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lunedì 21 dicembre 2015

il ragazzone

Quando viene sera e la notte abbraccia il cielo e la strada, tutto cambia. Nel buio della notte trovo riparo, tutto tace. In inverno le strade sono più vuote, l'umidità si spalma a terra come fosse appena piovuto, ma di pioggia non se ne vede da un bel po'.
La casa si scalda lentamente, il freddo mi è entrato nelle ossa e cerco di scaldarmi con un caldo pail. Seduto sul letto, guardo fuori. La notte corre veloce e quando sono sul punto di chiudere la mia ricerca, ecco un piccolo dono prenatalizio.
Un ragazzo di 24 anni alto più di un metro e novanta, mi contatta e in men che non si dica ci accordiamo per un incontro fugace. Il ragazzo è sveglio e pur arrivando dall'altro capo della città, nel giro di venti minuti è sotto il portone di casa mia. Gli apro, sistemo il mio gloryhole. Grazie alle ultime modifiche apportate dall'uomo dalle mani d'oro, posso alzare il buco dei desideri per adattarlo all'altezza del mio giovane ed altissimo ospite.
La porta si apre e la luce del pianerottolo illumina l'ingresso, il ragazzone saluta e si avvicina al buco. Sento tirare giù la zip dei pantaloni e vedo spuntare dal mio gloryhole un bellissimo membro già eretto. Mi avvicino e non posso che ammirare quello splendido e già turgido membro, di dimensioni ragguardevoli sia in lunghezza che larghezza. Lo accolgo nella mia bocca. 


Il suo glande è morbido e vellutato, la sua larghezza è davvero ragguardevole e non vi nascondo che fatico ad accoglierlo tutto nella mia bocca, mi concentro come posso sul suo bel glande. Ma il ragazzone non si è abbassato i pantaloni, si è limitato solo a liberare il suo uccello dalla prigione dei pantaloni, facendolo uscire dalla zip. Le operazioni sono un po' difficoltose, mi fermo e gli chiedo di abbassarsi i pantaloni e mettersi più comodo. Non sento gemiti particolari scaturire dal mio lavorio, mi chiedo se non gradisca, ma se dalla sua bocca non escono consensi, il suo uccello mi dice il contrario, perché è più vivo e duro che mai. La sua voce è gentile, per nulla impacciato e mentre mi fermo a guardare e toccare con delicatezza il suo uccello di marmo gli chiedo: "Immagino che non è la prima volta che ti fai toccare da un uomo".
"No, no, è già successo" mi risponde con un filo di voce strozzata dal godimento dei miei tocchi.
Vedo dal buco le sue possenti gambe: massicce, villose, sode. Mi viene voglia di vederlo meglio e quindi gli chiedo se vuole passare dalla mia parte.
"Per me non ci sono problemi, fai come vuoi" mi risponde gentilmente. Ed allora lo faccio passare dalla mia parte.
Smonto il gloryhole e mi compare un ragazzo altissimo e dal fisico robusto ma ben proporzionato. Ha delle mani grandissime, un torace ampio e delle spalle grandi e ben disegnate. Il mio sguardo finisce sul suo volto: lo trovo molto carino. Mi appare nella mia mente un'immagine: il busto scultoreo di Caracalla. Questo ragazzone non ha la barba ma l'ovale del suo viso è identico, i suoi tratti sono marcati ma gentili, è estremamente virile, gli occhi neri e un poco intimiditi. Lo faccio accomodare.
Si toglie il giubbetto, lo appoggia sulla sedia della mia camera, lo faccio sdraiare sul letto ed io mi inginocchio davanti a lui e riprendo ad occuparmi di quel magnifico uccello che nel frattempo non ha minimamente perso la sua splendida erezione.
Mi godo il suo membro. Lui, disteso, si rilassa e prende tutto i piacere che gli sto donando, non geme ma il suo corpo mi indica con interminabili fremiti quanto piacere sta provando. Lentamente, aiutandomi con la mia sapiente mano, lo porto vicino all'orgasmo, mi fermo, rallento e poi riprendo e poi decido di farlo godere. Mentre lavoro il suo membro accarezzo il suo ventre in carne ma sodo, accarezzo i suoi villosi testicoli, faccio godere il mio contemporaneo Caracalla.
E poi esplode, esplode di piacere. Lo pulisco e mentre lo faccio lui si scusa: "Eh! ci metto sempre troppo a venire". 
Io rimango basito, non mi è sembrato ci avesse messo tanto, né tanto né poco, un giusto tempo, ho avuto modo di farlo godere e l'ho fatto venire quando ho deciso, senza troppo affannarmi. Lo rassicuro.
"Non credo, mi è sembrata una cosa normale, perché dici questo? Meglio così che venire dopo cinque secondi, non trovi?"
"Si certo, ma ci vorrebbe una cosa giusta, né troppo in fretta né troppo lungo".
"Secondo me sei stato nella media e poi un bel membro come il tuo, è un piacere giocarci, non mi sono stancato affatto".
Poi sembra pensarci ed aggiunge "Si, ma quando vado con le ragazze non sono sempre contente, mi dicono che ci metto troppo e poi siccome ce l'ho grosso mi dicono che così le rompo".
"Sono delle sceme" lo penso e lo dico e penso subito che forse ho esagerato ma persevero.
"Ma ti pare! Ma ad averceli quelli come te, un bel ragazzo alto, massiccio, dotato, resistente. Dai retta a me, quelle non sanno cosa dicono".
Non mi pare convinto, le mie parole non lo rassicurano. Si riveste, riprende il suo giubbetto e ci salutiamo. Davanti alla porta ha qualche problema ad allacciarsi la giacca. "Copriti bene che fuori fa freddo" gli dico in modo un po' paternalistico.
"Grazie" mi saluta e si congeda dicendomi che spera di tornare presto. Lo spero anch'io.
Buone notte ragazzone.

