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venerdì 23 dicembre 2016

La sua prima avventura

Dopo qualche giorno di pioggia, il sole è tornato a fare capolino, c'è anche un dolce tempore durante le ore più calde della giornata. Poi la sera si gela e l'umidità ti morde le gambe.
Sono giorni strettissimi, il Natale è alle porte. La gente corre in preda all'incubo del regalo. Sono pochi quelli che hanno le idee chiare e vanno diritti al negozio che conoscono sapendo già cosa comprare. Per il resto: è un panico da shopping, anche se devi fare piccoli pensieri.
Sono due giorni che parlo con un ragazzo. Non sa cosa sia il gloryhole, non sa nemmeno che sono un uomo, poi lentamente gli svelo l'arcano. Rimane affascinato, mi dice che vuole provare. Mi confessa di essere bisex da pochissimo, sorrido e gli chiedo che cosa vuol dire. Mi spiega che da poco tempo ha questo desiderio di provare con un altro uomo, ma fino ad ora non è mai successo, al massimo ha fatto sesso con un trans.
Semplicemente meraviglioso l'animo umano, non finirà mai di stupirmi.
Sono incuriosito da questo ragazzo di 34 anni, mi mostra la foto del suo membro e devo dire che anche io vorrei conoscerlo più da vicino. Parliamo anche i giorni a seguire, sembra essere sempre più convinto. Mi contatta poi ad un orario piuttosto tardo, sono le ventitré passate. Vuole venire, gli do l'indirizzo e si mette per strada. Abita lontanissimo, praticamente dalla parte opposta rispetto a dove sono io e fuori dal raccordo anulare, in aperta campagna. Sfida il freddo e si dirige verso di me. Vista la strada che deve fare, mi rilasso e mi preparo con calma. Ogni tanto mi messaggia, dicendomi quello che fa, a che punto è. Lo fa per tranquillizzarmi? Non credo, credo sia più per tranquillizzare se stesso.
Come succede a tutti, una volta arrivato, il problema del parcheggio è imbarazzante. Non si trova mai un buco.
Finalmente è al portone, gli apro, sale lo aspetto dietro al mio gloryhole. Quando entra lo fa con circospezione, in silenzio ed io taccio. Sento che si toglie le scarpe, poi si abbassa i pantaloni e prima di accostarsi al buco, mi chiama. Rispondo per farlo sentire al sicuro ed allora si avvicina ed infila il suo uccello nel buco.
Ha già un bell'aspetto, è ancora addormentato ma da segni di vita. Lo prendo nella mia bocca con tutta la dolcezza che posso e sento dall'altra parte levarsi gemiti di piacere.
lui: "Che bocca calda"
io: "Ti piace?"
lui: "Si, moltissimo"
Faccio erigere quel bell'arnese che avevo visto in foto e debbo dire che l'impressione che ebbi era confermata.




Ha veramente un gran bell'uccello, largo, duro, lungo, un glande morbido e violaceo, forse curva un po' troppo ma mi piace, e molto. E' un piacere succhiarlo con calma e assaporarlo tutto, spingerlo delicatamente nella mia gola per sentire i gemiti di quel ragazzo "bisex da poco" per farlo diventare definitivamente bisex.
"Posso vedere il tuo adesso?", mi dice quasi all'improvviso.
Mi alzo e come ho già fatto altre volte lo metto nel buco. Sento un'esclamazione di sorpresa, sembra soddisfatto di quello che vede, sento la sua mano accarezzarmi l'asta ed in un momento il mio uccello è nella sua calda bocca. Mi toglie il fiato.
"Ma anche tu te la cavi bene, ma sei una sorpresa"
Non sembra volersi staccare più. Poi rimette il suo e di nuovo mi godo il suo uccello con calma, foga e calma.
"Senti, ma che dici, posso passare dalla tua parte, questo gioco è bellissimo ma io mi sono operato da poco al ginocchio e mi sono stancato".
Lo faccio passare. Smonto il gloryhole e quando tolgo il pannello vedo un ragazzo molto carino, dal viso quadrato ma ben proporzionato, il piccolo naso incassato tra due occhi vivaci e sorridenti. Lo faccio entrare e si siede su letto, senza togliersi nulla. Si rilassa e riposa ed io riprendo a giocare con il suo uccello. Ma ben presto sento le sue mani avvicinarsi al mio membro, lo sento afferrato con delicatezza ma con profondo desiderio di possederlo, mi fermo e lo osservo mentre mi succhia anche l'anima. E' veramente un bel maschio, virile, forte, due cosce muscolose e sodissime, un fisico compatto ma ben proporzionato. E poi lo osservo ancora, mentre si completa con il mio uccello tra le mani ed nella sua bocca. 
"Ma sei sicuro che è la prima volta che fai una cosa del genere, perché secondo me hai un gran talento" gli dico sorridendo e in preda all'estasi. Lui mi guarda con gli occhi furbi di un bambino che non riesce a staccarsi da un gioco. Continua a succhiare e mi fa cenno con le dita che è la seconda volta. Vero, la prima fu il trans!
Ogni tanto si ferma anche lui e guarda il mio uccello e mi dice che gli piace un sacco e che lo trova molto bello, allora mi viene in mente che anche lui ha uno splendido uccello e mi dirigo verso di lui. E fu uno splendido sessantanove. Quando godi e non ti accorgi di godere perché stai godendo due volte: una grazie al tuo partner, l'altra perché stai facendo godere il tuo partner.
Va avanti per molto, siamo due infaticabili amanti che si sono trovati. Poi la sua mano scivola verso il mio buchetto. Lo tasta, lo esplora, inizia a penetrarlo.
Mi guarda in viso e mi dice: "Ce l'hai un preservativo?" ed io rispondo sorridendo: "Quanti ne vuoi, qui non mancano mai".
Mi alzo, lo prendo e lo scarto mi avvicino al suo bell'uccello e voglio ancora baciarlo e succhiarlo prima di farlo sprofondare dentro di me. Con la bocca gli metto il preservativo, mi lubrifico a dovere e mi giro, lui da dietro si avvicina e inizia ad appoggiarlo sul buco.
Piano piano, dolcemente, alla fine entra, entra tutto e allora quel bel maschio virile dal fisico compatto inizia a scopare con foga, voglia, desiderio. Spinge il suo membro ormai di marmo e gigantesco, fino in fondo, fino a far sbattere i suoi delicati testicoli contro il culo.
Spinge,spinge e spinge sempre più forte ed io godo tantissimo. Anche con le parole apprezza le mie natiche, timidamente le sculaccia, piano e senza troppa convinzione, forse non vuole esagerare.
Poi, il suo respiro diventa più veloce, i suoi colpi diventano sempre più potenti e rapidi ed infine si toglie dal buco, sento che si toglie il preservativo e se ne viene copiosamente sulla mia schiena. Il calore del suo seme mi scalda i muscoli doloranti, cadiamo entrambi sconfitti da un piacere divino.
Non è solo un bel maschio e non ha solo un bel cazzo, dopo l'amplesso mi trovo a parlare con lui anche della sua vita; lo ascolto, mi racconta un po' di lui ma alla fine deve andare via, deve tornare a casa ed abita lontanissimo. E' questa una cosa che ho apprezzato molto: uscire così tardi e farsi tutti quei chilometri per venirmi a trovare, glielo dico e lo ringrazio.
Prima di alzarsi sul letto, poggia le sue mani sulle ginocchia, come per darsi una spinta ma prima di levarsi in piedi mi guarda e mi dice: "Beh, come prima avventura con un maschio, sono proprio soddisfatto". 
Come non poter andare letto sfinito e contento. Ci salutiamo e ci diamo appuntamento ala prossima avventura.
Mentre torna a casa continua a scrivermi: "Se domattina non dovessi lavorare, tornerei subito indietro". Gli avevo accennato qualche nota piccante, una cosa che volevo fargli ma mi sono trattenuto perché non sapevo come avrebbe reagito, ma credo proprio che la prossima volta agirò direttamente, mi ha dato il suo consenso.
Buonanotte mondo.

