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giovedì 26 febbraio 2015

Pessime notizie

Gentile utente di Blogger,

Ti scriviamo per informarti di una modifica che verrà apportata a breve alle Norme per i contenuti di Blogger e che potrebbe interessare il tuo account.

Nelle prossime settimane non consentiremo più la pubblicazione di blog contenenti foto o video sessualmente espliciti o di nudi. È sempre ammesso il nudo in contesti artistici, educativi, documentaristici o scientifici, o laddove si presentano altri vantaggi sostanziali per il pubblico.

Le nuove norme avranno validità a partire dal 23 marzo 2015. Dopo l'entrata in vigore di tali norme, Google limiterà l'accesso a tutti i blog che violano le norme riviste. I contenuti non verranno eliminati, ma saranno resi privati e potranno essere visualizzati solo dagli autori dei blog e da coloro con i quali sono stati espressamente condivisi.


Come potete leggere dalla email che mi è arrivata presto il mio blog sarà fuorilegge e reso invisibile.
Ho due alternative, cancellare tutte le foto e i video e proseguire con le sole parole scritte oppure spostarmi su un altro indirizzo con un mio sito personale.

A presto

sabato 21 febbraio 2015

La paura della passione

Giornata grigia e fredda, l'umidità sale dalla terra e scende dal cielo. Stanco, dopo una settimana ed un sabato di intenso lavoro, vorrei rilassarmi ed aspettare dietro al mio buco l'arrivo di un piccolo e fugace godimento che mi riscaldi in questa giornata uggiosa.
Dal mese di luglio, per almeno altre tre volte da quella data, mi avevano fatto visita due amici, raccontai della loro prima visita in uno dei miei post ( http://gloryholeroma.blogspot.it/2014/07/con-un-piccione-ho-preso-due-fave.html ). Gli altri incontri erano sempre avvenuti di sera, oggi invece, fatalità vuole che possano essere da me per il tardo pomeriggio. Li aspetto, eccitato e felice, perché so che con loro posso divertirmi. 
Attendo un messaggio. "Siamo sotto". Fremente di desiderio, gli apro ed aspetto, in piedi, fissando il buco del gloryhole. Nell'attesa rimango in silenzio.
La porta si apre, non riesco a capire, all'inizio mi sembra ci sia solo uno dei due, non ci faccio troppo caso. Sento un rumore di cinghia di pantaloni che si slaccia con sicurezza, musica per le mie orecchie. 
I pantaloni, simbolo della virilità, la cinta che li regge e che impedisce di rimanere nudi, in slip o boxer che siano, quel tintinnio metallico è il segno che la cinta va slacciandosi e che presto l'uomo rimarrà nudo, dalla cintola in giù: come non potersi eccitare a tale rumore?
Si avvicina al buco un pene addormentato, lo riconosco: è il maschio che osa di più, quello che passa dalla mia parte, che mi fa impazzire di piacere con i suoi baci, le sue carezze ed i suoi affondi pelvici nelle mie carni. Riesco ad assaggiarlo appena, il tempo di portarlo in erezione che si toglie subito per dar spazio all'amico. Riconosco anche lui, il suo pene questa volta è diverso, è molto più duro e voglioso, chiede di poter godere ed urlare di piacere, il suo glande non era mai stato così gonfio né la sua asta era stata mai tanto turgida e venosa: il desiderio e la voglia si sente e si fa sentire. La mia bocca si muove lenta, lo assapora, nessun gemito viene dall'altra parte, la timidezza, la presenza dell'amico, sono un inibitore di sussurra di piacere.
Quel membro è veramente gonfio e duro, marmo da scolpire con la mia bocca, mi dedico a lui con passione sfrenata, ma dentro di me sento che la mia ingordigia è forse motivata dal desiderio per l'altro maschio, che in silenzio, aspetta il suo turno.
Non solo eccitato e carico all'inverosimile, ma sembra anche non disposto a venire subito, quasi a volersi prendere tutto il piacere che posso dargli. E continuo a farlo godere, alternando bocca e mano la quale scivola lungo l'asta inumidita dalla mia bocca. Mi accorgo che è sul limite perché non gli basta più il mio movimento, vuole venire e per farlo inizia a muovere il bacino quasi incitandomi a velocizzare le mie operazioni. Mi tolgo e con la mano lo masturbo velocemente, senza sosta, ora sento qualcosa, un flebile gemito di piacere e goduria ed ecco esplodere uno, poi due e poi tre fiotti di calda crema densa che cadono copiosi a terra mentre il maschio, dall'altra parte del divisorio di legno, esala sospiri di piacere e rilascia la tensione dei muscoli. Non faccio in tempo a pulirlo che il ragazzo si toglie e si reca in bagno per detergere il suo oggetto del mio desiderio, mentre l'altro si avvicina già duro e forse eccitato per la scena appena conclusasi.
