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lunedì 13 novembre 2017

La gara

Qualcuno si è lamentato di una mia troppo lunga assenza da queste pagine di racconti. Eccomi dunque a riempire questo vuoto. Ciò che racconterò è però accaduto i primi di novembre ma è degno di essere raccontato e ricordato.

La pioggia. Le foglie. Il sole. Un po' di freddo. Ancora il caldo. Tutto cambia ma alcune cose rimangono costanti, come il caldo per l'appunto. 
Leggo i messaggi che mi arrivano per posta ed uno su tutti attira la mia attenzione.
"Ciao! siamo una coppia di 24 e 26 anni, io sono la lei di coppia. Vorrei portarti il mio ragazzo e vederlo godere!"
"Ciao! Cara ragazza la cosa è intrigante ma devo avvertirti che questo è un gloryhole quindi non lo vedrai godere ma al massimo lo sentirai, nel senso che non vedresti come lo faccio godere".
"Ma si, certo! Ho capito, però vorremmo veramente provare questa cosa. Quando possiamo venire?"
Prendiamo accordi. Per l'ora mi devo accontentare della tarda serata. Mi accontento, la situazione è intrigante ed interessante.

Arriva, il giorno e si avvicina l'ora dell'incontro. Non sento tensione né nervosismo. La mia sicurezza tende alla strafottenza. Mi arrivano messaggi sui loro spostamenti. Sono precisi e corretti, come piace a me. Mi avvertono di un piccolo ritardo, mi va bene.
Sono arrivati, mi avvertono, mi preparo, gli do le ultime indicazioni. Aspetto. 
La porta si apre, filtra la luce fredda e asettica delle scale. Entrano quattro paia di gambe, in silenzio.
Eccitati, divertiti, intrigati, curiosi e vogliosi. Sento la cinta dei pantaloni slacciarsi e sento i bottoni dei jeans aprirsi uno per volta, chissà quali mani li stanno aprendo.
Il ragazzo si avvicina al mio gloryhole, infila l'uccello e si lascia andare. Mi avvicino, lo accarezzo dolcemente e sento un suo fremito di stupore e piacere. Poi lo accolgo nella mia bocca ed un gemito riempie l'ingresso del mio appartamento.
Lentamente il suo bel giovane cazzo, vigoroso e profumato, cresce senza timore.



La mia lingua e la mia bocca donano tutto il piacere che possonodare ed i gemiti si fanno sempre più intensi. Io mi concentro su quel bell'uccello virile, lungo, profumato, liscio e vigoroso. Lo ingoio fino alla fine ed ogni volta che lo faccio sento il ragazzo trasalire di piacere.
Poi, mentre con dolcezza assaporo il suo uccello, sento un dolce rumore di baci. Sento le labbra dei due giovani amanti consumarsi di passione e di foga. Immagino le mani di lei scivolare sulle natiche del suo giovane uomo. Immagino una mano di lui scivolare nella scollatura anteriore e finire sul seno di lei. Immagino i capezzoli prominenti e turgidi per il piacere ricevuto e per l'eccitazione di tutta quella sconvolgente situazione.
E mentre il suono di quei dolci baci riempiono la mia tana di piacere, io mi concentro sul membro del mio giovane visitatore. Lo porto alla massima eccitazione per poi farlo venire copiosamente. 
E' finito tutto. Lui si riveste ed una voce dolce ma decisa mi parla.
"Certo che qui qualcuno è rimasto proprio soddisfatto, pare che mi hai battuta."
Poi sorridendo aggiunge  "Debbo dirti che sono quasi un po' gelosa".
Io scoppio a ridere e rispondo "Non devi esserlo assolutamente! E' tutta un'altra cosa"
Gentili e composti, come erano entrati, così se ne vanno ed uscendo la dolce voce femminile mi dice "Grazie di tutto! E scusaci ancora per l'ora tarda".
"Non ti preoccupare" rispondo io "Grazie a voi" e mi ritengo soddisfatto per la gentilezza mostrata.
Non era mia intenzione fare una gara. Mi sembrava tutto molto coinvolgente. Un piacere tre volte tanto.