21 anni da mangiare

Sono questi giorni di freddo intenso; quando senti le ossa dolenti, quasi spezzarsi sotto il peso dei passi veloci per raggiungere il calore della tua casa.
Mi affretto, stasera passa a trovarmi un ragazzo giovanissimo. Penso di essere stato il primo uomo a succhiarlo. Ha 21 anni e dalle poche cose che mi scrive ho capito che lavora, convive, ha una ragazza, una vita come tutti gli altri ragazzi della sua età ed in più ha un piccolo segreto: quando può, passa a trovarmi.
E' sempre stato puntuale, dolce ed educato. Il suo accento romano marcato ma per nulla volgare, mi ricorda in qualche modo il proletariato pasoliniano di periferia.
Lo aspetto, tutto è pronto. Come tutti i miei ospiti, mi avverte, è al portone, gli apro, la strada la sà.
Entra e manifesta tutta la sua timidezza. E' tanto spigliato telematicamente quanto impacciato nella realtà dei fatti. In silenzio entra, in silenzio sto. Tutta la casa ascolta il suo respiro accelerato per via delle scale, per via dell'emozione. Si abbassa i pantaloni, le sento scendere giù per le gambe, si avvicina al buco ed infila il suo giovanissimo uccello nel buco. La parziale erezione, a freddo, tradisce  il desiderio e la voglia che lo pervadono. Mi avvicino e lo accolgo nelle mie labbra. Un tocco lieve, un suo fremito. Un assaggio delicato, un suo fremito. Apro la mia bocca ed avvolgo il suo morbidissimo e vellutato glande, un suo fremito infinito. Inizio a gustarmi il suo membro che in men che non si dica, si erge dritto e duro come marmo scolpito dagli dei.



Ha un uccello bellissimo. E' dritto, duro come l'acciaio, ha un glande così rosa, morbido e delicato. Non posso che accarezzarlo con le mie labbra, con la mia lingua, con la mia mano che scivola fino in fondo all'asta. A volte mi fermo e lo guardo e poi ingoio tutto il suo arnese fino ai testicoli, facendo scivolare la sua perfetta spada in un fodero naturale e caldo che è la mia gola. I suoi sospiri e i suoi gemiti mi ripagano dello sforzo di affondare quel palo duro e caldo nel fondo della mia gola.
Mi fermo per riprender fiato, lui si allontana e mi fa cenno con la mano di mettere il mio. 
Ne avevamo parlato, voleva provare a toccare un uccello e solo io potevo aiutarlo in questa sua fantasia. Mi alzo in piedi ed il mio cazzo è duro e dritto per l'eccitazione. Infilo nel buco il mio membro.
Timidamente sento la sua mano afferrarlo. Lo palpeggia, lo accarezza, lo tocca e lo sfiora, quasi fosse un oggetto misterioso da studiare. Mi sega lentamente e con premura. Io sento un gran piacere, sia per il suo gentil tocco sia per tutta quella situazione avventurosa.
Lascia la presa, sento premere il suo uccello contro il mio ventre. Mi inginocchio e riprendo in bocca il suo membro che non aveva perso la benché minima erezione. Poi si ferma, come se stesse pensando e con voce timida mi chiede di entrare.
"Va bene" gli rispondo sorridendo. E mentre sto smontando la parete mi dice teneramente "Almeno mi siedo un po' ", sembra quasi scusarsi per la richiesta di passare dalla mia parte.
Tolgo tutto e mi compare innanzi un viso dolce, delicato ma molto virile, i capelli corvini, gli occhi sorridenti e neri. Ha indosso una felpa e i pantaloni di una tuta, cammina tenendoseli su. Arriva vicino al letto, si siede, si toglie le scarpe e i pantaloni e si appoggia alla testiera del letto, mi avvicino a lui e mi sdraio tra le sue gambe, riprendo a succhiare il suo uccello. Godiamo entrambi a lungo, ogni tanto la sua mano si allunga verso il mio uccello, vuole toccarlo ancora. Non solo ha un membro bellissimo, duro, esteticamente valido ma possiede anche una notevole resistenza a venire. Affondo su e giù la mia gola, afferro i suoi fianchi con delicatezza, il mio sguardo è rapito dall'incavo inguinale, così candido e giovane, la pelle diafana, quasi del color del latte, un rosa pallido ma vivo e caldo allo stesso tempo, Ne sono rapito. Le mani scivolano sotto le sue natiche sode e rotonde, intravedo il disegno dei suoi addominali, ha un fisico scolpito ma senza esagerare, un filo di peluria ben disegnata parte da sotto l'ombelico e risale e si perde nei meandri sotto la felpa: come vorrei seguire quel sentiero di vello per arrivare alla sommità dei sui rotondi e turgidi capezzoli.
Le mani spingono in alto le sue natiche e faccio così affondare il suo palo di carne nella mia bocca, lo faccio sempre più velocemente, il suo corpo si irrigidisce, il suo membro lo sento sempre più duro e gonfio, il suo glande sembra stia per esplodere. 
E' giunto il momento, mi sfilo un secondo prima che il suo cazzo esploda in un fiotto di sperma caldo, bianco e denso e poi ancora tanto sperma che sgorga copioso dal suo possente cazzo. Si scoglie in mille gemiti il suo orgasmo. La testa reclinata all'indietro, gli occhi chiusi, recupera le forze, mentre io prendo la carta e pulisco con delicatezza il suo caldo brodo di vita.
Si riveste tutto soddisfatto, è gentile, cordiale ha perso l'imbarazzo iniziale. Mentre si dirige verso la porta mi saluta con uno splendido sorriso e mi porge la mano. Gliela stringo in un saluto amicale. "Alla prossima" mi fa contento e rilassato.
Mentre chiudo la porta alle sue spalle, mi chiedo se alla prossima  visita vorrà il gloryhole o si vorrà direttamente accomodare sul letto. Chissà!

