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venerdì 23 dicembre 2016

La sua prima avventura

Dopo qualche giorno di pioggia, il sole è tornato a fare capolino, c'è anche un dolce tempore durante le ore più calde della giornata. Poi la sera si gela e l'umidità ti morde le gambe.
Sono giorni strettissimi, il Natale è alle porte. La gente corre in preda all'incubo del regalo. Sono pochi quelli che hanno le idee chiare e vanno diritti al negozio che conoscono sapendo già cosa comprare. Per il resto: è un panico da shopping, anche se devi fare piccoli pensieri.
Sono due giorni che parlo con un ragazzo. Non sa cosa sia il gloryhole, non sa nemmeno che sono un uomo, poi lentamente gli svelo l'arcano. Rimane affascinato, mi dice che vuole provare. Mi confessa di essere bisex da pochissimo, sorrido e gli chiedo che cosa vuol dire. Mi spiega che da poco tempo ha questo desiderio di provare con un altro uomo, ma fino ad ora non è mai successo, al massimo ha fatto sesso con un trans.
Semplicemente meraviglioso l'animo umano, non finirà mai di stupirmi.
Sono incuriosito da questo ragazzo di 34 anni, mi mostra la foto del suo membro e devo dire che anche io vorrei conoscerlo più da vicino. Parliamo anche i giorni a seguire, sembra essere sempre più convinto. Mi contatta poi ad un orario piuttosto tardo, sono le ventitré passate. Vuole venire, gli do l'indirizzo e si mette per strada. Abita lontanissimo, praticamente dalla parte opposta rispetto a dove sono io e fuori dal raccordo anulare, in aperta campagna. Sfida il freddo e si dirige verso di me. Vista la strada che deve fare, mi rilasso e mi preparo con calma. Ogni tanto mi messaggia, dicendomi quello che fa, a che punto è. Lo fa per tranquillizzarmi? Non credo, credo sia più per tranquillizzare se stesso.
Come succede a tutti, una volta arrivato, il problema del parcheggio è imbarazzante. Non si trova mai un buco.
Finalmente è al portone, gli apro, sale lo aspetto dietro al mio gloryhole. Quando entra lo fa con circospezione, in silenzio ed io taccio. Sento che si toglie le scarpe, poi si abbassa i pantaloni e prima di accostarsi al buco, mi chiama. Rispondo per farlo sentire al sicuro ed allora si avvicina ed infila il suo uccello nel buco.
Ha già un bell'aspetto, è ancora addormentato ma da segni di vita. Lo prendo nella mia bocca con tutta la dolcezza che posso e sento dall'altra parte levarsi gemiti di piacere.
lui: "Che bocca calda"
io: "Ti piace?"
lui: "Si, moltissimo"
Faccio erigere quel bell'arnese che avevo visto in foto e debbo dire che l'impressione che ebbi era confermata.




