte le cose belle, prima o poi finiscono. Decido che è venuto il momento, mi allontano con la bocca e lo lavoro con la mano, lo smanetto lento e poi sempre più veloce, inizia a godere e anche lui (ma cosa avranno questi avventori al posto della prostata: una pompa a spruzzo?) inizia a spruzzare impazzito getti di calda crema che mi imbrattano la maglietta ed il braccio. Sembra non volersi fermare e schizza e schizza fino ad esaurire tutto lo sperma. Lo pulisco e lui ci sta. Quando ho finito si tira indietro e con un timido ciao, dopo essersi rapidamente rivestito, apre la porta e va via. Mi alzo e mi pulisco e mentre lo faccio mi arriva un messaggio: "E' stata la prima volta! Grande fantasia! Ci rivedremo presto!". Sorrido e penso che mi serve di comprare un'incerata.








lunedì 17 marzo 2014

E' primavera:18 anni

Nel mese di marzo dei miei diciotto anni, affrontavo le ultime prove che mi avrebbero condotto all'esame finale di cinque sudatissimi anni. Il liceo non è stato proprio il periodo più bello della mia vita, lo ricordo a fatica, con un po' di tristezza. Lo ricordo come un periodo in cui non ero né carne né pesce. Rimandavo ad altro momento, l'affermarsi del mio vero Io. Ciò nonostante, ho rincontrato dopo ben quindici anni alcune mie amiche e compagne di liceo, ho voluto fortissimamente quella cena tanto che l'ho offerta io nonostante le loro rimostranze. A mia grande sorpresa mi han detto che io già in quell'età mostravo i segni dell'uomo che sono adesso: una decisione, una fermezza ed una volontà in cui mi riconosco ora ma che non vedevo allora.
Questa breve premessa per parlare dell'ultimo avventore del mio gloryhole: un ragazzo di soli 18anni. Ebbene mentre parlavamo via chat mi chiedevo e gli chiedevo:" Ma hai veramente 18 anni? non è che sei più piccolo?" e lui :" si, si, ho compiuto diciotto anni da un bel po'". Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio.
Ci diamo appuntamento alle 17, non ha credito sul telefono, può ricevere sms ma non inviarli e può farmi solo degli squilli. Ho avuto anche io diciott'anni e so cosa vuol dire. Ma l'ora dell'appuntamento passa, chiamo e nessuna risposta, la solita buca, stupido ragazzino.
Alle 18 meno un quarto mi arriva uno squillo: è lui. Quell'unico squillo che era il segnale per dirmi che era al portone. Io lo ignoro. Io detesto le persone ritardatarie, proprio non le reggo.
Continua a farmi squilli su squilli, cedo e gli mando il messaggio con le ultime indicazioni per arrivare da me. Si apre la porta e lo sento entrare timidamente, intravedo un braccio molto esile e dalla carnagione chiarissima, un vero scricciolo. Spunta dal buco un piccolo pene circonciso, mi appresto per farlo godere. La mia bocca lo accoglie, la mia lingua lo massaggia. Si sveglia quel piccolo membro ma si vede che è il cazzo di un giovane uomo, niente a che vedere con quelle verghe toste, virili ed usate che ho visto passare di qua. Lo sento gemere al mio lavorio, si diverte il fanciullo. Sento il suo cazzo gonfiarsi, lo prendo in mano e lo trastullo per farlo godere. Mi fermo per osservare le contrazioni del membro che sta per venire e noto che inizia ad uscire il liquido bianco, lo sperma.
Accidenti! Mi sono fermato troppo tardi ed ora sta godendo ma non del tutto. Esce un bel po' di sperma ed allora un poco mesto lo ripulisco ma noto che non si toglie dal buco. Mi viene il dubbio che non abbia raggiunto l'orgasmo e che quella fuoriuscita di sperma sia stata solo un'avvisaglia del coito che arrivava.
Lo riprendo a menare, quel giovane cazzo e noto che è ancora bello tosto e non mi sono sbagliato perché dopo un po di lavoro di mano inizia a schizzare con rapidi getti e sento il ragazzo finalmente godere. Soddisfatto gli chiedo:" Ti è piaciuto?". Con voce quasi emozionata mi fa "Si mi è piaciuto molto. Ma posso ripassare qualche altra volta?". Mi viene da ridere e gli rispondo che può venire quando vuole, basta che arrivi puntuale. Si riveste e mi ringrazia.
Belli i diciott'anni, io queste cose me le sognavo all'età sua. In fondo la mia prima volta però è stata a diciannove anni, mica tanto più tardi della sua età. Distratto io.