venerdì 25 novembre 2016

A volte ritornano

E' un autunno feroce. 
Questo caldo umido, che ti fa sudare anche di notte, quando vorresti solamente appitonarti nel tuo letto abbracciato al tuo piumone, ecco, questo caldo umido mi stona come una corda di chitarra vecchia.
Qualche brivido di freddo e poi di nuovo caldo, venti gradi non sono inverno e nemmeno autunno. Gli alberi obbediscono alla stagione e stendono i loro tappeti di foglie gialle e rosse, un manto che accende il buio delle giornate che si accorciano sempre di più. 
Sento la mancanza del mare tiepido e della brezza che accarezza il mio volto. 
Sento la mancanza delle urla dei ragazzi che si godono le vacanze estive e che giocano per la strada. 
Sento la mancanza della cremosità del gelato e della cialda morbida e croccante che le giovani lavoratrici stagionali mettono in cima al gelato un po' maldestramente.
Mi sono accorto che senza accorgermene anche io mi sono preso una vacanza dal mio gloryhole. La mia fantasia non si ferma mai ed allora, mi dedico ad altre divertenti situazioni sessuali. Ma come posso dimenticarmi del mio gloryhole? 
Ogni tanto, quando mi sento di dovermi accoccolare nella mia tana, allora il gloryhole torna in pole position tra i miei desideri lussuriosi.
Così, colgo l'occasione che mi da un bel ragazzo che venne a trovarmi molto tempo fa ed eccomi di nuovo a sistemare con cura ed accortezza, tutto ciò che occorre per ricreare la magia del mio gloryhole.
L'uomo che mi fa visita, è un bel ragazzo, alto, magro, con pochi peli sul corpo ma le gambe villose e sode. Lo ricordo chiaramente. Mi ha fatto visita due o tre volte e ci siamo sempre molto divertiti. E poi, di certo non dimentico il suo membro: non vedo l'ora di rivederlo e riassaporarlo.
Esce dal lavoro e passa da me. E' sposato ma come tutti gli uomini impegnati, nasconde qualche piccolo segreto: che male c'è. Uno dei suoi è uscire un'ora prima per potermi fare visita.
Lo aspetto nel silenzio e nella penombra della mia stanza calda.
E' al portone, gli apro, il resto lo sa. Prima di entrare bussa.
"Si può?" dice con una voce calda e virile che non ricordavo e che solo a sentirla mi provoca eccitazione.
"Entra pure! Come stai? E' da un bel po' che non ci si vede"; sorrido, perché il verbo "vedere" non è proprio appropriato visto che il ragazzo non ha mai trovato il coraggio di passare dalla mia parte.
"Lo sai" rispose con la sua voce calda e virile - "sono sempre incasinato ed è difficile venirti a trovare nei tuoi orari". Si sa gli uomini sposati sono liberi in orari diurni e difficilmente lo sono la sera a meno che non ci siano partite di Champions League o similari.
"Si, si, lo so, non preoccuparti, l'importante è che oggi siamo riusciti a ritrovarci" lo rassicuro.
"Senti, io mi spoglio" mi dice con voce un po' stanca, quasi che il gesto dello spogliarsi sia un liberarsi del peso della giornata lavorativa ed io "Certo, mettiti più comodo che puoi".
Lo sento slacciarsi i pantaloni, sento la cinghia liberarsi e andare penzoloni, magari sfiorando il pene già eretto per l'eccitazione ma ancora intrappolato nelle mutande.
Si avvicina con la parte inferiore del suo corpo completamente nuda. Infila il suo uccello nel buco. E' parzialmente eretto, è molto lungo, il suo pube e tutto depilato e curato.
Accolgo nella mia bocca quel morbido e succoso uccello ancora addormentato. 
Il suo glande è morbido e profumato, riesco ad ingoiare per tutta la lunghezza quel pene così bello e morbido ma so che ben presto le sue dimensioni mi impediranno di farlo e ne approfitto allora per gustarmelo più che posso.




