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venerdì 6 novembre 2015

il giro del mondo in 80 letti

La serata è di quelle che non ti aspetteresti, calda e rassicurante, tanto che digerisci anche il fatto di vivere a Roma.
E non la Roma della grande bellezza, cosa decisamente indiscutibile, ma la Roma del traffico e dei mezzi pubblici stile Tanzania o Burundi e anche Vietnam, per par condicio tra le nazioni del terzo mondo.
E così il mio ospite della serata invece che arrivare puntuale, arriva un'ora dopo rispetto al concordato. Ma aspetto volentieri, è un ospite straniero, polacco per la precisione. 
Questo ragazzo, uno studioso di scienze storiche, è a Roma per studiare e preparare un convegno nella sua città di origine, non chiedetemi di più, si sa, sono un tipo riservato.
Mi ha fatto il filo per giorni e giorni ed alla fine gli ho dato appuntamento.
Rispetto agli italiani non ha affatto creato problemi su spostamenti e distanze chilometriche, avuto l'indirizzo mi ha confermato. Si è anche scusato, strada facendo, per il ritardo accumulato a causa dei disastrosi e terzomondisti mezzi romani. Mi Sarei dovuto scusare io per il disservizio.
Quando arriva lo faccio salire, non c'è gloryhole perché con lui ho optato per un incontro diretto, un faccia a faccia d'altri tempi.
Ha gli occhi azzurri, i capelli biondi, il fisico normale, leggermente robusto ma a me piace. Ha un bel sorriso simpatico. Chiacchieriamo in inglese, perché di italiano non spiccica una parola, ogni tanto la sua mano sfiora la mia, io gioco di rimessa ed attendo, forse lui pensa che non è il mio tipo, glielo lascio credere e poi prendo io l'iniziativa.
Spendiamo la serata nell'abbracciarci e baciarci con grande dolcezza ed calde effusioni per poi passare a dei momenti di sesso selvaggio e quasi primitivo. 
E' una macchina del sesso, mi gira e rigira come meglio crede, le sue gambe sono muscolose e sode, mi piacciono molto. E' di una generosità inusuale nel farmi godere, il suo piacere è vedere il mio piacere ed io sono inebriato dal suo modo di fare. 
E dopo il sesso, dopo che mi ha fatto godere così tanto, sono io a prendermi cura di lui. Massaggio la sua bella schiena liscia e vellutata, le sue spalle sono ben disegnate, virili e definite, la mia lingua percorre tutto il suo corpo senza lasciarsi sfuggire un millimetro di superficie. Lo sento godere esattamente come lui ha fatto godere me. Mille sono i baci dolci che ricoprono il suo corpo, le sue palpebre, il suo viso che è disegnato da un filo raso di barba, come fosse un adolescente. Le mie mani disegnano vortici di piacere sulla sua schiena, suoi suoi glutei sodi e rotondi, sulle sue cosce tornite, sui suoi polpacci sodi di gran camminatore.
Poi la serata finisce e dobbiamo salutarci e senza problema alcuno di orario e mezzi non circolanti, mi saluta dolcemente con un bacio sulle labbra prima di scendere e confondersi nel blu della notte.
Rimango solo con i miei pensieri ed i miei ricordi. Questo è il mio primo uomo polacco con cui condivido ore spensierate di sesso. Ma quanti uomini di altre nazionalità ho già incontrato?
Ricordo il gentile e cortese ragazzo romeno che ha visitato il mio gloryhole e poi in Europa quale altro maschio ho avuto l'onore di ospitare nel mio letto o io di finire nel suo?
Ci fu il soldato di sua maestà, fisico perfetto, lavorava all'ambasciata inglese qui a Roma.
Francesi quanti ne vuoi, uno di questi mi rimorchiò proprio a Parigi.
Era un'estate strana e divertente, ero ospite una splendida casa nel quartiere di Saint-Germain-des-Prés, con delle mie amiche italiane. 
La sera spesso uscivo da solo per vivere la Ville Lumiere e mentre, seduto con i miei pensieri, ammiravo le bellezze parigine, notai una figura maschile che mi passava davanti più e più volte, alla fine lo fermai, parlammo ed il giovane cameriere del bar dove facevo colazione la mattina, mi portò a casa sua per una intensa notte di sesso.
Dalla Francia alla Spagna. Lui bello, giovane, massiccio, dai capelli neri, i denti bianchi e splendenti, il sorriso rassicurante, gentile e cordiale e tremendamente sexy. Ma soprattutto uno dei membri più grandi che abbia mai visto. Che serata quella serata.
Feci sesso una volta anche un ragazzo greco ma non ricordo granché quindi non fu granché e poi, un italiano ma di origine turca, vale? non so. E poi mi ricordo di un giovane ragazzo portoghese che faceva l'Erasmus qui a Roma, quello lo ricordo come fosse oggi, anche lui aveva qualcosa di cui non potersi scordare.
Un ragazzo olandese lo conobbi in Olanda, fisico perfetto e definito, un pomeriggio fugace, parlammo molto dopo il sesso, durò più la chiacchierata che la nostra scopata. Parlava un perfetto italiano e non si asciugò i capelli dopo la doccia, era pieno inverno, gli olandesi non usano il fon.
Per la Germania non posso non scordare un contro-tenore, ci vedemmo molte volte, non era granché fisicamente ma ci sapeva fare, altrimenti non avrei reiterato gli incontri.
Spostandomi di continente, per l'Asia, incontrai un ragazzo cinese, viveva a Piazza Vittorio e faceva l'agopunturista, era gentile e cordiale, aveva un fisico perfetto e definito, senza un pelo, la pelle liscia e delicata e constatai che quel che si diceva dei cinesi era vero.
Anche un ragazzo indiano una volta incrociò la mia strada, ma non fu proprio una gran bella esperienza, ricordo appena il suo viso.
Passando al continente americano, la cosa si fa più complicata. Di ragazzi americani ne ho conosciuti diversi ma uno li batte tutti. 
Parlava un italiano perfetto, veniva dalla California ed era il classico californiano, stile bay-watch, insomma uno di quelli che fanno surf tutti i giorni in riva al Pacifico. 
Biondo, corpo mozzafiato, gran testa, parlammo di Boccaccio, era qui per studiare la nostra letteratura italiana. Curioso vero? Però anche in quel caso fu più divertente la chiacchierata post coitum che il coitum.
Il sud america è rappresentato meglio, un ragazzo dell'Ecuador, mulatto e molto ben dotato e poi un bell'argentino, moro, alto, dalla carnagione chiara e delicata, un bel petto villoso e la passione che caratterizza i sudamericani. Il Brasile fu un flop, meglio dimenticare.
Morale della favola è che mi manca un'esperienza con qualche maschio dell'Oceania, ma tanto quelli son tutti di origine europea, nulla che non abbia già provato.
In tutto questo mescolio di razze, lingue e tradizioni, una cosa è chiara: che il sesso è uguale in ciascuna nazione e terra: il sesso è senza confini. Non servono le parole mentre fai sesso, perché il corpo funziona alla stessa maniera in cui funziona il tuo e quello di un tuo connazionale. Basterebbe questo per controbattere al razzismo.
Oceania sei in ascolto? mandami un tuo figlio.