sabato 15 marzo 2014

La scadenza

Giorni e giorni di messaggi, sembrava non doversi realizzare questo incontro.
Un uomo maturo di 49 anni, deciso, educato, dall'italiano scritto corretto, cosa ormai rara. Si doveva trovare un orario giusto per lui e per me. Finalmente un pomeriggio di libertà incrociata.
Attendo come al solito dietro al mio buco che salga l'avventore. Nessuno dei due sa come è fatto l'altro, ma poco importa in questo gioco. Vale l'abilità di chi sta dietro al buco e la dotazione di chi lo mette dentro. Bieco e becero sembra questo gioco di sesso.
Entra in casa, nell'ingresso la luce è soffusa, quasi buio. Nella mia stanza risplende solo la mia lampada coperta da una federa bianca e blu. Un timido ed educato ciao per chi entra in una casa non sua. Attendo che si sistemi e si appresti al mio buco. Vedo spuntare un bel pene moscio ma ben fatto. Mi avvicino e lo prendo in bocca. Noto che l'uomo non è molto comodo. Deve abbassarsi allargando le gambe per poter raggiungere il buco: o è uno spilungone o ha le gambe lunghe e quindi il baricentro della vita alto. La mia lingua sa prendersi cura del suo pene che si ingrossa e diventa più duro. Ma la sua lotta con l'altezza del buco mi frena l'entusiasmo, la passione del mio lavorio è disturbata dal suo muoversi e sistemarsi. Penso che sia proprio scomodo per lui:"Ma va tutto bene?" gli dico sorridendo. Dall'altra parte:"Beh è abbastanza faticoso!" e ride di cuore. 
Dopo tutto quel parlare via sms mi sembra di conoscerlo da una vita. E allora, sapendo le sue preferenze per gli uomini e sapendo che non è uno di quelli che non vuole vedere chi sta dall'altra parte, gli propongo di passare di qua.
Lo so, qualcuno storcerà il naso leggendo questa cosa. Ma cosa debbo fare? Ho messo un muro che in realtà è un velo. Ho tentato di mettere distanze ed ho creato invece un imbuto di curiosità in cui le persone vogliono tuffarsi.
Smonto il manufatto e mentre sto per vedere quest'uomo, mi chiedo come sarà e cosa potrà pensare di me. 
"Ta daaaaaaa" rido e abbatto nuovamente il muro. Mi si presenta un uomo non più alto di me e io che pensavo che fosse gigante. Guardo le gambe ed in effetti ha il baricentro alto e delle lunghe gambe affusolate.
Certo vederlo a brache calate un po' mi fa sorridere. Penso che un uomo in quella situazione è indifeso, non può correre, rovinerebbe a terra. Penso anche che in quella situazione, un uomo sta quando si siede per deliberare in bagno, forse da qui la mia ilarità.
Ha i capelli mossi e corti, grigi o meglio sale e pepe, un poco arruffati. Ha degli occhi vispi ma dolci ed un sorriso timido e desideroso di affetto. La simpatia che provavo nel messaggiarmi con lui è definitivamente provata dal suo modo educato e simpatico di porsi.
Sorride vedendomi e lo faccio passare nella mia stanza. 
"Eccoci qui"- Sorride e lo prendo per i fianchi, mi avvicino a lui e lo sfioro, lo faccio spogliare e mi spoglio. E' una persona a cui piace il contatto fisico, le mie mani lo accarezzano e vedo che gradisce. "Preferisci in questo modo?" gli chiedo sorridendo e lui "beh si decisamente si" ma il gioco sembra finito, non succede nient'altro, non arriviamo alla conclusione del gioco.
Parliamo, forse è meglio e così accolgo le sue confidenze: "Sai, io ho una certa età e ho deciso, ma non adesso, questa cosa l'ho pensata diverso tempo fa, che a 50 anni mi sarei ritirato e mi sarei dedicato solo alla mia famiglia: mia moglie e i miei figli. Ed ora manca solo un anno".
Questa affermazione mi colpisce e incuriosisce e dico la mia: "Io credo che ci sono dei momenti nella vita in cui si devono prendere delle decisioni importanti. Se tu hai fatto questa scelta non posso che condividerla perché è quello che vuoi tu quindi è sacrosanta". Ho l'idea che forse è un pesce fuor d'acqua in quell'oceano di gay affamati di sesso. Ma allo stesso tempo rifletto che con un matrimonio e dei figli, cosa puoi aspettarti dai gay: sesso. Non possono esservi delusioni, non possono esservi costruzioni al di fuori di qualcosa che hai costruito diversamente. 
Le persone, le persone, le persone che vogliono? Cosa volevo io da quel muro posto tra me ed un altro? Lo ascolto parlare e penso a me. Mi domando poi se manterrà fede a quella scadenza. Io credo di si, però credo anche che a volte la carne ha un richiamo troppo potente. Obbligarsi a qualcosa, una rinuncia forzata, la vivo come una violenza gratuita fatto a noi stessi. 
Le strade andrebbero percorse e non evitate. Le strade si scelgono per arrivare ai nostri obiettivi, a volte nemmeno noi sappiamo quale è la metà della strada che abbiamo intrapreso.
Ti rispetto e ti ascolto. "Ma toglimi una curiosità" gli domando un poco a bruciapelo, mentre si sta rivestendo - "Ma che idea ti sei fatto di me? Quando hai letto il mio profilo, quando hai immaginato di venire qui da me?" - "L'idea che mi sono fatto di te, leggendoti sul blog, è esattamente quella che ho avuto conoscendoti e leggendoti ovvero quella di una persona per nulla banale". Sorrido e lo accompagno alla porta, lo saluto sperando che la sua strada sia sempre in discesa d'ora in poi.