venerdì 6 novembre 2015

il giro del mondo in 80 letti

La serata è di quelle che non ti aspetteresti, calda e rassicurante, tanto che digerisci anche il fatto di vivere a Roma.
E non la Roma della grande bellezza, cosa decisamente indiscutibile, ma la Roma del traffico e dei mezzi pubblici stile Tanzania o Burundi e anche Vietnam, per par condicio tra le nazioni del terzo mondo.
E così il mio ospite della serata invece che arrivare puntuale, arriva un'ora dopo rispetto al concordato. Ma aspetto volentieri, è un ospite straniero, polacco per la precisione. 
Questo ragazzo, uno studioso di scienze storiche, è a Roma per studiare e preparare un convegno nella sua città di origine, non chiedetemi di più, si sa, sono un tipo riservato.
Mi ha fatto il filo per giorni e giorni ed alla fine gli ho dato appuntamento.
Rispetto agli italiani non ha affatto creato problemi su spostamenti e distanze chilometriche, avuto l'indirizzo mi ha confermato. Si è anche scusato, strada facendo, per il ritardo accumulato a causa dei disastrosi e terzomondisti mezzi romani. Mi Sarei dovuto scusare io per il disservizio.
Quando arriva lo faccio salire, non c'è gloryhole perché con lui ho optato per un incontro diretto, un faccia a faccia d'altri tempi.
Ha gli occhi azzurri, i capelli biondi, il fisico normale, leggermente robusto ma a me piace. Ha un bel sorriso simpatico. Chiacchieriamo in inglese, perché di italiano non spiccica una parola, ogni tanto la sua mano sfiora la mia, io gioco di rimessa ed attendo, forse lui pensa che non è il mio tipo, glielo lascio credere e poi prendo io l'iniziativa.
Spendiamo la serata nell'abbracciarci e baciarci con grande dolcezza ed calde effusioni per poi passare a dei momenti di sesso selvaggio e quasi primitivo. 
E' una macchina del sesso, mi gira e rigira come meglio crede, le sue gambe sono muscolose e sode, mi piacciono molto. E' di una generosità inusuale nel farmi godere, il suo piacere è vedere il mio piacere ed io sono inebriato dal suo modo di fare. 
E dopo il sesso, dopo che mi ha fatto godere così tanto, sono io a prendermi cura di lui. Massaggio la sua bella schiena liscia e vellutata, le sue spalle sono ben disegnate, virili e definite, la mia lingua percorre tutto il suo corpo senza lasciarsi sfuggire un millimetro di superficie. Lo sento godere esattamente come lui ha fatto godere me. Mille sono i baci dolci che ricoprono il suo corpo, le sue palpebre, il suo viso che è disegnato da un filo raso di barba, come fosse un adolescente. Le mie mani disegnano vortici di piacere sulla sua schiena, suoi suoi glutei sodi e rotondi, sulle sue cosce tornite, sui suoi polpacci sodi di gran camminatore.
Poi la serata finisce e dobbiamo salutarci e senza problema alcuno di orario e mezzi non circolanti, mi saluta dolcemente con un bacio sulle labbra prima di scendere e confondersi nel blu della notte.
Rimango solo con i miei pensieri ed i miei ricordi. Questo è il mio primo uomo polacco con cui condivido ore spensierate di sesso. Ma quanti uomini di altre nazionalità ho già incontrato?
Ricordo il gentile e cortese ragazzo romeno che ha visitato il mio gloryhole e poi in Europa quale altro maschio ho avuto l'onore di ospitare nel mio letto o io di finire nel suo?
Ci fu il soldato di sua maestà, fisico perfetto, lavorava all'ambasciata inglese qui a Roma.
Francesi quanti ne vuoi, uno di questi mi rimorchiò proprio a Parigi.
Era un'estate strana e divertente, ero ospite una splendida casa nel quartiere di Saint-Germain-des-Prés, con delle mie amiche italiane. 
La sera spesso uscivo da solo per vivere la Ville Lumiere e mentre, seduto con i miei pensieri, ammiravo le bellezze parigine, notai una figura maschile che mi passava davanti più e più volte, alla fine lo fermai, parlammo ed il giovane cameriere del bar dove facevo colazione la mattina, mi portò a casa sua per una intensa notte di sesso.
Dalla Francia alla Spagna. Lui bello, giovane, massiccio, dai capelli neri, i denti bianchi e splendenti, il sorriso rassicurante, gentile e cordiale e tremendamente sexy. Ma soprattutto uno dei membri più grandi che abbia mai visto. Che serata quella serata.
Feci sesso una volta anche un ragazzo greco ma non ricordo granché quindi non fu granché e poi, un italiano ma di origine turca, vale? non so. E poi mi ricordo di un giovane ragazzo portoghese che faceva l'Erasmus qui a Roma, quello lo ricordo come fosse oggi, anche lui aveva qualcosa di cui non potersi scordare.
Un ragazzo olandese lo conobbi in Olanda, fisico perfetto e definito, un pomeriggio fugace, parlammo molto dopo il sesso, durò più la chiacchierata che la nostra scopata. Parlava un perfetto italiano e non si asciugò i capelli dopo la doccia, era pieno inverno, gli olandesi non usano il fon.
Per la Germania non posso non scordare un contro-tenore, ci vedemmo molte volte, non era granché fisicamente ma ci sapeva fare, altrimenti non avrei reiterato gli incontri.
Spostandomi di continente, per l'Asia, incontrai un ragazzo cinese, viveva a Piazza Vittorio e faceva l'agopunturista, era gentile e cordiale, aveva un fisico perfetto e definito, senza un pelo, la pelle liscia e delicata e constatai che quel che si diceva dei cinesi era vero.
Anche un ragazzo indiano una volta incrociò la mia strada, ma non fu proprio una gran bella esperienza, ricordo appena il suo viso.
Passando al continente americano, la cosa si fa più complicata. Di ragazzi americani ne ho conosciuti diversi ma uno li batte tutti. 
Parlava un italiano perfetto, veniva dalla California ed era il classico californiano, stile bay-watch, insomma uno di quelli che fanno surf tutti i giorni in riva al Pacifico. 
Biondo, corpo mozzafiato, gran testa, parlammo di Boccaccio, era qui per studiare la nostra letteratura italiana. Curioso vero? Però anche in quel caso fu più divertente la chiacchierata post coitum che il coitum.
Il sud america è rappresentato meglio, un ragazzo dell'Ecuador, mulatto e molto ben dotato e poi un bell'argentino, moro, alto, dalla carnagione chiara e delicata, un bel petto villoso e la passione che caratterizza i sudamericani. Il Brasile fu un flop, meglio dimenticare.
Morale della favola è che mi manca un'esperienza con qualche maschio dell'Oceania, ma tanto quelli son tutti di origine europea, nulla che non abbia già provato.
In tutto questo mescolio di razze, lingue e tradizioni, una cosa è chiara: che il sesso è uguale in ciascuna nazione e terra: il sesso è senza confini. Non servono le parole mentre fai sesso, perché il corpo funziona alla stessa maniera in cui funziona il tuo e quello di un tuo connazionale. Basterebbe questo per controbattere al razzismo.
Oceania sei in ascolto? mandami un tuo figlio.


sabato 24 ottobre 2015

il Toyboy

Mi chiama quando ha voglia. Mi chiama quando è libero dai suoi impegni. Mi chiama dopo aver lasciato la sua ragazza a casa e la notte è complice della sua libertà segreta. Da sempre mi ha cercato chiamandomi al telefono, per nulla timoroso della mia voce, timoroso del mio corpo maschile però. Non ha mai passato la soglia del gloryhole e non credo lo farà mai, però mi chiama, mi cerca, vuole la mia bocca.
Ha 26 anni, è un ragazzo molto alto, il buco del gloryhole per lui è stato sempre un problema, le sue gambe devono piegarsi e la fatica si fa sentire. Ma questa volta no. L'uomo dalle mani d'oro ha fatto la modifica ed io preparo il buco per la sua altezza.
"Sono arrivato, sono sotto casa"
"Ok! ti apro, sai già dove venire"
Entra e mi saluta con una voce serena e sorridente, sento che si spoglia, si toglie la maglietta, si cala i pantaloni e si avvicina al buco. Infila il suo membro già eretto.
Lo immagino salire le scale, mentre sente il suo bel palo irrigidirsi. Lo sente stare stretto nei jeans aderenti, ha voglia di liberarlo.
Il suo membro è bello, duro, dal glande morbido, lungo e largo, leggermente curvo verso la mia destra. Lo accolgo nella mia bocca. Poi mi fermo e gli faccio notare che questa volta sta comodo.
"E' vero, non mi fanno male le gambe! E' fantastico così"
Lo riprendo a succhiare: lentamente, con passione, mi soffermo sul suo glande: è morbido e setoso.