Soli, con l'amico nel bagno a pulirsi, l'uomo si lascia andare, mi dona il suo uccello e lo lascia alle mie amorevoli cure. Geme ai colpi della mia lingua e della mia bocca, si lascia andare in sospiri ed esclamazioni, ogni tanto si toglie e si masturba guardando il buco, lo inserisce di nuovo ed ho l'impressione che voglia farmi soffrire, aspetta forse di vedere la mia bocca e la mia lingua, mi accosto il più possibile e quando vede il mio orifizio orale, lascia delicatamente il suo membro al mio talento. Dopo qualche secondo si toglie ancora, mi avvicino per poterlo riavere, ma lui si china, i nostri occhi si incrociano, la sua testa si avvicina al buco, posso fissarlo negli occhi e perdermi nel suo desiderio.
Le sue labbra si accostano alle mie, mi bacia dolcemente: un bacio e poi ancora un altro, una passione che non è solo un rapporto orale, mi sta chiedendo qualcosa di più.
"Vuoi venire da questa parte?" gli chiedo timidamente e lui mi risponde deciso "Si". Si aspettava quella richiesta, voleva quella richiesta. Smonto il gloryhole e metto i piedi nell'ingresso per appoggiare il divisorio di legno ad una parete, mentre mi giro verso di lui, eccolo afferrarmi dolcemente e tirarmi a lui per baciarmi e poi farsi baciare il collo, per toccarmi il corpo accarezzarmi il ventre ed il basso ventre alla ricerca del mio sesso. Poi mi spinge, senza nemmeno spogliarsi, nella mia stanza blu, continuando a baciarmi dolcemente ma con passione furente. Appena dentro mi gira ed appoggia il suo membro di marmo alle mie natiche, capisco il suo desiderio e la sua voglia, prendo un preservativo e mentre lo bacio glielo metto dolcemente, è pronto lui e sono pronto io.
Mi metto carponi sul letto e mentre mi sistemo sul letto, la sua voglia è tanta che già lo sento premere contro il mio sfintere, un attimo ed è dentro.
Inizia a muoversi dentro di me, mi afferra i fianchi e cerca di aprire ancora di più il mio ano che, preso dall'altissima eccitazione, si apre sempre di più e più velocemente. Mi lascio andare. Lo sento muoversi dentro di me, entrare e uscire con decisione e dolcezza infinita, poi si toglie, sveste il preservativo, mi afferra e mi porta verso di lui. Si volta, ci eravamo quasi dimenticati del suo amico e non sappiamo dov'è e cosa sta facendo, forse in bagno, pudico per quello che stiamo facendo o forse in cucina seduto ad aspettare in silenzio. Lui guarda quasi per evitare di essere guardato ma non sa resistere e mi bacia e desidera ardentemente i miei baci.
Poi, vuole godere quasi che la sabbia nella clessidra si sia esaurita. Mi inginocchio e prendo il suo membro nella mia bocca, riprendo a donargli piacere, si muove dentro la mia bocca, impazzito di godimento e completamente in estasi ma ancora forse in dubbio su cosa fa il suo amico. Poi mi scosta la bocca dal suo membro, inizia a menarselo senza sosta finché partono anche dal suo splendido, marmoreo ed eretto membro tre fiotti che mi colpiscono ed imbiancano il petto. C'è tempo per un ultimo bacio e poi quasi senza guardarmi negli occhi, in un attimo di lucidità fin troppo razionale si reca in bagno. L'amico è li fuori che aspetta, mi ricompongo anche io e vado nell'ingresso. Parlo un po' con l'amico rispettoso e timido, lo guardo e vedo un bel ragazzo.
Poi, quell'uomo che fino a pochi secondi fa stava baciandomi con passione sfrenata finalmente esce dal bagno e si dirige senza nemmeno guardarmi verso la porta di casa. Educatamente l'amico mi saluta dandomi la mano ed un bacio amichevole su una guancia e l'altro, si ferma e quasi accortosi della sua mancanza, si volta, torna sui suoi passi, mi saluta anch'egli con un bacio sulla guancia e senza dir nulla esce di casa.
Mi chiedo perché continuino a venire assieme. Sono molti i dubbi che mi lasciano questi due ragazzi, che comunque rimangono educati e cortesi e continuano a cercarmi anche se passa molto tempo tra un incontro e l'altro. La passione a volte fa paura, come in questo caso. Torneranno?