Ha veramente un gran bell'uccello, largo, duro, lungo, un glande morbido e violaceo, forse curva un po' troppo ma mi piace, e molto. E' un piacere succhiarlo con calma e assaporarlo tutto, spingerlo delicatamente nella mia gola per sentire i gemiti di quel ragazzo "bisex da poco" per farlo diventare definitivamente bisex.
"Posso vedere il tuo adesso?", mi dice quasi all'improvviso.
Mi alzo e come ho già fatto altre volte lo metto nel buco. Sento un'esclamazione di sorpresa, sembra soddisfatto di quello che vede, sento la sua mano accarezzarmi l'asta ed in un momento il mio uccello è nella sua calda bocca. Mi toglie il fiato.
"Ma anche tu te la cavi bene, ma sei una sorpresa"
Non sembra volersi staccare più. Poi rimette il suo e di nuovo mi godo il suo uccello con calma, foga e calma.
"Senti, ma che dici, posso passare dalla tua parte, questo gioco è bellissimo ma io mi sono operato da poco al ginocchio e mi sono stancato".
Lo faccio passare. Smonto il gloryhole e quando tolgo il pannello vedo un ragazzo molto carino, dal viso quadrato ma ben proporzionato, il piccolo naso incassato tra due occhi vivaci e sorridenti. Lo faccio entrare e si siede su letto, senza togliersi nulla. Si rilassa e riposa ed io riprendo a giocare con il suo uccello. Ma ben presto sento le sue mani avvicinarsi al mio membro, lo sento afferrato con delicatezza ma con profondo desiderio di possederlo, mi fermo e lo osservo mentre mi succhia anche l'anima. E' veramente un bel maschio, virile, forte, due cosce muscolose e sodissime, un fisico compatto ma ben proporzionato. E poi lo osservo ancora, mentre si completa con il mio uccello tra le mani ed nella sua bocca. 
"Ma sei sicuro che è la prima volta che fai una cosa del genere, perché secondo me hai un gran talento" gli dico sorridendo e in preda all'estasi. Lui mi guarda con gli occhi furbi di un bambino che non riesce a staccarsi da un gioco. Continua a succhiare e mi fa cenno con le dita che è la seconda volta. Vero, la prima fu il trans!
Ogni tanto si ferma anche lui e guarda il mio uccello e mi dice che gli piace un sacco e che lo trova molto bello, allora mi viene in mente che anche lui ha uno splendido uccello e mi dirigo verso di lui. E fu uno splendido sessantanove. Quando godi e non ti accorgi di godere perché stai godendo due volte: una grazie al tuo partner, l'altra perché stai facendo godere il tuo partner.
Va avanti per molto, siamo due infaticabili amanti che si sono trovati. Poi la sua mano scivola verso il mio buchetto. Lo tasta, lo esplora, inizia a penetrarlo.
Mi guarda in viso e mi dice: "Ce l'hai un preservativo?" ed io rispondo sorridendo: "Quanti ne vuoi, qui non mancano mai".
Mi alzo, lo prendo e lo scarto mi avvicino al suo bell'uccello e voglio ancora baciarlo e succhiarlo prima di farlo sprofondare dentro di me. Con la bocca gli metto il preservativo, mi lubrifico a dovere e mi giro, lui da dietro si avvicina e inizia ad appoggiarlo sul buco.
Piano piano, dolcemente, alla fine entra, entra tutto e allora quel bel maschio virile dal fisico compatto inizia a scopare con foga, voglia, desiderio. Spinge il suo membro ormai di marmo e gigantesco, fino in fondo, fino a far sbattere i suoi delicati testicoli contro il culo.
Spinge,spinge e spinge sempre più forte ed io godo tantissimo. Anche con le parole apprezza le mie natiche, timidamente le sculaccia, piano e senza troppa convinzione, forse non vuole esagerare.
Poi, il suo respiro diventa più veloce, i suoi colpi diventano sempre più potenti e rapidi ed infine si toglie dal buco, sento che si toglie il preservativo e se ne viene copiosamente sulla mia schiena. Il calore del suo seme mi scalda i muscoli doloranti, cadiamo entrambi sconfitti da un piacere divino.
Non è solo un bel maschio e non ha solo un bel cazzo, dopo l'amplesso mi trovo a parlare con lui anche della sua vita; lo ascolto, mi racconta un po' di lui ma alla fine deve andare via, deve tornare a casa ed abita lontanissimo. E' questa una cosa che ho apprezzato molto: uscire così tardi e farsi tutti quei chilometri per venirmi a trovare, glielo dico e lo ringrazio.
Prima di alzarsi sul letto, poggia le sue mani sulle ginocchia, come per darsi una spinta ma prima di levarsi in piedi mi guarda e mi dice: "Beh, come prima avventura con un maschio, sono proprio soddisfatto". 
Come non poter andare letto sfinito e contento. Ci salutiamo e ci diamo appuntamento ala prossima avventura.
Mentre torna a casa continua a scrivermi: "Se domattina non dovessi lavorare, tornerei subito indietro". Gli avevo accennato qualche nota piccante, una cosa che volevo fargli ma mi sono trattenuto perché non sapevo come avrebbe reagito, ma credo proprio che la prossima volta agirò direttamente, mi ha dato il suo consenso.
Buonanotte mondo.

21 anni da mangiare

Sono questi giorni di freddo intenso; quando senti le ossa dolenti, quasi spezzarsi sotto il peso dei passi veloci per raggiungere il calore della tua casa.
Mi affretto, stasera passa a trovarmi un ragazzo giovanissimo. Penso di essere stato il primo uomo a succhiarlo. Ha 21 anni e dalle poche cose che mi scrive ho capito che lavora, convive, ha una ragazza, una vita come tutti gli altri ragazzi della sua età ed in più ha un piccolo segreto: quando può, passa a trovarmi.
E' sempre stato puntuale, dolce ed educato. Il suo accento romano marcato ma per nulla volgare, mi ricorda in qualche modo il proletariato pasoliniano di periferia.
Lo aspetto, tutto è pronto. Come tutti i miei ospiti, mi avverte, è al portone, gli apro, la strada la sà.
Entra e manifesta tutta la sua timidezza. E' tanto spigliato telematicamente quanto impacciato nella realtà dei fatti. In silenzio entra, in silenzio sto. Tutta la casa ascolta il suo respiro accelerato per via delle scale, per via dell'emozione. Si abbassa i pantaloni, le sento scendere giù per le gambe, si avvicina al buco ed infila il suo giovanissimo uccello nel buco. La parziale erezione, a freddo, tradisce  il desiderio e la voglia che lo pervadono. Mi avvicino e lo accolgo nelle mie labbra. Un tocco lieve, un suo fremito. Un assaggio delicato, un suo fremito. Apro la mia bocca ed avvolgo il suo morbidissimo e vellutato glande, un suo fremito infinito. Inizio a gustarmi il suo membro che in men che non si dica, si erge dritto e duro come marmo scolpito dagli dei.