Gode il giovane ragazzo, nel sentire la mia lingua che scivola rapida sull'asta, risalendo lenta verso il glande, per poi affondare fino in fondo alla mia gola tutto il suo membro di marmo. 
Gode il giovane ragazzo, nel sentire la mia lingua esperta titillare i suoi testicoli, accoglierli delicatamente nella mia bocca, tirarli e massaggiarli con delicatezza.
Questa sera il ragazzo sembra molto tranquillo, non ha fretta, si lascia coccolare come mai prima, sarà il fatto che non ha male alle gambe, che la modifica del gloryhole lo fa stare più comodo.
E allora parliamo, parliamo come non abbiamo mai fatto, tra un affondo e un massaggio con le mie sapienti mani al suo bel cazzo, parliamo.
"Se non ricordo male hai la ragazza vero?" gli faccio curioso mentre la mia mano scivola lentamente lungo l'asta del suo bell'uccello.
"Si si, però io non ci posso fare niente, ho sempre voglia. Prima di lei mi vedevo spesso con una tipa di 34anni"
"Ah però, più grande di te"
"Si, le donne più grandi ci provano sempre con me. Con questa era bellissimo, non mi lasciava un attimo in pace, quando ci vedevamo da lei mi faceva di tutto. Faceva tutto quello che le chiedevo e che mi andava di fare. Poi quando mi sono fidanzato con la mia ragazza non ha più voluto vedermi".
Che scema, penso tra me e me. Chissà che ragionamento avrà fatto quella donna. Forse si era innamorata di lui? Forse non voleva fare un torto ad un'altra donna? Forse lo voleva solo tutto per sé, il suo giocattolo. E che giocattolo!
"Adesso, ci sta una donna di 50 anni che ieri mi ha chiesto di andare a cena a casa sua. E' una bella donna" dice tutto orgoglioso.
"Beh senza dubbio sei un bel ragazzo. Quindi ti vedono: bello, giovane, vigoroso. Mica sono sceme" e rido e lui appresso a me, il mio Toyboy!
Poi ripenso alla prima donna, quella di 34 anni e credo che non volesse fare l'amante, non voleva che un'altra donna fosse ferita da lei. E poi penso alla ragazza del mio giovane amico. Sarebbe più ferita se scoprisse che lui fa sesso con un'altra donna o che viene a godere al mio Gloryhole, con me che sono un uomo. Non posso rispondere ad una domanda del genere, ci vorrebbe un parere femminile.
Ehi tu! Tu che leggi sempre il mio blog! Che sei donna! Che ne dici?
Mentre penso queste cose, noto che il suo bel membro si è un poco smorzato e allora mi rimetto all'opera per ritirare sù la situazione.
"Mi piace un sacco quando mi massaggi le palle e poi mi fai impazzire quando me lo seghi. Hai una mano fantastica"
"Ti ringrazio, faccio del mio meglio, mi piace molto il tuo cazzo, ci provo gusto a darti piacere e a vederlo bello duro".


Ed è così, guardo quello splendido membro irrigidirsi ed ergersi ai miei tocchi di lingua e di mano. Sento i gemiti del giovanotto e mi esaltano e mi rendono ancora più passionale.
La serata scorre lenta, è un godimento più lungo di tutte le altre volte. Io non voglio farlo venire e lui non vuole venire. Vogliamo sempre di più.
Gli chiedo di mostrarmi il suo lato B, lui si gira e mi chiede di vedere il mio. Sento la sua lussuria, sento quanto il sesso gli piaccia.
Ma poi, ogni cosa deve finire ed allora decido di farlo venire. Faccio quello che ama di più, con la mia mano lentamente ed inesorabilmente, lo porto sempre di più vicino all'orgasmo, poi rallento, riprendo, mi fermo e riprendo, rallento e di nuovo mi fermo e poi più veloce per poi rallentare, fermarmi e riprendere con grande lentezza. E poi lo faccio venire.


La sua sborrata è molto copiosa. E' bellissimo sentirlo godere e vedere il risultato di tutto il mio lavoro.
Lo pulisco, gli restituisco il suo membro e ci accorgiamo sorpresi, entrambi, di quanto tempo abbiamo speso per il nostro piacere: veramente tanto. Ci salutiamo sapendo che non passerà molto tempo per un altro incontro.


lunedì 19 ottobre 2015

Il Pugile e la farfalla

Drew Bundini Brown diceva di Mohamed Alì :"Vola come una farfalla, punge come un'ape".
Pensavo a questa frase mentre, il ragazzo che era venuto a trovarmi, chiudeva la porta  di casa mia dietro di sé, ma il paragone con la farfalla non nasceva dal suo talento pugilistico, sport che mi aveva detto avergli salvato la vita, ma da un'altra cosa che mi aveva colpito di lui.
Mesi e mesi fa eravamo rimasti d'accordo per vederci. Lui un giovanissimo 22enne, timido e un po' vergognoso, spaventato dal desiderio di provare il mio gloryhole. All'ultimo mi diede buca e pensai che non l'avrei più visto né voluto incontrare. Insomma non mi paice dare seconde chance dopo una buca.
Mi ricontatta durante un pomeriggio di pioggia intensa, in un ottobre che non ti aspettavi, così piovoso e grigio ma allo stesso tempo caldo ed umido. 
Le sue parole mi convincono, l'avermi ricontattato dopo molti mesi, l'avermi in qualche modo messo lì, da parte come qualcuno da conoscere e di cui provare il talento nell'arte amatoria, mi aveva convinto.
Fissiamo l'ora, lo aspetto. Anche stasera piove e scrosci a dirotto si alternano a lieve pioggia autunnale. Quando è sotto al portone mi avverte, sale, la porta si apre e mi saluta con un timido "ciao".
Lo accolgo con gentilezza, lasciandomi alle spalle il ricordo della sua buca all'ultimo momento; motivata, ma sempre buca fu.
Si avvicina al buco e pone il piccolo membro timido e raggrinzito nel gloryhole. Lo accolgo nella mia bocca e parte dalla sua bocca un gemito di piacere inaspettato.
Lentamente il suo membro si erige, è normale ma quello che mi preme è far godere questo giovane ragazzo che si è meritato il piacere della mia bocca per l'avermi ripescato dopo tanto tempo. Il mio intuito mi dice che non era pronto ed ha aspettato il momento giusto per lui.
"Spero di non fare brutta figura, sono un po' nervoso" mi dice intimidito.
"Non ti preoccupare tu pensa solo a rilassarti" gli dico cercando di tranquillizzarlo.
La mia bocca assaggia con cura il suo pene, titilla i suoi testicoli con la lingua. Il suo piacere riempie l'ingresso di casa. Da come reagisce il suo pene capisco che è un tipo molto lungo a venire. Mi dedico a lui con passione e foga perché voglio vederlo godere.