giovedì 12 febbraio 2015

L'insospettabile

Il vento soffia da nord, si sciolgono le nubi e resta l'azzurro terso del cielo di questo febbraio freddo e piovoso. Salgo le scale di casa mia, non mi pesano, le faccio con calma. Mi accoglie la mia casa ancora illuminata dal sole. Avvio la caldaia, desidero calore. Prima che arrivasse l'autunno, sul finir dell'estate, mi aveva fatto visita un ragazzo. Era stato educato e gentile, aveva voluto osare, provare una bocca maschile, cosa che non aveva mai fatto. Era sparito e solo adesso era ricomparso. Galeotto è stato il mio diario. In questi giorni era approdato su queste pagine elettroniche, aveva letto le mie storie e si era ricordato del grande piacere che gli avevo donato. Non scrissi di lui, volevo una seconda occasione. E così, ora, il generale inverno mi da un'altra occasione.
E' convinto, deciso, voglioso di provare di nuovo il mio talento. Scherziamo con divertenti scambi di messaggi, è una persona giocosa ma seria. Gli do un appuntamento, ma mi libero di alcuni impegni così gli chiedo se vuole passare prima dell'orario previsto, non batte ciglio "Mi faccio una doccia e arrivo". Non mi resta altro che aspettare. 
La prima volta che venne non si trattenne molto, mi salutò gentilmente dopo che lo avevo fatto godere, mi ringraziò e mi disse che aveva goduto moltissimo ed era contento di aver provato. Questa sua seconda visita mi fa piacere, perché dopo tanti mesi, si è ricordato del piacere donatogli e ora vuole ripetere.
Ha un bel cazzo, lo ricordo bene, è molto largo e scommetto che fa godere molto le sue donne. Non è più single rispetto alla sua prima visita, ma vuole provare di nuovo, non mi fermo troppo a pensare o cercar di afferrare la sue ragioni, l'eccitazione a volte prende il sopravvento.
Aspetto. Una tenera e dolce attesa, il ricordo della sua prima visita, la sigaretta che si consuma lenta, il bagliore arancio acceso che illumina la semi oscurità della mia stanza.
E' arrivato, gli do le ultime indicazioni, è già dentro il palazzo, sale le scale, la porta si apre e la luce del pianerottolo invade il mio ingresso. Si chiude la porta e ricevo un saluto cordiale ed amichevole.
Le parole sono troppe, non si può interrompere troppo la magia del gloryhole, in pochi secondi siamo l'uno di fronte all'altro separati dalla parete di legno, il buco è l'unico tramite che ci permette il contatto, è un imbuto dove filtra la lussuria ed il desiderio, ed io trasformo il tutto in piacere ed oblio dei sensi.