Il Fake

Adoro le serate di primavera, quando si inizia a percepire un flebile tepore prima del tramonto. Quel tenero calore che poi però viene subito spazzato via dal freddo della notte. Tepore che con i giorni a venire diverrà sempre più forte fino ad abbracciare tutta la notte. La pioggia ci ha risparmiati in questi giorni di marzo, mi sento sereno.
Tempo addietro, mi aveva contattato un tipo che aveva delle foto veramente invitanti, ovviamente il soggetto era un bellissimo cazzo di grandi dimensioni. 
Poi però il tipo era sparito nel nulla ma oggi è riapparso con un chiaro sms:"Oggi ho voglia di farmi succhiare posso passare stasera?"- che dire: passa pure. Fissiamo l'orario per un dopocena divertente. Attendo nella stanza appena illuminata dalla mia lampada preferita. Ho messo su di essa un piccolo lembo di stoffa per attenuare la luce ed avere un'atmosfera più soft.
E' sotto: gli do le ultime indicazioni per raggiungermi. Sale ed apre la porta, lo sento entrare in perfetto silenzio. Chiude la porta e sistema il giaccone sulla panca all'ingresso, lo sento armeggiare con la cinta dei suoi pantaloni, cadono a terra e la cinta sbatte sul pavimento. Trascinando le gambe si avvicina al mio buco e si affaccia, si affaccia qualcosa che non mi aspettavo. Una pube pingue e non depilato a far da corollario ad un piccolo pene moscio. Avevo visto in foto un attrezzo veramente enorme, mi sorge un dubbio ma sono buono e confido in una trasformazione mirabolante.
Inizio a toccarlo e subito cresce, non lo porto in bocca perché voglio vedere. Sollecito i suoi villosi testicoli e vedo indurirsi l'asta del pene. Purtroppo ciò ch'era picciol, picciol rimane. Ma non finisce qui. A questo punto, per mia immensa fortuna, noto che il pene pulsa da solo, capisco che non sarà una cosa lunga e difatti mi bastan 5 segate ed il piccolo membro si svuota da sé. Mi tiro indietro dal buco e vedo l'uomo tirarsi su i pantaloni in un gelido silenzio. Non una parola, non un gemito, niente di niente. Apre la porta e va via.
Non so quel silenzio da cosa era motivato, posso supporre la timidezza, la delusione di essere venuto in 5 secondi, la vergogna della menzogna: le foto false che ha messo sul suo profilo. Non so e non lo voglio sapere.
Ecco: io ho sempre troppa fiducia negli altri. Credo sempre a quel che mi dicono. Non riesco a pensare che mi si possa prendere in giro. Perché non dovrei credere a quel che mi dicono? Dovrei perdere definitivamente la fiducia nei confronti degli altri? Preferisco prendere fregature. Preferisco incazzarmi per essermi sbagliato piuttosto che non credere a quel che mi si dice e non aver fiducia nell'altro, anche se non lo conosco. Purtroppo dobbiamo aver fiducia in questo momento.

Però cazzi piccoli che si spacciano per grandi no! Direi basta! Preferisco che siate sinceri e mi diciate: "Senti sono normodotato" o "ho il cazzo piccolo", piuttosto che mentire spudoratamente, ci fate più bella figura, siate uomini!