Mi affanno e mi stanco, lui capisce la situazione e mi chiede di potermi scopare. Ma dal buco proprio non mi piace, lo ammetto. Ci proviamo ma non è una situazione felice.
"Fammi passare allora" mi dice sicuro di sé, la cosa mi meraviglia e rispondo di si.
Smonto il gloryhole e mi appare un ragazzo dai capelli corti e neri, quasi rasato. Ha un pizzetto ben curato ed un viso solare e gioioso. Ha la maglietta ma per il resto si è denudato.
Mi colpiscono le sue gambe. Le cosce sono tornite e muscolose, sode e compatte, è poco più basso di me e nel complesso è veramente un bel maschietto.
Lo faccio accomodare. Si distende a pancia in sù sul letto e lascia che mi dedichi ancora un po' al su giovane membro. 
"E' molto meglio qui, vero?" gli faccio mentre gli massaggio delicatamente pene e testicoli.
"Decisamente si" mi dice estasiato e quasi con la voce interrotta dal godimento che gli sto procurando.
Quando il suo pene raggiunge una erezione stabile e duratura, gli mette un preservativo, mi distendo anche io sul letto, a carponi, alzo le mie natiche all'insù e aspetto che mi penetri.
Lo fa con delicatezza. Entra, dopodiché inizia a spingere e a montare il mio buco con forza e velocità costante. La cavalcata prosegue senza sosta, non si stanca il giovane pugile, devo dire è veramente ben allenato. Più volte sento il piacere salire dentro di me, partire dall'ano per risalire velocemente ed arrivarmi al cervello. Più volte godo come se avessi avuto un orgasmo. Il ragazzo non si ferma, non si ferma proprio, sembra instancabile ed io mi godo il giovane pugile torello.
Dopo un lungo e prolungato piacere capisco che non sarebbe mai venuto ed allora lo fermo. Lui, conscio delle sue caratteristiche, bonariamente si ferma dicendomi "Tranquillo avrei potuto continuare per ore ma capisco che ti sei stancato, d'altronde io mi alleno anche per questo". Immagino si riferisca alla resistenza.
Gli chiedo della sua passione per il pugilato e mi racconta una storia che mi colpisce e che come dicevo all'inizio, mi fa pensare ad una farfalla.
"Io 3 anni fa pesavo quasi 200kg", rimango basito. 
"Poi ho conosciuto un allenatore di pugilato" - continua- "Ho cominciato ad allenarmi e devo ringraziare i miei allenatori per quello che sono riuscito ad ottenere. Il pugilato mi ha salvato la vita."
Immagino un piccolo bruco paffuto e goffo, liberarsi e diventare una splendida farfalla.
Quando parla dei suoi allenatori e del pugilato, i suoi occhi si illuminano di una luce radiosa e vivissima. Tutto il suo viso sorride. Tutto di lui si illumina di gioia. E questa gioia non è che l'essersi liberato di un grande peso che non è solo il peso corporeo, ma l'aver trovato la strada per qualcosa che lo fa stare bene.
Sono felice per lui.
Si riveste, parliamo ancora di preparazione atletica e gli rammento che la sua trasformazione è avvenuta anche per merito della giovanissima età, che se si fosse liberato del peso, in età più matura, non avrebbe avuto gli stessi risultati.
Spesso, ho collegato al pugilato rabbia e cattiveria, ma non riesco  a leggere queste cose nel volto di questo ragazzo, vedo solo una serenità ed una gioia inebriante.
Ci salutiamo, ci stringiamo la mano con forza, abbiamo entrambi una bella stretta. Gli dò una pacca sulle spalle e gli rivelo la mia ammirazione per la sua rinascita. Lo saluto e spero di vederlo ancora e credo che succederà.
Che splendida farfalla!

mercoledì 23 settembre 2015

Di fretta ma non troppo.....

E' autunno. Le foglie dei platani del lungotevere iniziano a perdere il loro verde brillante. Nonostante questo, il caldo mi fa dubitare del calendario. Tornato al mio rifugio di passione, al mio piccolo eden notturno, mi accorgo che la sera la temperatura si abbassa: mi tocca accostare la finestra.
Mentre la vita scorre e cambia, giorno dopo giorno, il mio rifugio sembra essere in una dimensione atemporale. Ma qualcosa è cambiato. Dopo tanti e tanti mesi, l'uomo dalle mani d'oro si è fatto nuovamente vivo. 
L'ultima volta, mi disse che avrebbe provveduto ad una piccola modifica per adattare il gloryhole ad ogni altezza, ne avrebbero giovato molti dei miei maschi prediletti, alti anzi altissimi. Poi scomparve nel mistero. Poi qualche giorno fa mi chiama, mi racconta le sue piccole disavventure, un ginocchio si è rotto, tanta fisioterapia, tanto dolore. Mi dice che prima dell'incidente aveva già pronta la modifica ma solo ora che si era ripreso poteva ricontattarmi. Prendiamo appuntamento e il giorno della sua visita, lo trovo sempre uguale e sempre con idee brillanti ed efficaci. 
Mi chiede come va, se i miei avventori sono soddisfatti ed io gli dico che il successo è sempre lo stesso e che penso che siano molti a ringraziarlo oltre me. Aggiungo, inoltre, che saranno in molti che lo ringrazieranno per questa magnifica nuova modifica.
Con grande abilità monta il nuovo componente (sapete, mi viene in mente Jeeg Robot d'acciaio, mi viene da ridere) che permette di alzare ed abbassare il buco a seconda dell'altezza del bacino del mio avventore. E' tutto perfetto, ci salutiamo ma ci rivedremo presto.
Guardo il mio gloryhole e penso a lui, nel frattempo mi preparo per la visita di un uomo che già ha usufruito dei miei talenti, vuole venire a tutti i costi, cerca di liberarsi dei suoi impegni famigliari(?), ce la fa, lo aspetto.
Arriva sotto casa e mi avverte, con qualche gesto diverso dai mesi precedenti, avvio il mio rituale. Gli apro il portone e lo aspetto.
La luce del pianerottolo invade l'ingresso, l'uomo mi saluta contento, ma sento che ha fretta perché in brevissimo tempo è già con il suo uccello barzotto nel mio gloryhole.
Mi avvicino, lo accolgo nella mia bocca ed in tempi rapidissimi diventa un bel membro duro, non troppo largo ma bello dritto, lungo ed esteticamente molto valido.