Ha un uccello bellissimo. E' dritto, duro come l'acciaio, ha un glande così rosa, morbido e delicato. Non posso che accarezzarlo con le mie labbra, con la mia lingua, con la mia mano che scivola fino in fondo all'asta. A volte mi fermo e lo guardo e poi ingoio tutto il suo arnese fino ai testicoli, facendo scivolare la sua perfetta spada in un fodero naturale e caldo che è la mia gola. I suoi sospiri e i suoi gemiti mi ripagano dello sforzo di affondare quel palo duro e caldo nel fondo della mia gola.
Mi fermo per riprender fiato, lui si allontana e mi fa cenno con la mano di mettere il mio. 
Ne avevamo parlato, voleva provare a toccare un uccello e solo io potevo aiutarlo in questa sua fantasia. Mi alzo in piedi ed il mio cazzo è duro e dritto per l'eccitazione. Infilo nel buco il mio membro.
Timidamente sento la sua mano afferrarlo. Lo palpeggia, lo accarezza, lo tocca e lo sfiora, quasi fosse un oggetto misterioso da studiare. Mi sega lentamente e con premura. Io sento un gran piacere, sia per il suo gentil tocco sia per tutta quella situazione avventurosa.
Lascia la presa, sento premere il suo uccello contro il mio ventre. Mi inginocchio e riprendo in bocca il suo membro che non aveva perso la benché minima erezione. Poi si ferma, come se stesse pensando e con voce timida mi chiede di entrare.
"Va bene" gli rispondo sorridendo. E mentre sto smontando la parete mi dice teneramente "Almeno mi siedo un po' ", sembra quasi scusarsi per la richiesta di passare dalla mia parte.
Tolgo tutto e mi compare innanzi un viso dolce, delicato ma molto virile, i capelli corvini, gli occhi sorridenti e neri. Ha indosso una felpa e i pantaloni di una tuta, cammina tenendoseli su. Arriva vicino al letto, si siede, si toglie le scarpe e i pantaloni e si appoggia alla testiera del letto, mi avvicino a lui e mi sdraio tra le sue gambe, riprendo a succhiare il suo uccello. Godiamo entrambi a lungo, ogni tanto la sua mano si allunga verso il mio uccello, vuole toccarlo ancora. Non solo ha un membro bellissimo, duro, esteticamente valido ma possiede anche una notevole resistenza a venire. Affondo su e giù la mia gola, afferro i suoi fianchi con delicatezza, il mio sguardo è rapito dall'incavo inguinale, così candido e giovane, la pelle diafana, quasi del color del latte, un rosa pallido ma vivo e caldo allo stesso tempo, Ne sono rapito. Le mani scivolano sotto le sue natiche sode e rotonde, intravedo il disegno dei suoi addominali, ha un fisico scolpito ma senza esagerare, un filo di peluria ben disegnata parte da sotto l'ombelico e risale e si perde nei meandri sotto la felpa: come vorrei seguire quel sentiero di vello per arrivare alla sommità dei sui rotondi e turgidi capezzoli.
Le mani spingono in alto le sue natiche e faccio così affondare il suo palo di carne nella mia bocca, lo faccio sempre più velocemente, il suo corpo si irrigidisce, il suo membro lo sento sempre più duro e gonfio, il suo glande sembra stia per esplodere. 
E' giunto il momento, mi sfilo un secondo prima che il suo cazzo esploda in un fiotto di sperma caldo, bianco e denso e poi ancora tanto sperma che sgorga copioso dal suo possente cazzo. Si scoglie in mille gemiti il suo orgasmo. La testa reclinata all'indietro, gli occhi chiusi, recupera le forze, mentre io prendo la carta e pulisco con delicatezza il suo caldo brodo di vita.
Si riveste tutto soddisfatto, è gentile, cordiale ha perso l'imbarazzo iniziale. Mentre si dirige verso la porta mi saluta con uno splendido sorriso e mi porge la mano. Gliela stringo in un saluto amicale. "Alla prossima" mi fa contento e rilassato.
Mentre chiudo la porta alle sue spalle, mi chiedo se alla prossima  visita vorrà il gloryhole o si vorrà direttamente accomodare sul letto. Chissà!