lunedì 10 marzo 2014

Il ragazzo di sborrata...ops borgata 2 La vendetta

Non immaginavo che il ragazzo di borgata si facesse di nuovo vivo. E invece i giorni a seguire il nostro incontro, ho proseguito ad inviarmi messaggi dicendo quanto lo aveva eccitato la cosa. Mi chiedeva se avevo fatto delle foto, le voleva vedere ed io gli ho rivelato di aver fatto anche un video della sua eccelsa schizzata. Mi ha chiesto dove poteva vederlo e così gli ho dato il link sul sito di video su cui l'ho pubblicato. Mi sono anche scusato del non averlo fatto partecipe di quella cosa. Le mie scuse passano però del tutto inosservate ed il giovane ragazzo mi incita a fare più foto la prossima volta. Dopo aver visionato il video mi scrive ancora, incitandomi a fare un video più lungo del suo capolavoro cremoso:"La prossima volta che vengo da te, devi farmi un video più lungo!". Rimango basito perché non pensavo potesse avere quell'interesse narcisista, non pensavo che volesse con me nemmeno un rapporto di parola, mi aveva detto che non lo aveva mai succhiato un altro uomo e che non voleva vedermi. Però quanto l'ha attizzato quella cosa!
E viene dunque il momento di un altro rendez-vous. Mi chiede se può passare alle 15, poi mi manda un altro messaggio dicendomi che potrebbe venire per le 14 e poi un 'altro ancora:" Ma se venissi alla mezza? però ho poco tempo". Io Basito.
E' sotto il portone, gli apro e gli ricordo il piano. Entra. Dal buco scorgo una tuta nera ed un giubbino blu e sotto una felpa rossa.
Eccitato a morte mette il suo cazzo nel buco. Lo prendo tra le labbra e come per magia diventa un enorme cazzo duro e pulsante. I suoi gemiti sono virili ed eccitanti. Ad ogni carezza di lingua e di labbra corrisponde un gemito di piacere. Lo succhio con passione ma stando attento, perché il ragazzo è sempre sul filo del coito. Mi viene il dubbio che il maschio sia un po' precoce.
Alterno mano, bocca e lingua. Sento sempre il suo piacere ed entusiasmo. Si tira indietro a volte, per evitare di venire, lascia il suo cazzo un po' tranquillo e poi lo rimette nel buco, in un gioco di togli e metti che lo fa impazzire di desiderio e di piacere.  Faccio alcune foto, ma non vengono bene. Ovviamente sono pronto a riprendere per la seconda volta quella splendida fontana.
Mi ricordo di una crema per masturbare che mi ha lasciato un caro amico. Una crema che vendono solo negli USA, dove sono patiti per la masturbazione e si devono aiutare a tener lubrificati quei bei cazzoni circoncisi. La spalmo sulle mani, unge un po' ed inizio a massaggiare il bel cazzo del mio giovane avventore. La crema mi fa percepire meglio il suo cazzo e lui sicuramente percepirà meglio la mia mano ed i miei movimenti.
Funziona! Lo sento godere più di prima, capisco che vuole venire perché non si tira più indietro dal buco. E con sapienza e maestria uso la mia mano per farlo godere. Meraviglia! La sua fontana di sperma è uno zampillare continuo, non solo zampilla ma esce copiosa la sua crema ed è accompagnata dai suoi gemiti virili che mi eccitano al solo sentirli. Finisce il coito, decisamente intenso. Mi lascia nel buco un membro esausto che pulisco con cura e che gli restituisco con garbo. Si riveste il ragazzo contento, mi ringrazia e riparte perché il lavoro lo attende. Ciao regà!