Sento i suoi gemiti mentre ingoio fino tutto il suo membro, poi mi scosto e vedo i suoi testicoli ben depilati. Li ha deposti gentilmente nel buco. Mi dedico a loro, estasiando il mio avventore che geme di piacere soddisfatto e lasciandosi andare al suo piacere.
Ogni tanto mi fermo ed osservo il suo cazzo, mi piace molto accarezzarlo dolcemente e sentire la reazione vocale del mio avventore.


Ogni volta che mi fermo dal succhiarlo per prenderlo in mano, lo sento sempre più duro, direi maturo e pronto a sborrare. Decido che è venuto il momento e con la mia mano lo afferro delicatamente ed inizio a masturbarlo sempre più velocemente fino a veder sgorgare il suo sperma con foga e passione. Proseguo lentamente per far uscire tutto il suo liquido seminale, per mungere fino all'ultima goccia quel bel membro che tanto mi ha dato soddisfazione.


Lo lascio e lui si ritrae. 
"Aspetta ti pulisco" gli dico gentilmente.
"Ah si grazie" mi risponde distratto.
Prendo la carta, una fazzoletto imbevuto e lo pulisco delicatamente e gli restituisco il suo bel membro  quindi mi ringrazia.
"Spero ti sia piaciuto" gli faccio soddisfatto e lui con voce gentile mi dice che è stato fantastico poi prima di uscire, mi dice con voce sorridente "Scusami, ma oggi vado di fretta, però la prossima volta ti voglio conoscere".
Mi piace questa educazione, questo rispetto. Lo saluto e lo aspetto per un'altra visita al mio gloryhole!

venerdì 4 settembre 2015

L'ora delle streghe

Baciato e coccolato dal sole. Accarezzato e rinfrescato dalla piacevole brezza marina. Cullato ed abbracciato dal mare, quello stesso mare che ingoia famelico: uomini, donne e bambini. Si, quello stesso mare.
Ma tutto finisce, prima o poi. Si deve ritornare alla quotidianità. Anche se siamo noi che creiamo la nostra quotidianità e a volte ce ne dimentichiamo.
Fa ancora caldo, la città sembra ancora vuota nonostante settembre abbia dischiuso le sue porte autunnali. Dalla mia finestra vedo poche auto parcheggiate, un pacifico silenzio viene infranto ogni tanto da un auto che passa e si ferma al semaforo.
Passano veloci le ore nella mia casa riconquistata, non ne ho sentito poi tanto la mancanza, in realtà.
Vecchi avventori mi danno il benvenuto ed io li ricambio generosamente. 
Mezzanotte, l'ora delle streghe, un silenzio di pace si ode fuori dalla mia finestra. 
Un ultimo avventore, si sta precipitando da me, desideroso di provare questa esperienza. Sta per arrivare. 
Non è mai venuto al mio tabernacolo di piacere, lo aspetto silenzioso.
Sale le scale, apre la porta, entra nel mio antro illuminato dalle luci tenui dell'ingresso. Si avvicina al gloryhole, sento la cinta dei pantaloni tintinnare dolcemente: dolce richiamo per me.
I pantaloni cadono goffi a terra, si avvicina al buco e vi poggia dentro un pacco abbondante ancora incartato in uno slip nero. Magnifica sorpresa, devo scartarlo con cura. La sua ben visibile erezione mi rende felice, il gioco lo stimola. 
Con delicatezza accarezzo il pacco, il desiderio mi rapisce e come un bimbo la mattina di Natale, mi affretto a scartare quel dono di mezzanotte. 
la mia mano lo libera dallo slip e lo impugna dolcemente. Il suo pene, già eretto, è largo e di belle fattezze, la mia bocca si avvicina e lo accoglie delicatamente. Sa di buono e mi riempie completamente la bocca.


E' un piacere dargli piacere, il suo glande è morbido, la sua asta larga scivola nelle profondità della mia gola e sparisce completamente. I suoi testicoli villosi e maschi si ritraggono di piacere quando la mia lingua li pennella delicatamente. 
"Che ne dici? Ti Piace" rompo il ghiaccio come mio solito.
"Si, ci sai fare, leccami bene le palle" mi risponde con una voce virile, rude ma allo stesso tempo gentile e senza una particolare inflessione che mi faccia capire la sua origine regionale.
I suoi modi sono decisi ma non risulta volgare o maleducato, secondo me ha una innata capacità a portarti a fare ciò che vuole, sessualmente parlando.
Ritrae il suo membro dal buco, la mia bocca lo segue e si appoggia al confine del mio regno, lo riavvicina e lo mette nella mia bocca. Sto fermo, inizia a scoparmi la bocca con delicatezza.
Gli piace vedere la mia bocca vogliosa, gli piace sentire il calore della mia gola, gli piace poggiare il suo glande sulle mie labbra.
Prosegue a scoparmi con dolcezza e fermezza la mia bocca, ogni tanto affonda e mi riempie tutta la gola.
"Perché non mi fai vedere il buchetto?" Mi chiede all'improvviso.
Quasi ipnotica la sua voce, calma e rude ed educata. Mi giro senza pensarci ed appoggio le mie natiche nel gloryhole, un buco grande con al centro un buco piccolo e carnoso.
"Molto invitante" mi fa lui con una voce suadente e vogliosa. "Che ne dice se lo uso?" aggiunge maliziosamente.
"Va bene" Rispondo io felice di poterlo accontentare. Mi scosto, prendo un preservativo, lo apro e lo prendo in bocca dal serbatoio.
Lo appoggio sul suo glande ed ingoiando tutto il suo durissimo membro lo srotolo fino alla fine. 
Metto del lubrificante sul mio buchetto burroso e con le dita vi appoggio il suo pene eretto.
Inizio a spingere delicatamente, l'ano si rilassa e lentamente scende, scende fino a prenderlo tutto. Sto fermo. Lui capisce cosa voglio ed inizia a muoversi lui.
Fa entrare ed uscire il suo largo cazzo dal mio buchetto vogliosi, senza fretta o troppa foga, lo fa assaporando il calore del mio ventre e lo fa fino a sciogliersi in un caldo e prolungato orgasmo che sento, non solo per il fremito del corpo, che passa la parete del gloryhole ma anche per i suoi forti ed intensi gemiti di maschio.
Sfilo con attenzione il suo ancora duro membro, tolgo il preservativo e pulisco con attenzione il suo membro. Lo lascia nel buco, sembra abbia voglia di godere ancora. Lo accarezzo dolcemente e lo riprendo in bocca. Ancora qualche secondo di piacere intenso ma poi si ritrae. 
"Grazie, mi piacerebbe fare il bis ma non ho molto tempo, purtroppo devo andare" mi dice con quella voce rude ma gentile. Rimango in ginocchio ad osservare dal buco quell'ombra soddisfatta dai miei talenti amatori.
Rivolto verso di me, si tira su gli slip neri e poi i pantaloni. Il mio sguardo è fisso su di essi. Lo osservo mentre li riallaccia, mentre tira su la zip e mentre rinserra la cinta allacciandola con maestria. Mi sento ipnotizzato dai quei gesti virili e maschi.
"Allora che dici posso tornare?" mi dice maliziosamente.
"Certamente!" rispondo contento.
"Allora alla prossima allora" e se ne va chiudendo dietro di sé la porta e la serata. 
L'ora delle streghe è passata e fuori tutto tace.