E difatti, il suo membro inizia a inturgidirsi, ad ogni mio bacio si ingrossa sempre di più fino a diventare troppo ingombrante per tenerlo tutto dentro, al caldo, nella mia gola vorace.
Mi concentro sul glande morbido e sensibile. Le mie labbra lo sfiorano dolcemente, la mia lingua pennella tutti i suoi contorni. Sento i suoi gemiti dall'altra parte, il ragazzo ha voglia e desiderio perché inizia a muoversi, inizia a scopare la mia gola, a far entrare il suo potente e lungo arnese fin dove può spingerlo. Poi si ferma e mi lascia fare e così ci alterniamo per un po'.
"Allora te lo ricordavi così?" gli faccio in un momento di pausa, mentre guardo ed accarezzo il suo bel membro.
"Cavolo, sei fantastico, mi fai sentire il tuo?" 
Mi ricordo allora, che anche le altre volte aveva voluto tastare la mia dote. Infilo allora il mio uccello nel buco, ovviamente sono eccitato e lui gradisce la cosa. Inizia a toccarmelo, me lo accarezza, me lo sega con vigore, anche troppo, devo toglierglielo un attimo. Poi lo rimetto dentro e ce lo faccio giocare un altro po' ma poi rivoglio il suo.
Mi tolgo e mi rimetto in ginocchio, lui capisce e infila nuovamente il suo cazzo nel mio gloryhole e mi ci lascia giocare ancora per un bel po'. Ogni tanto si sfila, sente il suo orgasmo avvicinarsi sempre più minacciosamente. A volte mentre lo faccio godere con la mia bocca, infila la mano nel gloryhole e cerca la mia bocca, la mia lingua. 
Sento il suo piacere sempre più vicino, il suo membro è sempre più grosso e duro e allora gli dico che lo voglio far godere. Lo succhio ancora un po' e poi afferro con la mia mano il quo bel cazzo e inizio a segarlo finché non sorgano fiotti di calda e bianca crema mentre dall'altra parte si levano profondi gemiti di piacere.




Il suo glande è imbiancato di sempre ed ancora pulsante e gonfio. Lo ripulisco con cura e glielo restituisco.
Ci salutiamo come due vecchi amici, lui infila nel gloryhole la sua mano grande e forte e gliela stringo felice di averlo riassaporato, felice di essere tornato a scrivere cogliendo questa occasione. Buonanotte mondo.

giovedì 15 settembre 2016

22 anni e una nuova scoperta

L'invenzione e la scoperta. Ricordo ancora la lezione alle elementari in cui, io bambino curioso e pacioso, imparavo una profonda differenza tra due cose che hanno a che fare con la novità. L'invenzione è nuovo in quanto frutto dell'ingegno umano: è la radio, la televisione, il motore a scoppio. La scoperta è novità della conoscenza individuale e/o sociale, perché fenomeno sempre esistito ma ignorato.
Questo pensavo, mentre me ne tornavo a casa in motorino in una notte di fine estate ancora calda ed umida. Indosso ancora i pantaloni corti, perfettamente abbinati alle mie nuove sneaker azzurre. Fermo al semaforo penso alla scoperta che ha fatto esplodere nuove sensazioni al mio ultimo e fortunato ospite.
"Ciao, è da un po' che leggo il tuo blog e mi eccito da morire... Ti scrivo perché non ce la faccio più, vorrei sapere se fosse possibile vederti ed effettuare questa esperienza!  Fammi sapere".
Una email entusiasta a cui rispondo chiedendo lumi su chi me l'ha scritta, le solite domande: quanti anni hai? come sei? hai mai avuto esperienze simili?
Ne segue uno scambio fitto di corrispondenza dove traccio il profilo di un giovane ragazzo di 22 anni, dalla descrizione un bel ragazzo, con nessuna esperienza omosessuale, ma talmente attratto dalle storie che racconto, che vuole assolutamente provare questa esperienza. Nelle nostre email mi confessa anche di voler andare oltre al gloryhole, come altri prima di lui. Lo invito ad andarci piano perché spesso la fantasia corre più in fretta dell'impatto con la realtà nuda e cruda. Come ultimo consiglio gli dico di provare il gloryhole e poi di fare quello che si sente di fare, io valuterò insieme a lui.
Il ragazzo è rapido nell'organizzarsi, approfittiamo di un periodo per me propizio e fissiamo la data e l'orario.
Il ragazzo è puntuale, è sotto al mio portone, le ultime indicazione e gli apro. Lo aspetto anche io trepidante, lo immagino salire con la curiosità e la brama di conoscere, di fare una nuova esperienza per così tanto tempo desiderata.
Entra, saluta educatamente, si spoglia e infila il suo membro nel mio gloryhole. Non è molto grande, lo accolgo nella mia bocca ed in brevissimo tempo il piccolo uccello si erge e diventa un bel membro di tutto rispetto, duro come il marmo e ben aperto come piace a me.