mercoledì 5 marzo 2014

Il Logorroico

Strano a volte come evolvono le cose. Si parte per direzioni che poi mutano vistosamente. Viaggi che ti portano in posti dove non saresti mai immaginato di arrivare. Così sono anche le relazioni umane.
Parliamoci chiaro: questa storia del gloryhole è sicuramente una situazione estremamente trasgressiva, aggiungerei spersonalizzante. Ti trovi dietro a un buco ed aspetti che arrivi un cazzo. Dall’altra parte, arrivi e ficchi il tuo pisello in un buco sapendo che qualcuno ti farà divertire. Un gioco delle parti semplice e lineare. Eppure siamo esseri umani, animali che più che razionali,  ci definirei sociali.
Tempo addietro era venuto a trovarmi un giovane ragazzo di 30 anni, mi aveva fatto ridere per il suo approccio tra il timido e  l’impacciato. Apparteneva a quella categoria di persone che tentano di comunicare anche se tra me e loro c’è un divisorio. Aveva fatto delle battute divertenti, mi aveva fatto capire quanto gli era piaciuto, una situazione per lui fuori dalla norma, un incontro piuttosto breve ma intenso, il tempo è sempre tiranno.
Dopo quell’incontro abbiamo proseguito a massaggiarci. Un fiume di parole digitali con le quali si è istaurato un rapporto di simpatia ed oserei dire anche di reciproca fiducia.
Mi ha rivelato di leggere questo blog e mi ha fatto più volte i complimenti per cosa e come  scrivo. Gli piacciono le mie descrizioni accurate ma riesce a leggere anche quel qualcosa di più che scrivo tra le righe. E’ di sicuro un ragazzo intelligente e non perché mi fa i complimenti.
Mi hanno colpito di lui, la tranquillità nel parlare con me, la sua schiettezza. Traspare una serietà nei suoi atteggiamenti, che al giorno d’oggi difficilmente si trova.
Durante i suoi fiumi di parole, mi dice che vorrebbe tornare e che vorrebbe stringere la mia mano dal buco. Cerca quel contatto fisico che a molti serve per istaurare un rapporto con un altro simile. I nostri scambi di messaggi sono serratissimi, tra una battuta e un’altra volano pensieri profondi. Il ragazzo ha una voglia di comunicare, di non sentirsi solo, ma nel senso positivo della frase. E’ una di quelle persone che ama relazionarsi con gli altri e questo denota una intelligenza e una capacità relazionale che molti hanno perso.
Tra i vari messaggi mi chiede di rivederci ed aggiunge: “Senza tenda o con la tenda come vuoi tu”. Come posso negare di conoscere dal vivo e vedere gli occhi ed il viso di questo fantastico ragazzo.
Tra una cosa e l’altra riusciamo a darci un appuntamento. Questa volta lo aspetto alla porta, lo voglio accogliere come si dovrebbe fare con un amico. Sorrido mentre sale le scale.
Spunta dalla rampa delle scale un ciuffo di cappelli neri. Un poco affaticato, il ragazzo, con dei buffi occhiali da sole, di quelli che vanno di moda oggigiorno, raggiunge il mio pianerottolo: “Aho ma un’ascensore no?”. Queste le sue prime parole, un po’ per la fatica dei piani a piedi un po’ per spezzare l’imbarazzo e la tensione dell’incontro.
Lo accolgo con un abbraccio ed una pacca sulle spalle. Lo faccio accomodare e gli mostro tutta la casa, a dir la verità è lui che vuole vederla. E’ curioso, osserva, mi chiede: un fiume di parole anche dal vivo, non solo per messaggi.
Debbo dire che le persone che parlano troppo non mi entusiasmano, io sono un buon ascoltatore però ci sono dei limiti. Ma è anche vero che ci sono persone logorroiche di diversi tipi. Io non tollero coloro che parlano e non ti lasciano parlare, quelli che ti parlano sopra e tu sei costretto ad alzare la voce per riuscire a dire la tua. Il nostro ragazzo invece, si ferma, ti domanda, ti lascia parlare ed è conscio, forse, della sua formidabile chiacchiera.
Ha 30 anni, i capelli neri neri e la carnagione scura, più basso di me, fisicamente magro ma non troppo, direi il giusto. Ha gli occhi neri e profondi, uno sguardo intelligente e furbo. Con quella carnagione lo immagino in estate, nero come il carbone. A guardarlo mi fa pensare al mare, alla spiaggia e al sole. Forse perché è una persona solare.
Mi sembra di conoscerlo da una vita, lo scambio di battute e messaggi ci hanno fatto conoscere più di quel che uno potrebbe pensare. Passiamo un pomeriggio divertente fatto di parole e di…Beh col ragazzo eravamo rimasti che qualcosa sarebbe comunque successo. Con la scusa o forse non lo era, di un leggero torcicollo mi chiede un massaggio. Lo faccio sdraiare sul mio divano. Lo faccio appoggiare con la testa al mio petto e da dietro lo massaggio sul collo. Scivolano le mie mani sotto la sua maglietta, il ragazzo è in silenzio ,gli piace e si gode la cosa. Lo faccio spogliare, rimane in boxer. Ad ogni tocco sulla sua pelle vedo qualcosa ingrossarsi dentro i suoi boxer. Le mie mani scivolano nella sua intimità, gli accarezzo il cazzo e gli tocco le palle, poi gli tolgo l’ingombro dei boxer e le mie mani scivolano sopra i suoi glutei: mi piacciono, li tocco e li accarezzo, lo faccio girare. Sorride e fa battute dicendo che quello si può solo toccare. Io sto al gioco e lo prendo in giro e gli dico che ha un bel culo. Scherziamo su questa cosa e ci scherzeremo anche dopo, una volta finito, una volta distanti.
Gli accarezzo il viso con estrema dolcezza e sorrido mentre mi guarda con quei suoi occhi neri corvini. L’istinto vorrebbe che lo baciassi ma rispetto il ragazzo, non so cosa pensa. Con grande sorpresa mi chiede: “Ma se mi ci baciamo?”. Io sorrido e dirigo le mie labbra verso le sue. Piccoli baci e poi un bacio profondo. Il suo bacio è timido, come quelli di chi non ha ancora fiducia nell’altro.
Un bacio è più intimo di un pompino. Le labbra parlano e raccontano noi stessi, le labbra sono sacre ed unirle con qualcun altro è sempre un gesto di grande fiducia.
Tra scherzi e risate, lo faccio godere come so fare, un pomeriggio che non mi sarei aspettato. Mi confessa che sono il primo uomo che bacia. Ne sono onorato, più onorato di quando altri uomini mi dicono che sono il primo uomo che l’ha succhiati.
Ci salutiamo con un abbraccio sincero. “Aho guarda che te continuo a legge sul blog, fammi sapere come procede col gloryhole”.
Sorrido, lo saluto e chiudendo la porta sono felice perché quando si superano le barriere che noi poniamo e riceviamo dall’altra parte la sincerità di un’emozione, io credo sia sempre tutto di guadagnato.