sabato 25 luglio 2015

Un venerdì sera molto caldo

La morsa di Caronte sta allentando la presa. In lontananza, nubi nere riversano sulla terra rovente scrosci di pioggia, qui arriva solo la fresca conseguenza di quei rovesci. L'aria attraversa tutta la casa ed accarezza il mio corpo nudo intento a preparare un venerdì di piacere.
Un giovanotto di 29 anni, che da tempo voleva venire a provare l'ebbrezza del mio gloryhole, finalmente si decide ed organizzo l'incontro. Mi aveva confidato che per lui sarebbe stata la prima volta in assoluto e non si riferiva solo al gloryhole. 
Queste situazioni sono per me sempre eccitanti, sapere di attrarre uomini che non hanno mai provato i piaceri che può dare un altro uomo, stimolano la mia fantasia e solitamente mi fanno dare sempre il massimo.
Non è solo una questione di narcisismo. La sicurezza che ho nel dare piacere mi diverte, e mi diverte ancora di più perché so che darò a questi uomini vergini un piacere che non hanno mai provato.
Aspetto, il rituale dell'attesa e della preparazione è per me importante, è fatto di tanti piccoli gesti che ripeto ogni volta pur sapendo che sarà ogni volta una situazione diversa.
Eccolo, è qui. Gli do le ultime indicazioni. Aspetto di vedere, attraverso il gloryhole che la luce del pianerottolo illumini l'ingresso della mia casa.
Tre colpetti alla mia porta, per chiedere il permesso. 
"Posso?" 
Una voce educata e leggermente imbarazzata riempie la stanza.
"Prego, entra pure"
"Che faccio chiudo la porta?"
Dentro di me rido, rido e ripenso ai discorsi con... si con te che stai leggendo questo racconto, con te con cui avevo già riso raccontandoti, appoggiati alla finestra, una situazione di questo tipo e la mia risposta alla domanda del giovanotto inesperto è quella che mi suggeristi tu.
"No, lascia pure aperto" poi mi riprendo e dico "beh credo sia il caso di chiudere non trovi?"
Forse la mia risposta l'ha un po' gelato, cerco di rendere la situazione più tranquilla.
"Allora, come va, sei pronto per questa esperienza?"
"Si, si, che faccio mi avvicino?"
"Avvicinati e rilassati"
Seguendo il mio consiglio, si cala i pantaloni corti estivi, si abbassa gli slip ed infila il suo membro nel gloryhole.
Mi abbasso e lo accolgo nella mia bocca. Lo faccio come sempre, con gran delicatezza, per far sentire il calore della bocca, per farlo sentire a casa. Questo lo rilassa. Ma ci vuole un po' prima che il suo membro inizi a diventare duro ma quando lo fa, mi accorgo che il suo cazzo è bello grosso, un po' curvo ma duro e grosso. I suoi testicoli non sono depilati ma li accolgo ugualmente nella mia bocca. Lo sento gemere di piacere.




"Come va? Ti piace?"
"Si, si, mi piace molto" risponde con la voce spezzata dal piacere, una risposta di cortesia perché avrebbe voluto non trovare la concentrazione per parlare, avrebbe voluto che la mia bocca non pronunciasse parole ma fosse piena del suo membro duro e voglioso.
Ho tempo per dedicarmi a fondo al suo cazzo, gli ricordo di avvertirmi quando vuole venire e  lui mi dice "Si, fammi venire, perché purtroppo non ho molto tempo, devo tornare in negozio".
La cosa mi destabilizza un po', mi prenderei cura di quel bel cazzo ancora a lungo ma devo venire incontro anche alle sue esigenze ed allora mi adopero affinché possa godere in fretta ma sicuramente al meglio delle mie possibilità. Con la mia mano lo faccio esplodere di piacere, lo pulisco e gli restituisco il suo bel cazzo.
Si riveste e mi ringrazia e prima di aprire la porta mi dice "Mi dispiace che vado di fretta, mi piacerebbe tornare molto presto a trovarti, così possiamo conoscerci"
Mi sorprende questa sua richiesta, di conoscermi di persona, visto che sono il primo uomo con cui ha fatto dell'attività sessuale. 
"Certo, non ci sono problemi, ti rivedrò con piacere". Chiude la porta e se ne va soddisfatto.
Io riprendo possesso della casa e mi rinfresco mentre aspetto la seconda visita.
Il ragazzo che deve venire ha poco più di trent'anni, non è alla sua prima volta e quando gli avevo chiesto se un uomo lo avesse già succhiato mi aveva risposto "Si, si e lo fanno molto meglio delle donne"
Arriva in sella ad una potente moto, gli apro, gli dico dove deve venire, sale le scale.
Anche lui bussa alla porta e chiede permesso.
Che bello è la serata delle persone educate ma allora esistono ancora!
Mi saluta e poggia il casco sulla panca, si spoglia senza esitazione e mette il suo cazzo barzotto nel gloryhole. Noto che anche lui ha una folta peluria pubica ma, come anche il ragazzo precedente, è profumato e ben pulito.
Il suo cazzo è circonciso, non se ne vedono spesso in Italia, gli americani vanno pazzi per gli uncut ovvero gli uomini non circoncisi, non so il perché, forse perché non ne vedono molti in giro.
Il suo membro non è molto grosso, diciamo di dimensioni normali, ma è molto largo, era stato sincero, me lo aveva detto, ma in fondo per me non è proprio una discriminante, eccetto casi disperati.
Cresce, cresce il suo bel cazzo, lo sento guizzare nella mia bocca, lo sento indurirsi e poi rilasciarsi, le sue dimensioni in fondo sono perfette per la mia bocca, posso farne ciò che voglio. 
So che con i circoncisi la sensibilità, a volte, diminuisce e quindi non bado molto alla delicatezza che ho di solito con gli altri glandi. Lo sento gemere di piacere, ho azzeccato la tecnica giusta anche con lui.



