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martedì 7 marzo 2017

Un bell'arnese in astinenza

"Ciao come stai è da un sacco di tempo che non ti vengo a trovare. Sono 10 giorni che mi sego ma non vengo, vorrei venirti a trovare, così mi fai godere".
Questo messaggio su whatsapp mi fa sorridere. Se c'è gioco che amo è quello di tenere sul filo dell'orgasmo un bel maschio con un bel cazzo. 
E' una cosa che mi fa sentire padrone della situazione. 
Controllare il piacere di un maschio. 
Decidere come, quando e se farlo godere.
Il ragazzo è già venuto a trovarmi, è un bel maschio di 35 anni, alto 190 centimetri e con un gran bell'arnese. Fissiamo l'appuntamento. Faccio in modo che il gloryhole sia all'altezza giusta.
Entra e saluta cordialmente. Lo sento spogliarsi, si toglie del tutto i pantaloni e poi appoggia il suo bel cazzo morbido ed addormentato nel mio gloryhole.
Mi avvicino, profuma di pulito, la sua pelle è morbida ed ha rasato recentemente il pube ed i testicoli. Accolgo nella mia bocca il suo bel cazzo ed inizio succhiarlo e lo sento crescere con decisione e potenza.




E' veramente un bell'uccello, durissimo, largo e lungo. 
Ripenso al testo del suo messaggio. Povero membro, costretto ad ergersi e poi sgonfiarsi, per 10 giorni, senza poter poi scaricare tutta la sua virilità e suoi testicoli? 
Poveri anch'essi, gonfi e forse un poco doloranti. Decido di accarezzarli, sono così lisci. 
Una mano sega lentamente il cazzo di marmo e con l'altra accarezzo i testicoli lisci e morbidi, li afferro nella mia mano e sento il giovanotto vibrare di piacere. La mia mano li tiene saldamente in mano, li stringo e sento un sussulto di piacere. Capisco la situazione. Inizio a tirarli con delicatezza e decisione, manipolo i suoi gioielli nella mia mano ed alterno delicatezza a forza. Li tiro, li stringo e ad ogni mio movimento sento i suoi gemiti salire. Riprendo a giocare con il suo uccello ed alterno la mano e la bocca e poi ritorno a giocare con i suoi testicoli. 
10 giorni di masturbazione senza venire ed io, che dovevo farlo venire, lo sto tenendo ancor di più sull'orlo dell'orgasmo senza farlo godere. Gioco e mi diverto e sono padrone del suo cazzo. Afferro il suo membro con la mia mano, inizio a segarlo con dolcezza e poi aumento sempre di più la velocità, sento il suo respiro accelerare, inizia a gemere e vedo il suo glande gonfiarsi. Mi fermo.
Osservo i suoi testicoli. Prima erano morbidi e scesi ora sono alti e compressi sotto la sua turgida asta. E' pronto a godere, la sua eccitazione è all'apice. Ma non sono soddisfatto voglio ancora giocare. 
Riprendo da capo a giocare con bocca e mano e poi riprendo a segarlo veloce e veloce e sempre più veloce e mi fermo sempre prima della sua venuta.  
Lo sento, è stremato ma non sono pago.
Riprendo a segarlo, vado sempre più veloce e sempre più veloce è il suo respiro ed i suoi gemiti sono sempre più ravvicinati. Ho deciso, mi fermerò ancora ma cercherò di rubare il suo orgasmo.
Mi fermo scientemente quando ormai è troppo tardi. "Ti prego continua a segarmi, sto venendo" mi dice con un velo di tristezza celato nella sua voce.
E' troppo tardi, il suo glande è gonfio e turgido ed inizia a pulsare. Si agita su e giù, sembra dirmi di si. Partono fiotti di calda crema senza essere toccato, diversi fiotti caldi e candidi. Riprendo a segarlo perché non ha avuto l'orgasmo. Il piacere è ancora là, nascosto nei meandri della mente e della prostata ormai quasi sgonfia. 



Mi fermo ancora ed è ancora troppo tardi, un piccolo fiotto ed un orgasmo rubato perché il piacere che prova è solo una piccola parte di quello che è un orgasmo completo. Per finire il mio divertimento proseguo a segarlo anche dopo il suo zoppo orgasmo finché pago mi fermo e lo pulisco. Parliamo un po' di quello che è successo, sembra dispiaciuto ma allo stesso tempo felice di quel che gli ho dato. Lo saluto e mi chiedo se vorrà tornare dopo quanto gli ho dato. Chissà!

Il giovane vichingo

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