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sabato 31 gennaio 2015

giovedì 22 gennaio 2015

Un prolungato piacere

Le feste sono trascorse senza colpo ferire ad eccezione per le circonferenze addominali, purtroppo. La pioggia cade lentamente, il vento sferza le chiome degli alberi con costanza ma non troppo convinto. Mi riapproprio dei miei spazi, mi sento di nuovo a casa e riprendo confidenza con il mio gloryhole. Mi guarda, lui, appoggiato al muro, forse è un po' stanco.. Lo monto, mi voglio chiudere nel mio spazio, in quel piccolo mondo dove regna la quieta e la calma, dove mi sento il re di un regno senza sudditi. La luce dell'ingresso filtra fioca e mi dona un senso di rilassamento. Non ho impegni, getto l'amo e qualcuno risponde. Lo scambio del numero di telefono ed il messaggio di intesa, il tutto nel giro di pochi minuti. Ed in pochi minuti è sotto casa, davanti al mio portone: deve abitare vicinissimo o deve essere in giro per fatti suoi.
Gli do le ultime istruzioni, la porta si apre e silenziosamente entra, si cala i pantaloni e mi porge un cazzo dalle belle forme e dimensioni, è già quasi completamente in erezione, il ragazzo ha voglia.
Ha 34 anni, le forme che intravedo sono di un ragazzo magro ed atletico, educatamente e silenziosamente ha seguito le mie istruzioni ed ora attende che io lo faccia godere.
E' passato un bel po' da quando ho avuto l'ultimo avventore, mi inginocchio e con calma e passione mi accingo ad assaporare quel bel cazzo turgido e pronto a diventare ancora più grande.
La mia passione fa tremare le sue gambe, i gemiti di quando lo accolgo dolcemente nella mia bocca, sono di sorpresa ed entusiasmo. Lo assaporo bene, merita il ragazzo. E come immaginavo bastano pochi istanti che il membro si erige ancora di più sino a diventare un caldo pezzo di marmo. 





I gemiti sono la dimostrazione che gradisce il mio lavorio passionale e delicato. Alterno la calma con momenti di foga e mi spingo a prenderlo nel profondo della mia gola. Mi piace sentirlo in fondo e allo stesso tempo sentire i suoi gemiti di approvazione. Come al solito rompo io il ghiaccio e gli chiedo "Come va? ti piace?", mi risponde con una voce flebile ed emozionata "Hai una bocca incredibile, cavolo se ci sai fare". Soddisfatto dalla risposta, sorrido e riprendo a farlo godere. Mi piace tenerlo sul limite, vado piano e assaporo il suo membro con calma e delicatezza, poi accelero con rapidità fin quando i suoi gemiti diventano sempre più ravvicinati e potenti, solo allora mi fermo e lo lascio riposare. "Mi piace che mi porti al limite e poi ti fermi". Sorrido perché so cosa piace ad un uomo.
Proseguo nel mio tira e molla, estenuante quanto piacevole e godurioso, ogni tanto mi fermo e gli chiedo qualcosa e così scopro che veramente non vive lontano da qui o che ha esperienza ma non troppa e mi elogia per l'abilità nel farlo godere. E' un lungo gioco il nostro che si prolunga più della media degli altri incontri. Ma alla fine il ragazzo non ce la fa più. Mi fermo quell'istante in cui non si può più tornare indietro ed allora la mia mano afferra salda il suo cazzo ed inizia a segarlo con vigore e bastano pochi colpi che il suo orgasmo si scioglie come un nodo, un nodo in gola che strappa un gemito sommesso e virile, un nodo che scioglie lo sperma intrappolato nei testicoli gonfi ed alti.
Ed ecco sgorgare una tiepida fontana di sperma, copiosa e potente. Lo pulisco con dedizione, mentre si riveste mi chiede se può tornare, già pensa al secondo incontro, a quando la voglia sarà così tanta che avrà bisogno di godere e se vorrà potrà scegliermi ed io scegliere lui.
Educatamente mi saluta e chiude la porta dietro di sé. Una inaspettata visita, ma le cose non programmate sono sempre le migliori.