I gemiti del giovanotto riempiono la mia stanza, assaporo con delicatezza il suo uccello, affondo con la mia gola, la mia lingua gioca con il suo frenulo. 
"Ti piace?"
"Si, cavolo, mi piace molto, ma che ne dici se passo dalla tua parte, ho voglia di scoparti"
Cosa spinge un ragazzo di 22 anni a voler fare una simile scoperta, bastano i miei racconti per dare l'idea di cosa posso provocare come piacere? Per un istante ebbi come l'impressione che fosse convinto di conoscermi già, come se dalle mie parole scritte lui avesse colto il mio io sessuale.
Lo invito a spogliarsi e mentre lui si toglie le ultime cose, io mi occupo di togliere quella barriera lignea tra me e la sua voluttà.
Abbasso la parete e trovo di fronte a me un ragazzo giovane, dal viso angelico, i lineamenti delicati ma virili, gli occhi penetranti ed intelligenti. E' un bel ragazzo, ha delle belle cosce sode e villose, un petto appena disegnato, insomma un bel ragazzo davvero.
Lo faccio entrare, prendo i preservativi, la sua erezione è rimasta viva e vegeta.
"Voglio che ti metti sopra di me"
Ha le idee chiare il ragazzo, gli metto il preservativo nel modo che so fare io, lui si distende ed io con sicurezza mi siedo sopra di lui, affondando il giovane e duro membro nel mio buco voglioso.
Inizio a muovermi, a cavalcarlo con decisione, le mie mani poggiano sul suo torace, i suoi pettorali sono duri e li posso stringere, poi lui prende il controllo, afferra le mie natiche le allarga, le stringe con decisione ed inizia a spingere e a muoversi dentro di me con spinte decise e forti. Che vigore il tenero angelo, lo guardo negli occhi e gli dico:"Certo hai un viso angelico ma in fondo sei un bel diavoletto". Sorride e quel sorriso vale più di mille parole. Spinge e spinge come un furetto, suda e suda come stesse correndo la maratona, è infaticabile, afferra il mio membra duro, eccitato per tutta la situazione ed inizia a segarlo con decisione. 
L'estasi è una dimensione celeste, è un totale abbandono al piacere che ti avvolge e ti porta via, quasi la tua anima fosse troppo leggera per poter rimanere zavorrata al tuo misero corpo. L'estasi è la perdita della cognizione del tempo e dello spazio ma dura un attimo ed in quell'attimo il mio giovane e vigoroso amico si ritrovò il petto inondato dal frutto del mio piacere.
Lui ancora non è venuto, resisto, il mio piacere sfuma ed aspetto il suo, lo sento muoversi dentro di me sempre più forte. E poi, liberato da un ancestrale singulto, arriva il suo piacere.
Mi tolgo, lo asciugo. Lui, matido di sudore, rilassato e con un sorriso ammaliatore disegnato sulle labbra, si alza dal letto, sorride, si riveste, mi ringrazia. 
Ha una simpatica maglietta con un personaggio dei cartoni animati. Ci salutiamo. Chiudo la porta e sfinito mi getto sul letto.
Non passa molto, circa una mezz'ora, che il mio telefono vibra ed è ancora lui.
"Senti, non è che posso passare di nuovo? Non mi è mai passata l'erezione, ho voglia ancora". Come dirgli di no.
In pochi minuti è di nuovo sul mio letto, completamente nudo, senza passare dal gloryhole. Lo succhio con passione e lui mi ricambia con gemiti di piacere intensi e sinceri, la mia lingua pennella cerchi e linee ondulate sui suoi testicoli. Ma quando arrivo all'inguine, nello spazio segreto tra coscia e pube, lo sente fremere e vibrare, come se gli stessero togliendo il fiato, il suo corpo si irrigidisce in un amplesso di piacere. 
La mia lingua prosegue e sale, sale, fino ad arrivare sotto il suo collo e poi di colpo le nostre labbra si incontrano ed iniziamo a baciarci con passione e foga smisurata. Lui è vorace di baci, di lingua, mi vorrebbe mangiare, mi morde e a volte lo fa anche con troppa foga, tanto da doverlo con dolcezza riprendere. E' una vera furia di sesso che mi travolge e mi disorienta. Mi prende e mi mette sdraiato, poi la sua bocca scende e finisce sopra al mio membro ed inizia a succhiarlo con delicatezza e foga, come fosse la cosa più buona che avesse mai assaggiato. Poi risale e mi chiede di scoparmi ancora.
Come circa un'ora prima, lo cavalco con passione e poi è lui a prendere il controllo e di nuovo mi fa toccare vette di piacere inarrivabili fino a sentirlo venire dentro di me con colpi secchi e potenti.
Ci puliamo, lui si riveste e parliamo un poco, adesso deve andare perché la sua ragazza arriva all'aeroporto verso mezzanotte. Sorrido e lo accompagno alla porta. Che serata imprevedibile.
Dopo qualche giorno, di nuovo un suo massaggio. "Che ne dici, stasera sei libero?"
To Be Continued

martedì 30 agosto 2016

Perfetto

Il mio corpo sa di estate. Le mie labbra assaporano ancora il salato del mare africano. La mia pelle, riarsa dal sole, è scura come bronzo dorato. I capelli un po' arruffati e selvaggi, consumati dalla salsedine, risplendono d'argento un po' di più rispetto al giorno della mia partenza.
Le voglie, assopite dalle giornate trascorse in riva al mare sulla spiaggia dorata "sul cui corpo fanciulletto giacque", si risvegliano all'ombra del Colosseo.
La città ancora è vuota, poche auto girano raminghe, spaesate dall'assenza di tante loro compagne. Io ci provo. Appena tornato voglio esaudire i miei desideri e le mie voglie piccanti accantonate dal dolce ozio agostano.
Mi metto in caccia, so dove scovare le mie prede. Mi basta accendere il telefono lasciato in  letargo. In molti mi hanno cercato durante il mio periodo di permanenza lontano dal Gloryhole.
Rispondo ad alcuni di loro, chissà che non siano ancora vogliosi. Mi risponde un ragazzo che venne a trovarmi diverso tempo fa, ricordo poco di lui, rileggendo le nostre chiacchiere passate mi sembra degno di attenzione.
Ci accordiamo abbastanza rapidamente.
"A che ora posso venire?"
"Anche adesso, non ho problemi"
"Ma devo mangiare e poi farmi una doccia"
"Va bene mangia pure e poi vieni"
Ci sono attimi di silenzio, poi il telefono vibra di nuovo.
"Guarda, mi faccio una doccia e vengo subito"
Sorrido, il desiderio non governa solo me a quanto pare, deve essere un male di fine agosto.
"Va bene, ti aspetto"
Mi sembra tutto così naturale, eppur son passati mesi da quando non preparo il mio gloryhole. Fa parte di me, non c'è nulla da fare.
Fa caldo, la serata è piacevole ma ancora un po' afosa, sono nudo dietro al mio gloryhole: nudo e voglioso.
Vibra il telefono.
"Sono arrivato", mi precipito alla finestra vorrei carpire qualche cosa in più di lui, posso solo dare una fugace occhiata poi devo subito aprire per farlo salire ed ultimare gli ultimi passi del mio rituale.
Ecco, aspetto dietro al mio gloryhole, voglioso e in trepidante attesa. 
Entra. Saluta cordialmente ed in pochi secondi sento sciogliersi la cinta dei pantaloni: che suono inebriante!
Sento cadere a terra il cotone leggero di un paio di pantaloni corti e vedo comparire nel mio gloryhole un membro barzotto ed in fase di erezione. La voglia consuma entrambi.
Con calma, mi inginocchio e prendo in bocca il suo cazzo semiturgido. Assaporo il suo glande, profuma di pulito, profuma di maschio, profuma di voglia esplosiva.
Le mie labbra esplorano il suo membro in tutta la sua lunghezza, la mia gola ospita quel turgido uccello che si gonfia e si erge sempre più. Mi fermo a guardarlo, è splendido, perfetto, pulsante di vita e di voglia.
Ad ogni mio tocco si spandono in casa gemiti sommessi di immenso piacere. La mia lingua fruga tra le sue parti intime ben curate e depilate. Pennello i suoi testicoli, a dir la verità piccoli ma colmi di nettare bianco e caldo. Affondo tutto il suo cazzo nella mia gola e sento un gemito che mi ripaga dello sforzo. Ha un bellissimo cazzo, largo, lungo, duro e profumato.