lunedì 3 marzo 2014

Ragazzo di sborrata...ops borgata

Un bel ragazzetto di 31anni mi contatta e mi chiede se può provare il mio gloryhole. Come poter negare questo piacere ad un giovanotto di bella presenza e sopratutto di ottima dotazione. Seguo il mio iter per farlo arrivare da me. Non capisce, vuole subito l'indirizzo. No caro, mio non si fa così. Allora si adatta e segue esattamente il mio codice (citazione dal mio serial tv preferito, Dexter, in cui il protagonista aveva un codice a cui attenersi rigidamente e che lo toglieva dai guai). Mi dice che viene da, beh non ve lo dico, ma vi basti sapere che è piuttosto fuori mani ed è in quella che oggi è divenuta la periferia estrema di Roma Est.
La cosa mi rammenta scene di "Ragazzi di vita" o "Una vita violenta", ma credo che la situazione sia completamente diversa, questa volta è lui a cercare me e non sono Pasolini che vado io a cercare lui, né tantomeno sgancio un quattrino, ci mancherebbe!
Ci mette meno di quanto mi aveva detto ed io non sono pronto, debbo velocizzatre il mio rituale e metto a dura prova l'architettura dell'uomo dalle mani d'oro. Sale le scale, lo sento arrivare. Mi ritraggo e attendo che si posizioni.
Entra e nemmeno poggia il giubbetto. Si cala i pantaloni appena chiusa la porta, sembra voglioso ed eccitato. spunta dal buco un bel pisello barzotto, una rosa ancora non schiusa che sarà mia cura far sbocciare.
Mi avvicino ed inizio a lavorare quel giovane pisello che sa di pulito. Sento i suoi gemiti e pare gli piaccia. La mia lingua scivola sulla cappella, percorre sinuosa l'asta del cazzo ed arriva nella foresta dove si nascondono due piccoli coglioni succosi. Inizio a leccarli, li succhio con passione e delicatezza e sento dall'altra parte salire eclatanti gemiti, pare abbia fatto centro. La mia lingua è infaticabile e lavora con cura quei giovani e carichi testicoli. 
Il suo cazzo è durissimo e sembra sussultare di piacere. Quando riprendo a lavorare la cappella, ogni tanto il giovane si ritrae perché sente che l'orgasmo si avvicina. Mi fermo ed aspetto che passi. "Quanti anni hai?"- gli chiedo mentre osservo i piccoli spasmi del pene. "31" mi risponde, con una voce virile e molto maschile. "Te l'ha mai succhiato un uomo?" - "No, questa è la prima volta e non so se ti avessi davanti, insomma non so se me lo farei fa". Gli rispondo pacatamente "Non ci sono problemi, il gloryhole è fatto per questo".
Il cazzo ha perso un po' di erezione, lo riprendo a lavorare con la bocca, quando sento che inizia a sussultare, mi fermo e con la mano lo accarezzo dolcemente. Cerco di prolungare il suo piacere il più possibile. "Ti ritiri ogni tanto perché ti paice e non vuoi venire vero?"- il ragazzo fa una piccola risata e mi risponde di si- "E' troppo bello voglio godere ancora". Non posso sottrarmi a questa richiesta. La mia mano lavora dolcemente e lentamente la sua cappella, so come tenere a bada il suo orgasmo. Ogni tanto all'improvviso lo prendo in bocca e lo ingoio fino in fondo. Lo tengo nel calore della mia gola e sento i suoi commenti di piacere. Invoca Dio numerose volte. "oh mio Dio" è la frase che più ricorre nei suoi sussulti e gemiti di piacere. Alterno la bocca e la mano, poi ogni tanto mi soffermo con grande pazienza sui piccoli coglioni carichi. Penso dentro di me che se mantengo questa eccitazione a lungo, alla fine ci sarà una sborrata eccezionale.
"Hai la fidanzata?"- e lui- "No". Rimango perplesso "Ma come, un bel ragazzo come te e con questo bel pisello!". Mi risponde tra lo scocciato e il rassegnato "Eh!", come a dire "E che ce posso fa?". Sorrido e mentre lo lavoro mi piace ascoltare i suoi gemiti e le sue invocazioni alla divinità.
Noto che non si ritrae più. Gli chiedo se ha voglia di venire e mi risponde di si, quasi con una supplica. Allora con la mano, inizio a massaggiarlo lentamente sulla cappella, poi alla base della stessa, voglio farlo impazzire con il mio tocco. Aumentano i suoi gemiti ma io non aumento la velocità della mano e delle dita. Sento arrivare l'orgasmo, la sua cappella è gonfia e paonazza. Iniziano a partire degli splendidi schizzi di sborra, partono alti con parabole discendenti verso di me, riesco ad evitarli ma questi proseguono in un numero incredibile. Lo sperma inizia a colare ma è solo un attimo perché mentre proseguo a massaggiarlo riparte l'ultimo fiotto, denso e potente: l'ultimo fuoco artificiale, quello più eclatante. Il ragazzo è sfinito e completamente svuotato. Gli dico che sono rimasto piacevolmente sorpreso e che non avevo mai visto niente di simile come venuta. Sorride e mi dice "Ma dai? davvero?". Ridiamo mentre si pulisce e si riveste. Mentre si tira su i pantaloni, i miei occhi cadono sulla sua mano destra. Porta un grosso anello d'oro. Rimango perplesso, d'istinto non mi fa una buona impressione, ma non saprei perché. Suggerimenti?
Mi saluta educatamente e mi ringrazia. Ciao. Buon ritorno a casa.






