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mercoledì 20 settembre 2017

22 anni di pura eccitazione

Capita sempre più spesso che mi arrivino email scritte in un bell'italiano corretto e fluente. Mi si dice che i miei racconti sono eccitanti e ben scritti. E' tanto il piacere che pervade la loro lettura che quasi quasi sono tentati a provare. Io non dico mai di no se si rispettano le regole del gloryhole. 
Ed è successo proprio così con questo giovane ragazzo di cui vado a raccontare.
Prima dell'estate mi aveva scritto e prima delle mie vacanze estive mi era venuto per la sua prima assoluta. La sua prima bocca maschile. Un piacere così intenso che non solo lo aveva spinto a leggere altre pagine di questo mio diario virtuale , ma lo aveva anche invogliato a ritornare al più presto. 
Seguendo le mie indicazioni ed i miei tempi, il giovane virgulto prende di nuovo appuntamento. 
L'estate ormai è definitivamente appassita. Gli alberi ancora mantengono le verdi foglie ma tempo un mese queste diventeranno rosse o marroni e si trasformeranno in morbidi e croccanti tappeti a ricoprire le strade della mia città eterna. 
Preparo il gloryhole, la finestra è chiusa ma sento rumore di pioggia. Fitta, fitta cade giù senza essere prevista: insolente. La auto schizzano i pedoni e i marciapiedi. 
Mentre aspetto ricordo il suo primo appuntamento. Timido e sicuramente un poco ansioso aveva sfoderato un'erezione degna della sua giovane età. A veder spuntare nel mio gloryhole un membro così già in perfetta e turgida erezione ero rimasto meravigliato. Chissà se aveva iniziato a sentire i pantaloni troppo stretti all'inguine mentre saliva le scale o già per strada, prima di arrivare al portone o chissà se ancor prima di montare in auto per venire da me. Sorridevo a questo ricordo mentre osservavo la pioggia lenta bagnare le strade.
"Ho parcheggiato e sto arrivando". L'educazione di avvertirmi. 
Quando interagisco con i miei ospiti, per email o per messaggi, fantastico o visualizzo per un magico sesto senso, l'uomo che verrà da me. Anche di lui ho una precisa immagine in mente che però non descriverò, vorrei lasciarla per me.
E' arrivato, apro ed aspetto. Appena entra saluta, si lamenta della pioggia che lo ha bagnato nonostante l'ombrello. La sua tranquillità mi mette a mio agio o forse è il contrario.
Dopo un attimo di pausa tanto per riprendere fiato, sento slacciarsi i pantaloni, poi li sento cadere a terra ed ecco spuntare dal mio gloryhole, il suo splendido uccello già perfettamente eretto.



Il suo uccello è come me lo aveva descritto, sui diciassette centimetri, con la punta all'insù. Io potrei aggiungere: duro come il marmo e particolarmente largo, con una glande morbido e profumato.
Do subito il benvenuto a quel bellissimo uccello. Lo accolgo nella mia bocca, lo metto al caldo, al sicuro, non gli permetto di volar via, ma non vuole andarsene, ne sono sicuro.
Uccelli come questo non sono facili a gestire, la loro forma all'insù andrebbe gestita al contrario. Lo so non è serio ma mentre mi diverto con il suo pene immagino la scena di un film in cui l'uomo ragno a testa in giù bacia la sua amata. Ecco in quel momento sarebbe stato più facile se fossi stato appeso al soffitto come l'uomo ragno.
Ma non posso lamentarmi. Ho un giovane uccello duro come il marmo ed un ragazzo che con i suoi gemiti di piacere mi fa capire quanto sta apprezzando il mio lavorio.
Mi impegno al massimo e tiro fuori dal cilindro tutti i segreti della mia arte. Con pazienza e perseveranza riesco a prendere in gola tutto il suo uccello. Dall'altra parte parte un gemito di piacere e al tempo stesso meraviglia.
"Mai nessuno me lo aveva preso tutto gola" esclama meravigliato.
La mia lingua poi si sofferma con rapide pennellato sotto il suo frenulo, recando al giovanotto un immenso piacere, manifestato da ripetuti gemiti di approvazione.
Il ragazzo scopre che può muoversi, sfila il suo uccello per poi riporlo di nuovo al caldo, affonda e poi lo toglie poggiando il morbido glande sulle mie labbra umide. Scorgo le sue gambe tornite, il ventre piatto: è un bel ragazzetto di 22 anni esattamente come avevo pensato.
Proseguo a far scoprire al ragazzo i piaceri del sesso orale, d'altronde sono il primo uomo che gli concede questo piacere e come tale spero di ottenere l'immortalità nei suoi ricordi.
Tutto ad un tratto si ferma.
"Sai ho una curiosità" mi dice timido ed eccitato. 
"Dimmi pure"
"Mi piacerebbe vedere il tuo"
"Ah si? Perché no"
Dicendo così mi scosto anche io, mi alzo, mi abbasso gli slip ed infilo il mio uccello nel buco.
La sua calda mano mi sfiora, poi afferra il mio uccello, lo fa crescere nella sua mano.
"Hai un bel cazzo, il tuo è dritto!" Dice sorpreso ma per nulla intimidito.
Senza pensarci si abbassa e sento la sua bocca avvolgere il mio glande. Ed inizia a succhiare.
La tecnica è del tutto acerba, sorrido e gli dico:"Insomma tutte prime esperienze, la prima volta che vieni succhiato e poi la prima volta che prendi un cazzo in mano e che addirittura lo succhi"
Lui ride e conferma per nulla intimidito.
Lo lascio giocare col mio uccello che nel frattempo è diventato duro e gonfio, eccitato da giorni, gli dico che non mi manca poco per venire.
"Vuoi vedermi godere?"
"Si, mi piacerebbe"
Ed allora lo lascio finire. Con la mano e con movimenti veloci mi porta all'orgasmo, un finale inaspettato.
Mi scosto e mi riprendo dal gran piacere. Penso di avergli tolto tutte le sue curiosità sull'argomento.
Rimette il suo uccello nel buco, è ancora più duro di prima, Vuole godere anche lui.
E allora riprendo a farlo godere, ci vuole tutta la mia passione e la mia arte e quando sento il suo uccello diventare gonfio e duro, con la mia mano inizio a segarlo, stringo e sego, stringo e sego fino a che il suo orgasmo esplode con fragore e caldi umori che bagnano la mia mano ed il mio braccio.
Con dedizione lo pulisco e lui gentilmente mi ringrazia e mi augura buona serata. Esce di casa, chiude la porta.
Seduto a terra sfinito, appoggiato al muro portante del mio appartamento, rimango fermo ad ascoltare gli scrosci d'acqua di questa pioggia settembrina.