Proseguo a godermi quel bell'uccello voglioso quando il mio ospite mi chiede qualcosa di inaspettato.
"Ma se mi metto un preservativo, tu lo prenderesti dietro?"
La sua voglia è veramente tanta, penso tra me e me. 
"Non amo molto prenderlo dal Gloryhole, lo trovo un po' scomodo e poi ho paura che si rovini il mio prezioso manufatto", dicendo quest'ultima frase rido divertito.
"Ok, hai ragione" mi dice con una voce educata, comprensiva ma leggermente dispiaciuta.
Riprendo il suo uccello nella mia bocca. La lingua gioca con il suo frenulo, lo sento morire di piacere. 
"Ti piace?" gli chiedo soddisfatto
"Mi piace qualsiasi cosa tu gli faccia!" mi risponde pieno di entusiasmo.
Riprendo a giocare con il suo membro ma tra una affondo ed un altro, tra una leccata ed un bacio su quel morbido e delicato glande, inizia a salirmi la voglia ed il desiderio di essere penetrato.
"Beh, quasi quasi potrei provare a metterti un preservativo e a mettermelo dietro. Ti va ancora di farlo?"
"Certo che si!" mi dice entusiasta.
Prendo un condom, ma prima di metterglielo, mi godo ancora un po' con la bocca quello splendido membro.
Con sapienza srotolo il preservativo dal glande fino alla base dell'asta dura e venosa. Metto abbondante lubrificante sul suo uccello e nel mio buchetto voglioso, Con calma e lentamente appoggio il suo glande duro sul mio buco voglioso e senza accorgermene, questo scivola dentro senza che io provi alcun dolore.
Lo desideravo davvero quel cazzo.
Lui percepisce il dolce e rigenerante calore del mio corpo, con delicatezza inizia a muoversi dentro di me, ma lo sento un toro in gabbia, fosse per lui mi monterebbe con foga e vigore, ma la parete di legno è una barriera a tutto quest'impeto.
"Ma se mi mettessi una maschera?"
"Intendi dire che vuoi passare dalla mia parte per proseguire in maniera più comoda quello che stiamo facendo?"
"Si, ma ti vuoi mostrare?" 
La richiesta della maschera mi sembra più una delicatezza nei confronti che una sua richiesta di anonimato.
"A dirti la verità mi intriga non farti vedere cosa succede, i sensi diventano più attenti"
Appoggio la sua idea, mi metto alla ricerca della mascherina che solitamente faccio indossare ad un altro dei miei avventori, ma non riesco a trovarla, sono troppo eccitato al pensiero, lui si accorge della mia difficoltà.
"Guarda, mi tiro su la maglietta, così non vedo"
"Va bene, ma per il resto conviene che ti spogli del tutto"
"ok hai ragione"
Una volta pronto, smonto la parete che mi separava da tutto quel vigore e la mia sorpresa è grandissima.
Quest'uomo avrà la mia età, è poco più basso di me, ha un fisico bellissimo, ben definito, splendide spalle larghe e ventre piatto e disegnato. Il suo cazzo duro svetta dal quel corpo stupendo ed io rimango a guardarlo, come guardavo impietrito la bellezza dell'Ercole Farnese al Museo Archeologico di Napoli tanti e tanti anni fa.
Mi riprendo ed afferro la sua mano, lo faccio entrare nell'antro del mio piacere. Afferro dolcemente il suo membro ancora duro e voglioso. Mi metto carponi sul letto ed accompagno il suo cazzo al sicuro, nel mio caldo corpo ancora voglioso ed ansimante.
Appena sentito il calore del mio corpo, le sue mani scivolano sulle mie candide natiche, la frenesia appena percepita al gloryhole, si rivela in tutta la sua magnifica potenza. Inizia a muoversi dentro di me con grande foga e passione, mi allarga le natiche per poter entrare dentro bene e tutto. La sua voglia, il suo immenso desiderio finalmente si esprimono nella loro erotica completezza. 
"Ti piace?" mi chiede mentre rallenta il suo dondolio dentro di me
"Si molto, è fantastico e a te piace?"
"Si, hai uno splendido culo: è caldo, è bellissimo starci dentro"
Proseguiamo a dare libero sfogo ai nostri instanti animaleschi, quando sta per venire si toglie, vuole darmi sul corpo il suo  candido nettare e così fa. 
Esplode in un tripudio di getti di caldo sperma inondandomi il corpo e mentre lo fa, scariche elettriche attraversano il suo corpo, in preda a spasmi di godimento.
Quando l'orgasmo ha finito di percorrere tutto il suo corpo, lo faccio adagiare con gentilezza sul mio letto, lo faccio riprendere e rilassare. Lo pulisco con diligenza, ma il suo membro non intende ammansirsi. Rimane turgido e splendidamente eretto. Non posso non giocarci ancora, ma non senza chiedere il permesso al suo proprietario, il quale acconsente curioso e sfinito.
Osservo quello splendido corpo adagiato sul mio letto, osservo il regalo del fato per il mio ritorno a casa. Il tempo finisce. Alzo l'uomo, mio coetaneo, lo accompagno alla porta della camera. Gli dico che chiuderò la porta così potrà vestirsi senza vedermi. Mi ringrazia. Prima di uscire di casa mi bussa alla porta, mi saluta e mi ringrazia.
Dopo una buona mezz'ora vibra di nuovo il telefono, è il mio ospite, ci teneva a dirmi che il suo uccello è ancora duro al pensiero di tanto godimento, mi confessa che non aveva mai avuto esperienze omosessuali, una confessione che mi sembra in realtà una confessione a se stesso tanto per esorcizzare un piccolo timore. Lo ringrazio e lo saluto, lui ricambia gentilmente dicendomi che spera presto di poter tornare a trovarmi. 
Le nostre voglie sono placate o quasi.