domenica 2 marzo 2014

Una breccia nel GloryHole

E' successo. Sapevo che prima o poi sarebbe successo. 
Appuntamento in tarda serata. Sono giorni che parlo con questo ragazzo. 32 anni, splendido uccello visto in foto. Attendo il suo arrivo trincerato nel mio mondo, al di qua del gloryhole. Arriva il suo messaggio, è sotto casa. Solito tram tram, sento che sale le scale. La porta è socchiusa, entra.
Ha una tuta da ginnastica, si abbassa facilmente i pantaloni e mi porge l'uccello. Mi avvicino, profuma il suo cazzo così come tutto l'inguine. Lo prendo in bocca ed in pochissimi istanti il cazzo cresce e diventa di marmo. Ha un bell'uccello il ragazzo: perfettamente scappellato, bello dritto e di buone dimensioni. sento che gode e che ansima ad ogni mio movimento di lingua. Ha qualche problema ad arrivare al buco però. Non deve essere molto alto o comunque dovrebbe avere il bacino basso. Fa un po' di fatica, credo si metta in punta di piedi, mentre cerca di infilare anche le palle nel buco. Sono due belle palle grosse e depilate. Le lecco, le prendo in bocca, ci gioco e me le gusto con calma. Alterno le palle al cazzo e viceversa. Il mio bel gioco prosegue un bel po' ma ad un certo punto, il ragazzo esclama:" Ma se venissi dall'altra parte con te?".
Mi prende un attimo di smarrimento. E se non mi piacesse? E se non gli piacessi io? Cosa succederebbe? E poi, questa cosa non è mai successa, che qualcuno varcasse questa soglia e cercasse da me qualcosa di più fisico e completo.
Titubo, rifletto e prendo tempo con parole di circostanza, ma devo decidere. Il mio istinto mi guida e dico:"Va bene, ma devi avere pazienza che qui per smontare il coso ci vuole un pochino" e lui:"Non ti preoccupare".
Mentre sgancio l'artefatto sono un attimo smarrito, sono curioso di vederlo ma allo stesso tempo non so cosa accadrà. E' venuto il momento, devo abbassare la parte superiore, per cui mi comparirà di fronte il giovane uomo. Smonto l'artefatto e dall'altra parte mi appare un ragazzo sul metro e settanta dal fisico discreto ancora vestito, un viso molto virile, un pizzetto, un berretto che copre dei capelli di media lunghezza molto mossi. Ha un viso simpatico e cordiale, un po' vissuto forse ma carino.
Sorridiamo a vicenda, tolgo la parte basse del glory e varca l'ingresso. "Sei il primo che viene da quest'altra parte" e lui:"Davvero?" - "Eh si" rispondo io. Mi chiede se si può spogliare e mettere comodo, gli dico che deve farlo assolutamente perché deve stare comodo a divertirsi. Ci adagiamo sul letto e in situazione più calma e rilassata, proseguo a fare quello che stavo facendo prima in un aurea di mistero.
Ora siamo vis a vis, mentre lo succhio e gli lecco le palle, lo guardo in faccia, non mi stacca gli occhi di dosso, mi guarda fisso in una espressione di piacere e godimento. Esclama in continuazione che la cosa è fantastica e che sono stupendo. Si fa lavorare disteso sul letto, si alza in ginocchio e mi scopa la gola con dolcezza, senza farmi del male o violenza, ritorna sdraiato. E' molto passionale e disinibito. Durante le varie situazioni noto che mi osserva il culo, cerca di toccarlo, lo palpa mentre mi scopa la gola.
Mi chiede se ho un preservativo. Sono piuttosto sorpreso non mi aspettavo una tale richiesta. Gli dico di si. Lo lavoro ancora un po' con la bocca e gli mette il preservativo, mi gira e da dietro mi penetra con dolcezza. Mi dice che ho un culo da favola e lo sento entrare ed uscire con vigore ma senza violenza. In un attimo mi trovo a godere come non mi succedeva da tempo, lo sento su di me e dentro di me con passione ma senza sentirlo un intruso. Cambia posizione da dietro, si muove, si ferma, riprende, lo sento godere tantissimo e sento che apprezza il mio bel culetto. Alla fine si sazia, si ferma e si toglie il preservativo. Ritorna disteso sul letto e mi porge il suo uccello.
Conosco gli uomini e la loro anatomia. Riprendo a succhiarlo con dolcezza e passione e nel frattempo dirigo il mio dito verso il suo ano. Lubrifico con la saliva il mio dito e con dolcezza e lentamente mi faccio  strada al suo interno. Non sento opposizione, anzi sento la sua voglia. Il mio dito è dentro e sento la prostata. Inizio a massaggiarla con delicatezza ed attenzione mentre con l'altra mano lo sego e a volte lo succhio. Sembra estasiato, lo vedo godere, non mi stacca gli occhi da dosso. La sua prostata si gonfia, lo sento chiaramente con il mio dito, sta venendo, lo so. Difatti in pochissimi istanti inizia il suo cazzo a gonfiarsi e ad emettere fiotti di sperma candido. Geme il ragazzo e sussulta il suo corpo. Si rilassa stremato. Prendo la carta e lo pulisco e ridiamo soddisfatti. Vede le mie sigarette e mi fa:"Una di quelle mo' ci sta proprio bene!". Ci rivestiamo e gli offro una delle mia sigarette. Mi dice qualcosa di lui e mi sembra un bravo ragazzo. Con me lo è stato. Gli ribadisco che è stato il primo a varcare quella soglia e che ne sono stato contento. Mi risponde "Onorato". Lo saluto e ci diamo un abbraccio. A presto mio caro buon ritorno a casa.