Con lui non ho grossa fretta, ogni tanto mi fermo e mi dedico ai suoi testicoli, vedo che gli piace molto come li prendo interamente nella mia bocca, come li lecco e li assaggio e leggermente li tiro verso di me.
Dopo tanto divertimento alla fine decido che è venuto il momento e quindi lo faccio godere con la mia mano sapiente.
Lo pulisco, ma ammetto che lo avrei preso nuovamente in bocca per farlo godere una seconda volta, ma è venuto il suo tempo e si riveste. Mi saluta e mi ringrazia molto educatamente, apre la porta e mi fa "Che faccio chiudo?"
Ma che è amico del ragazzo di prima? Rido e penso ancora a te perché ti avevo lasciato al telefono poco prima che salisse proprio lui, di cui stai leggendo.
"Si grazie, penso proprio che sia il caso" e rido con lui.
Dopo qualche minuto mi arriva un suo messaggio che dice "Very good! Ti sei trovato un nuovo amico". 
La sera è fresca si sta così bene, non ho voglia di andare a dormire ed allora stuzzico ancora qualcuno anche se non sono molto convinto, lo faccio più che altro per passare il tempo.
Ma, ebbene sì c'è un ma, caso vuole che abbia stuzzicato qualcuno che si trovi a poche centinaia di metri da casa mia, sta tornando a casa dalla moglie dopo il lavoro, come dirgli di no.
Il materiale che vedo è oltremodo ottimo, bisogna testarlo direttamente.
In pochi minuti è da me. Con molto garbo entra in casa, si spoglia quasi di tutto e infila il suo uccello nel buco. E' pulito e profumato ma avverto subito un odore particolare. Odore di frittura, immagino sia dovuto al suo lavoro.
Il suo cazzo cresce velocemente e debbo dire raggiunge dimensioni di tutto rispetto.




Lo sento bisbigliare con educazione, ha un accento romano molto forte, mi eccita mi piace perché è un mix di rude virilità e di educazione e rispetto.
Mi lascia fare, mi lascia giocare con il suo cazzo, poi inizia a muoversi lui e con delicatezza  inizia a scoparmi la bocca, toglie il suo cazzo dal buco e aspetta che io mi avvicini sempre di più e quando vede la mia lingua e le mie calde labbra si avvicina e le penetra come fossero un buchetto voglioso o una bella vagina. Prende sempre di più l'iniziativa.
"Ma senti un po', lo prendi anche dietro?"
"Si, certo"
"mmmmm e il tuo buchetto è caldo come 'sta bocca?"
"Penso anche di più"
"E perché allora non me lo fai provà?"
Di tutta risposta ingoio tutto il suo cazzo nella mia bocca, lo gusto ancora un po' e poi prendo un preservativo, glielo metto, mi giro e indirizzo il suo membro duro e lungo verso il mio buchetto. Lo infilo delicatamente, lo prendo tutto. Inizia a scoparmi attraverso il buco, sento la sua voglia, gli piace ma vuole di più.
"Perché nun me fai passà dalla tua parte?"
"Certamente"
In pochi secondi smonto tutto, mi appare un ragazzo sui 35-40anni, decisamente vissuti. dal fisico asciutto e ben fatto, un bel sorriso e una faccia simpatica anche se decisamente da gran paraculo.
Lo faccio entrare, mi metto carponi sul letto e lui in piedi riprende a scoparmi. 
E' rude al punto giusto, non mi sbatte, gode anche lui nel farmi godere. Infila il suo uccello, lo toglie e poi li rinfila, si diverte ad allargarmi il buchetto e gli piace vedermi aperto e godere delle sue arti amatorie, non fa nulla di fretta, se la sta godendo anche lui. Poggia il piede sul letto e prosegue a scoparmi con passione, facendomi sentire tutta la lunghezza del suo bel cazzo duro.
I suoi movimenti sono perfetti, mi prende le natiche, le allarga più che può, poi lo faccio io per lui e lui, mette le mani dietro la schiena e sicuro della durezza del suo membro d'acciaio mi scopa estraendo tutto il cazzo dal buco per poi rinfilarlo senza alcun problema. 
Dire che sto godendo è poco.
Poi mi chiede di riprenderlo in bocca e lascia fare a me per farlo venire copioso , avvertendomi come da me richiesto prima del suo coito poderoso.
Lo pulisco e mi ringrazia, gli chiedo se vuole lavarsi, accetta dicendomi che forse è meglio visto che deve tornare dalla moglie.
Poi mi guarda e mi fa "Se sente che vengo dal lavoro, mamma mia sta puzza de fritto pure nelle mutande se sente"
"Si, è la prima cosa che ho pensato quando lo hai messo nel gloryhole" e gli sorrido.
Mi fa tenerezza l'umiltà di quest'uomo. 
Lo accompagno alla porta e mentre ci salutiamo mi dice che l'idea che ho avuto è fantastica e mi chiede "Scommetto che piace a molti"
"Si" gli rispondo "comunque alla fine è vero che ci sono ogni tanto delle new entry ma alla fine sono più le persone che tornano"
"Allora tu sei uno che rivede le persone"
La domanda mi colpisce un po'.
"Si certo, se ci si è trovati bene perché no"
"Buono a sapersi, ciao" e mentre apre la porta, il gloryhole viene preso in pieno.
"Aho mannaggia scusami so' proprio un disastro" mi dice sorridendo.
"Non ti preoccupare, dai, buona notte" e lo saluto con il sorriso.
Decisamente una chiusura in bellezza per questo caldo caldo venerdì