lunedì 20 giugno 2016

Trittico separato

L'Estate si fa attendere, anzi, si fa desiderare ardentemente. Le stagioni ci hanno ingannato, quei mesi autunnali così caldi e l'inverno che ha fatto capolino solo per alcuni giorni. Ed ora che dovrebbe esplodere la luce del sole, l'azzurro del cielo, il verde degli alberi, ebbene, un grigiore mortale ammanta tutte le cose. Le nuvole dai contorni netti, solcano il cielo a volte minacciose, si gonfiano come gatti furiosi, scatenano a terra grandine e acqua in maniera violenta ed improvvisa.
Io, ogni tanto riconquisto il mio castello. Ogni tanto riprendo possesso dei miei luoghi così cari che mi mancano durante i periodi di esilio forzato. Quando rientro nel mio rifugio, mi soffermo un attimo nel corridoio, respiro l'aria viziata da qualcun altro e corro ad aprire le finestre per far cambiare aria. Poi, sistemo con calma la casa, e con cura prende vita il mio rituale di sesso.
Ho appena riconquistato il mio rifugio, serata che si prevede movimentata, tre appuntamenti, tre uomini diversi, di età diversa e di esperienze diverse.
Arriva il primo. E' in anticipo, mi rallegro, gli apro e gli dico cosa fare, lo aspetto dietro al mio gloryhole.
Entra e saluta con gentilezza.
"Devi scusarmi, sono molto nervoso, dovrai avere molta pazienza con me" 
Il tono preoccupato ed emotivo mi sorprende ma cerco di accoglierlo con la gentilezza che mi è propria.
"Tranquillo, sei arrivato anche prima, quindi abbiamo tutto il tempo che vogliamo, non devi essere nervoso, mica stiamo facendo una gara"
"Si lo so, ma questa è la prima volta per me e quindi sono un po' teso"
"Tranquillo"
Dopo questo scambio di battute, l'uomo si cala i pantaloni e inserisce il suo pene nel gloryhole.
Profuma di buono, profuma di pulito, sento odore di fiori freschi, di campo, semplici e mai banali. Il suo pene è circonciso, è molle e spaventato, tutto ritirato in se stesso. Vediamo se riesco a svegliarlo.
Lo prendo nella mia bocca, con calma e pazienza lo lavoro per portarlo in erezione. Tarda un po', mi devo impegnare molto, ma qualcosa si muove, è sveglio, devo solo avere pazienza e farlo rasserenare. Con la mia sapienza, i miei tocchi di lingua, la mia gola profonda, il suo pene reagisce, diventa duro, cresce e cresce anche se non raggiunge mai note di durezza estrema, ma lo sento pulsare, lo sento vivere sotto i miei colpi di lingua e l amai cura passionale di coccole ed attenzioni.




L'uomo è avaro di gemiti, cerco di rompere il ghiaccio chiedo come sta andando, ma lui sembra un po' nervoso, ha paura di fare brutta figura e di colpo il suo membro si sgonfia e non è più reattivo ai miei tocchi. Lui lo toglie dal buco, inizia a segarlo con le sue mani, cerca di riportarlo in vita, mi dice che non è colpa mia e che sono stato troppo generoso fino a quel momento. Gli rispondo che anche io mi sto divertendo, che non è lui il solo a dover godere. Dopo lunghi minuti di smanettamento, rimette il suo uccello nel buco, non è che la situazione sia molto migliorata ma il suo pene sembra più sveglio. Riprendo la mia azione e sento che l'uccello reagisce, lo sento sempre più turgido, ad ogni mio affondo, lavoro di bocca e di mano, lo sento gemere di piacere, so che siamo vicini al momento, lavoro solo di mano ed ecco sciogliersi il maschio ed il suo cazzo in un copioso orgasmo.