un ragazzo dolce

E' sabato pomeriggio, ho appena salutato l'uomo dalle mani d'oro quando mi arriva un messaggio. E'  un ragazzo con cui avevo parlato sul web. Eravamo rimasti d'accordo che sarebbe venuto la sera. Ed eccolo puntuale e curioso a chiedere dove venire e che cosa fare per raggiungere il mio gloryhole.
Gli lascio tutte le informazioni e fissiamo un'orario.
E' sera, devo sperimentare il gloryhole finito. L'uomo dalle mani d'oro ha fatto delle varianti di progetto su mia richiesta, le ha fatte in corso d'opera, prima di montarlo definitivamente. Il rituale cambia, è un po più complesso ma sempre eccitante. Mi chiudo nel mio rifugio e lascio all'esterno tutto il resto.
Ascolto musica, c'è un brano che mi sta in testa da stamattina e non so perché e nemmeno ve lo dico. Passa l'ora dell'appuntamento e il ragazzo non si vede. Mi arriva un messaggio, mi dice che sta cercando parcheggio e si scusa del ritardo ma per venire da me ha trovato il delirio di automobili e traffico. Sorrido e lo rassicuro. Attendo con calma mentre mi fanno compagnia la musica ed il web.
Finalmente è sotto. Gli apro e gli mando un sms con le ultime dritte per arrivare da me. Ma dal citofono sento che il portone non si apre e il giovane ragazzo manda un'imprecazione che mi fa sorridere e quindi riapro il portone, questa volta è dentro, lo sento entrare.
Sono dietro al gloryhole nuovo e completo. Aspetto l'arrivo del giovane ragazzo. Entra, si sistema, si cala i pantaloni ed appoggia il suo membro nel buco. E' un morbido uccello addormentato che sa di pulito. Lo prendo in bocca e sento subito dall'altra parte un gemito di piacere. Lo lavoro con calma, quell'uccello cresce velocemente, diventa durissimo ed è molto all'insù, completamente dritto e largo alla base. Alterno, come so fare io, lingua e mani, noto che il ragazzo cerca di offrirmi le palle, capisco che vuole che lecchi anche quelle. Ho ragione, perché quando le prendo in bocca e le inizio a leccare, pare che il suo piacere aumenti a dismisura. Ma la mia lingua non si ferma, oltre alle palle cerco di raggiungere quella piega goduriosa che sta tra l'inguine e la coscia, dove la sensibilità è più alta. Credo di aver fatto centro perché il ragazzo lo sento ansimare, vedo le sue mani scivolare sul ventre e toccarsi ed accarezzarsi con estrema dolcezza. La pelle umana secondo me è un altro pene. Con le mani puoi scivolare sul corpo e dare sensazioni da brividi, forse mi manca un po' questa parte del sesso.
Gode il ragazzo, lo sento ansimare. Lo masturbo, lo lecco, sento il suo piacere crescere. Decido che è venuto il suo momento ed afferro il suo bel cazzo duro in mano,:lo sego, lo sego sempre più forte fino a faro esplodere di piacere. Lo pulisco per bene con la carta e glielo restituisco. Il ragazzo mi parla. Ha una voce dolce e giovanile, non gli ho chiesto l'età ma non credo superi i 30 anni. Gli chiedo se gli è piaciuto e ridendo mi dice che ha gradito molto e che aspetta, da buon egocentrico, di leggere del nostro incontro. Eccoti accontentato dolce ragazzo. Apre la porta saluta e va via, gli porgo la mano dal buco e la stringe, deve essere strano per lui questo modus operandi. Chissà cosa pensa sul serio di me.
Notte notte.

Il ritorno dell'uomo dalle mani d'oro

Mi arriva un messaggio sul mio telefono: "E' pronto il resto! domani lo collaudiamo?".
Si, è lui! E' l'uomo dalla mani d'oro. Non si è dimenticato di me. Ha mantenuto la parola.
Ero rimasto in sospeso e un po' dispiaciuto. Non volevo mettergli troppa pressione, così dopo gli ultimi messaggi che gli avevo inviato, lo avevo lasciato in pace, a lavorare e a sistemare le cose della sua vita privata. Ed ora eccolo ricomparire.
Ci diamo appuntamento, è puntualissimo, citofona al mio interno.
Scendo le scale, ho stampato in faccia il sorriso del bambino che corre verso l'albero di Natale la mattina del 25 dicembre. Lo abbraccio e sorridiamo. Avevo gli raccontato per messaggi di aver iniziato ad usare il suo artefatto, non mi sembrava arrabbiato, forse era solo un po contrariato perché lui le cose le fa bene e non ci stava che gli avventori del mio gloryhole trovassero una situazione, come dire, un poco approssimativa. Gli spiego cosa ho fatto in questi giorni e gli descrivo le persone che sono venute e trovarmi, gli leggo anche alcuni passi del blog ed è inorgoglito nel sentirsi descritto.
Ripariamo la parte bassa dell'artefatto che ha avuto qualche problemino e poi passiamo alla parte alta. Finiamo, cioè finisce, di montarla e la sistemiamo. Guardiamo il gloryhole finito, lo guardiamo in silenzio. Lui si è divertito tantissimo a progettarlo e lo sente come una sua creatura. E' veramente una persona gentile ed onesta. A volte si incontrano persone per caso ed in situazioni davvero strane, ma questi incontri ti lasciano il segno e non finirò mai di stupirmi, quanto il genere umano possa essere diverso e contrario. Grazie uomo dalle mani d'oro!