giovedì 23 luglio 2015

Per l'ultima volta

Si può perdere la testa solo per un uccello? L'ho visto spuntare dal mio gloryhole non ricordo più quante volte, ho sentito il suo desiderio dirompente, ho gustato la sua trasgressione ed il desiderio di farmi felice e allo stesso tempo di farlo godere come nessuna bocca aveva mai fatto. 
Mi aveva detto la prima volta "Non pensavo fosse possibile provare delle sensazioni del genere". Avevo sentire, attraverso la parete le sue gambe tremare, il suo fiato spezzarsi in gola mentre assaporavo dolcemente il suo glande vellutato. 
Avevo immaginato il suo corpo tendersi come una corda di violino, mentre massaggiavo dolcemente con due dita, il suo sensibile frenulo che tirava un enorme e turgido uccello di misura e forma ragguardevole. 
Mi ero più volte fermato a guardarlo, mentre guizzava nel tentativo di richiamare la mia bocca o le mie mani per donarlgi quel piacere che per sua stessa affermazione non aveva mai provato. 
Mi ero ritrovato a desiderare una sua visita, non l'avevo mai fatto, perché di materiale umano e turgido non sono mai stato privo. 
Avevo ascoltato la sua voce, graffiata da chissà quante sigarette, ringraziarmi sempre pacatamente per il piacere che gli avevo dato.
Aveva rinunciato ad una serata speciale, quella con la coppia, perché mi avrebbe conosciuto dal vivo e avremmo rovinato qualcosa a cui lui non voleva ancora rinunciare.
Dopo il nostro primo incontro mi aveva mandato una foto scattata la mattina dopo, dove mi mostrava il suo bell'uccello in erezione al solo ricordo del dono che gli avevo dato la sera prima. 
Mi cercava abitualmente la sera e anche se per scelta sarei dovuto restare a riposo, mi sono sentito sempre di soddisfarlo perché lui soddisfaceva me.
Non ho potuto non ammirare i suoi fiotti di piacere, intensi, lunghi, potenti, che sebbene mi imbattessero abitualmente la porta ero felice di veder sortire dal suo membro che mai una volta ha esitato e che è sempre rimasto d'acciaio anche dopo il primo coito, in attesa di recargli un nuovo piacere.
Lo avevo scorto dalla finestra, virile nel modo di camminare, forse non proprio elegante ma possente nelle forme, alto, robusto dalle belle cosce tornite. 
L'ho cercato io perché avevo desiderio di vedere quello splendido strumento di piacere che sapevo suonare così bene, mi aveva accontentato ed era venuto da me.
Il solito rituale ormai consueto tra noi. Il saluto appena entrato, cordiale ed educato. 
Qualche piccolo particolare della sua vita strappato sempre alla fine del nostro incontro. 
I suoi slip ed i suoi boxer che a volte goffamente mi chiedeva di lasciare, pensando che in qualche mi modo mi potessero eccitare, lo trovavo simpatico e lo assecondavo dolcemente.
L'ho fatto godere come ogni volta e lui come ogni volta mi ha ringraziato.
"Certo che queste scale ti tolgono il fiato" mi dice appena entrato.
"Lo so, adesso ti riposi un attimo"
"Poi tanto ci pensi tu a spezzarmelo nuovamente"  e ride divertito.




Nessuna incertezza sul piacere che gli davo e come sempre gli dono quello che so dare e come al solito dopo il primo orgasmo rimane fermo per aspettare il secondo. 
Nulla cambia e poi alla fine: "Questo è l'ultima volta che vengo da te"
"Bh si adesso c'è l'estate io dovrei partire"
"No, intendo che non verrò più"
Non ho la prontezza di chiedergli perché ma forse non mi va, accetto la sua scelta, potrei fare mille pensieri, forse ha una nuova donna, forse ha paura di quello che sta diventando una strana abitudine, forse ci sono altre mille motivi che mi scorrono nella mente ma che non riesco nemmeno ad afferrare.
Sorrido "va bene, sono contento di averti conosciuto"
Mi saluta come sempre ha fatto, con educazione e gentilezza e chiude quella porta per sempre dietro di sé, per sempre?
Gli mando un messaggio per ringraziarlo e non solo per il suo bel membro e per le sue copiose e violente venute ma per la persona che è e che non mi sbaglio, lo sento che è così. 
"Buona vita", non posso fare altro che chiudere anche io quella porta, dietro di lui.
In fondo sono un gloryhole, avanti un altro.







giovedì 16 luglio 2015

I verginelli

A volte le cose che vi racconto assumono contorni magici e irreali, non mi par vero cosa mi capita: nel bene, intendo. E così in una sola serata sono venuti a trovarmi due uomini che non avevano mai provato una bocca maschile. Un giovanotto di 28 anni e un uomo di 41, anche le età sono molto indicative e ne fanno due persone da inserire senza dubbi tra i miei racconti. Ma andiamo con ordine.
Dopo mesi di messaggi e tentativi di conciliare i rispettivi impegni finalmente un bel 28enne mi dice di essere disponibile in un giorno a me propizio, colgo l'attimo e lo invito. Poi compare all'orizzonte un maschio eccezionale, 41anni, desideroso di provare questa esperienza e mi confida che non ha mai provato con un altro uomo ma la situazione del gloryhole è così eccitante che vuole provare, mi dice che mi contatterà al mio numero di telefono indicandosi come "il verginello". La cosa mi fa sorridere perché penso che questo uomo abbia veramente provato tutto nella vita e credo gli manchi solo questa esperienza nel suo curriculum amoris.
Programma la serata: prima il giovane ragazzo e poi l'esperto verginello più maturo.
Il ragazzo è sotto, mi avverte, seguo il mio magico rituale.
Sale, la porta si apre, entra timido e un po' restio, si cala i pantaloni ed infila il suo uccello nel buco e si lascia andare.
Mi avvicino e accolgo nella mia bocca il suo piccolo uccello, con tutta la cura che posso, perché senta che non c'è nulla di cui preoccuparsi, che la mia bocca, che lo avvolge con passione, lo vuole solo far godere. Ed ecco che la magia ha inizio.
In poco tempo il piccolo membro si innerva, diventa duro e pulsante, sento i suoi gemiti e proseguo nel farlo godere.




Non è tra i membri più belli che abbia accolto da me, ma la sua voglia di mettersi in gioco e di provare, mi spinge a dare il mio meglio di me: come sempre. Sento il suo piacere vivo, è nella mia bocca, è nelle mie mani. Sento pulsare la vita in quel membro duro ed eretto pronto a liberarsi e provare il piacere dell'orgasmo. So che non resisterà molto, mi aveva confidato di essere troppo eccitato e in astinenza da un po' ed allora ci vado piano, lo coccolo, lo pennello con la mia lingua sapiente. Sento il suo piacere ormai allo stremo della resistenza ed allora decido di farlo venire. La mia mano si muove lenta e poi veloce e libera tutto il suo pacere, come fosse imprigionato da ferree catene e tutto finisce in caldi schizzi di sperma. Lo pulisco ci salutiamo e s'invola soddisfatto giù per le scale del mio palazzo.


Aspetto l'altro verginello. Puntuale mi avverte, gli apro. La porta si apre sicura, entra in silenzio, guarda il gloryhole, è di fronte ad essso,  ma non tentenna, sta solo osservando. Sento i pantaloni che si slacciano, sento la cinta risuonare e penso a quanto sia eccitante questo suono, si avvicina al gloryhole ed infila il suo uccello.
Nelle forme è molto più bello di quello del giovane ragazzo e appena lo prendo in bocca inizia subito a inturgidirsi, raggiungendo la massima erezione in pochi istanti.





il glande è morbido e l'asta dura come l'acciaio, i suoi testicoli sono villosi ma non disdegno lo stesso dal leccarli e pennellarli con la mia lingua. Sento che spasima e gode, sento che il suo godimento è anche il mio, non riesco a fermarmi.
Lo sento arrivare, mi sposto e la mia mano finisce il lavoro intenso della mia bocca. Lo pulisco ma rimane fermo là. Il suo cazzo ancora duro sembra chiamarmi a sé. Non resisto e riprendo a lavorarlo.
Il gioco dura molto e con piacere dispenso piacere a questo bellissimo membro duro e felice di vedermi, di farsi coccolare dalla mia bocca e dalle mie mani, fino a sciogliersi in un secondo orgasmo ma non meno intenso del primo. Che serata!