Lo pulisco per bene, e gli restituisco il suo membro. Dal buco vedo, ma avevo già notato mentre si masturbava, che il maschio ha delle belle gambe, delle belle cosce sode e villose, è questa la parte del corpo di un uomo che mi apice di più e mi piace vederle in quest'uomo gentile ed agitato. Mi colpiscono i suoi slip, colorati e con dei piccoli disegnini che non individuo con chiarezza. simpatici
"Ti ringrazio, sei stato molto paziente con me, io ti seguo sempre sul tuo blog e da come scrivi si capisce che sei una brava persona e che sei sensibile, ti ringrazio"
Queste parole mi rallegrano il cuore, lo ringrazio e lo saluto, congedandosi mi chiede se potrà tornare ed io non ho problemi a dirgli di si. Chiude la porta. Mi ha fatto tenerezza.
Aspetto un altro maschio, anche lui in anticipo, gli dico come salire. 
Entra, non sento chiudere la porta, non ho tempo di parlargli perché lui ha già infilato il cazzo nel gloryhole. Vedo un folto pelo pubico che non mi entusiasma, il suo pene è piccolo e nascosto, almeno è pulito e ne sento l'odore di maschio e di igiene. Lo prendo nell amai bocca, il suo pene però non si apre del tutto, ripenso al membro circonciso dell'uomo gentile, molto ma molto meglio.
Non mi sto divertendo molto ma per fortuna il mio ospite è veloce a venire. La sua visita non dora che pochissimi minuti. Senza nemmeno salutare se ne va e non chiude la porta! Cancellato dal novero di possibili ritorni.
L'ultimo maschio è invece qualcuno che conosco e che viene quando sono disponibile. E' un giovane ragazzo che non deve abitare lontano da qui. E' sempre cortese e pulito, gentile e serio e ha un notevole uccello. Sono contento quindi di poterlo rivedere.
Non ricordavo male, il suo uccello è duro, largo, curvato all'insù, riempie la mia bocca completamente ,anzi, fatico a prenderlo tutto. Mi piace sentire i suoi gemiti di piacere.
"Mamma mia, starei tutta la sera così". Lo dice mentre mi prendo con cura del suo splendido uccello, e debbo dire che anche io mi prendo tutto il tempo che voglio. 



Gioco con il suo cazzo. Mi fermo,  rallento, riprendo, accelero, mi fermo e rallento. E' un gioco a tenerlo sul filo dell'orgasmo e lui apprezza e poi decido di farlo venire.
Il suo orgasmo è pieno, caldo, ma soprattutto libero, il suo sperma esce senza particolare violenza ma caldo e profumato, banco candido.



Lo pulisco e sbircio di lui le sue gambe. Ha dei pantaloncini corti di jeans e le sue scarpe, delle sneakers, sono simpaticamente colorate. E' un bel ragazzo, non ne ho dubbi.
"Fino a quando ci sei? Vorrei passarti a trovare di nuovo in questi giorni"
"Va bene dai, allora aggiorniamoci e ti faccio sapere, buona serata"
"Buona serata a te" mi risponde contento e soddisfatto. 
Bel modo di finire una serata al mio castello.

martedì 19 aprile 2016

La Concorrenza

Quando ho intrapreso quest'avventura, mai mi sarei immaginato di muovere tanta curiosità e di ispirare menti ardite tanto quanto la mia nel reiterare la mia attività. Ed invece.
E' per me questo, un periodo di grosso impegno ed il gloryhole l'ho messo in soffitta, nel senso più reale del termine. Ma quando ho la possibilità, lo prendo, lo sistemo e lo faccio tornare in funzione. 
Un mesetto fa mi contattò un tipo, parlando mi disse che con ogni probabilità era già venuto da me. Io candidamente dissi che non vi era alcun dubbio, quanti gloryhole vuoi che ci siano in giro per Roma?
Ma più mi dava informazioni sul luogo dove era stato e sulla modalità del gloryhole, più sbarravo gli occhi e mi accorgevo dell'esistenza di un clone. La prova finale fu quando mi chiese se il mio buco era in una tenda appesa ad una porta.
Giammai! 
Ero inorridito al pensiero di un buco in un tessuto in cui si infila un membro eretto e che non ti permette di appoggiarti e di lasciarti andare, mi sentivo ferito ed inorgoglito allo stesso tempo, ero spaventato ma allo stesso tempo voglioso di riprendermi il primato.
Sembra sciocca come pretesa, dovrei in fondo capire che la mia idea è piaciuta, che i miei successi vogliono essere emulati. In fondo non avevo già dato dei consigli ad un ragazzo di Bologna? O ultimamente ad un uomo di Firenze? 
E' vero che loro sono distanti dal mio territorio, è vero che con loro mi sono rapportato via email. Ma qui siamo a Roma, a casa mia.
Mi balenavano in mente tutti questi pensieri quando ad un tratto il ragazzo che aveva provato l'altro gloryhole mi chiese  se poteva venire. 
Un sorriso malizioso mi si disegnò sul volto e gli occhi si strizzarono delicatamente e diabolicamente. Acconsentii. Feci fare al ragazzo tutto il mio rituale, venne, godette e gli chiesi il giorno dopo un confronto. La sua risposta mi fece sentire di avere il primato della mia idea. 
E stasera: la conferma, lui ritorna. Quando è sotto al portone mi avverte, gli apro, entrando saluta come fosse ormai di casa. 
"Vado?" mi dice ansioso di mettere il suo bell'uccello nel buco.
"Certo!" e cosi vedo spuntare dal mio buco un bellissimo membro appena barzotto, da portare in pochi istanti alla completa erezione e far godere col mio talento.
I suoi gemiti sono un piacere per le mie orecchie, il suo membro diventa duro come l'acciaio, si incurva verso l'alto, mi diverto a giocarci, a leccarlo, a fargli provare un intenso piacere con giochi di lingua che so fare molto bene.



E' un piacere sentire il suo piacere ed il tutto è più addolcito dal fatto che è voluto tornare da me.
Lo so, pecco di superbia, ma concedetemelo.
Il gioco dura a lungo, alterno la mano alla bocca, la lingua alle labbra, voglio farlo impazzire di piacere. Decido di farlo venire, così quando sento il suo orgasmo apprestarsi all'esplosione, afferro la sua bell'asta in mano e delicatamente ma con grande energia lo masturbo fino a farlo esplodere di piacere.


Lo pulisco e gli ridò il suo membro. L'ho preso in prestito il tempo di farlo godere e per trarne io il mio godimento. Mi ringrazia e mi saluta, io faccio altrettanto, so che tornerà.

Quando si ha sete si beve qualsiasi cosa ma quando puoi scegliere tra la Coca-Cola e la cola cola, cosa scegli tu?

PS: mentre mi divertivo con il suo membro, quasi senza pensare, ho fatto uno scatto inconsueto per questo blog.