Il suo membro è già sveglio, lo ricordavo bene, un glande morbido e vellutato, un'asta larga e dura. Lo accolgo nella mia bocca e la magia ha inizio. I suoi gemiti sono musica per le mie orecchie, mi spingono a dare il meglio di me, ci metto tutta la mia passione, che non vuol dire foga, ma calma ed attenzione ai particolari. Una precisione dei miei tocchi di lingua che pennellano fremiti e sussulti in tutto il suo giovane corpo. Il ragazzo gode ed è qualcosa che non ha provato mai prima, per questo è tornato. E' bello giocare col suo membro virile e di marmo, è bello sentire come il mio talento risvegli gli istinti più profondi. "Insomma ti sei fidanzato. Ma la tua donna te li fai i pompini?", esclamo, riprendendo fiato e cercando un dialogo con chi so che può reggerlo. "Si" mi risponde lui "ma non spesso come vorrei". Donne.
Riprendo il mio piacere e di conseguenza riprende il suo, lo porto al limite e poi mi fermo, riprendo e poi mi fermo nuovamente. E' bello giocarci, e poi, il gioco finisce. Mi distraggo un attimo ed ormai il punto del non ritorno è stato sorpassato. I suoi gemiti sono più forti, fisso il suo glande che pulsa con forza e rapidità. Così, senza più toccarlo, la sua asta inizia a vibrare, va su e giù, sembra impazzita: è la prostata che pulsa e spinge. Ed eccolo, un fiume in piena di caldo seme bianco e immacolato, fuoriesce con forza, un getto che mi colpisce il petto nudo, esso è caldo e piacevole quanto imbrattante ed appiccicoso. Meravigliatomi del suo getto improvviso, non posso che veder partire altri due o tre fiotti di caldo sperma per poi precipitarmi ad afferrare con la mano la sua turgida asta e proseguire a menarlo per prolungare il suo piacere ed accompagnarlo verso l'estasi del post-coitum.
Il ragazzo è sfiancato, si poggia sulla panca che sta nell'ingresso, si riordina ed inizia a parlarmi, ben presto mi chiede di togliere la parete e finalmente ci conosciamo.
Ha un viso tondo, molto simpatico, degli occhi chiari e vispi, intelligenti e furbi. Sul letto parliamo di tante cose, delle sue esperienze passate, della sua donna e delle sue amicizie, sembra quasi si voglia presentare, senza se e senza ma, mostrando veramente chi è, senza schemi o finte verità. Mi sembra sincero, una persona libera.
"Perché il sesso è solamente sesso, perché in fondo dovremmo ricercare solo il piacere, nel sesso. Non è solo l'atto che consacra un amore, ne è solo una parte, importante ma non essenziale. Io non ho problemi a fare sesso con una donna, perché mi piace il sesso, ma non mi posso innamorare di una donna. Così credo che tu che sei eterosessuale, lo sei non perché fai sesso solo con le donne, ma perché te ne innamori, ciò non toglie che puoi fare sesso anche con uomini, ma non per questo sei omosessuale", concludo in questo modo un nostro discorso lungo ed articolato.
Ci fumiamo un paio di sigarette parlando ancora di molte cose, di sesso, donne ed esperienze. Sembra quasi non volersene andare, ma si è fatto tardi e deve correre a casa per cenare, io, senza pudori, gli dico che se avesse avuto ancora tempo, lo avrei fatto godere di nuovo. Ma il tempo è tiranno, sarà per un'altra volta.

mercoledì 4 febbraio 2015

Il ritorno del marinaio

Quanta pioggia sta cadendo. Tanta pioggia leggera bagna i pensieri che scivolano giù, questi trascinano via anche le ansie di giorni confusi. Ho visto le strade imbiancarsi, non neve ma grandine fitta, a volte ciò che sembra non è. 
In questo gelido ed umido inverno, mi scaldo al calore della mia smoderata passione. I tram che passano scandiscono il tempo, un rumore così familiare e romantico che mi rapì il giorno in cui vidi per la prima questa casa e come oggi anche allora, cadeva pioggia copiosa ma leggiadra ed il grigio dominava quelle giornate.
Dopo tanti mesi ricompare un uomo che avevo raccontato in questi scritti corsari: il marinaio. Mi aveva lasciato un bel ricordo, forse il suo lato umano mi era sfuggito ma quello fisico era rimasto indelebile nella mia memoria.
Schivo e taciturno, riservato, timido ma determinato, virile e maschio.
Eppure, nonostante tanti mesi di assenza, ricompare chiedendomi un nuovo incontro. Gli deve essere rimasto impresso nella memoria il piacere e l'estasi che gli ho donato. Pecco di superbia? Si sa, son gran peccatore.
Cerchiamo di incastrare i nostri orari, lo desidero e quindi cerco di venirgli incontro quanto più possibile. Decidiamo l'ora.
Ogni tanto, con fugaci messaggi, scandisce le ore che separano l'incontro della mia bocca col suo bel membro. "Ti dispiace se non mi cambio e vengo in tenuta da lavoro? Così mi sbrigo". Accetto e mi eccito il pensiero che abbia una divisa, sebbene non sia la sua divisa ufficiale ma qualcosa di più simile ad una tuta da lavoro da elettricista, a sua detta.
Lo aspetto, lui ritarda un po', l'ora è quella delle più complicate per una giornata romana di inizio settimana e, soprattutto piovosa, come quella di oggi.
Arriva, chiude la porta, riprende fiato. "C'era un traffico incredibile", mi dice respirando affannato. Si riprende e sento una cinghia pesante slacciarsi e cadere giù, lentamente, trascinando con sé i pantaloni, accompagnati delicatamente dalle mani. Quelle mani, le intravedo, sono virili, grandi e forti, hanno le vene in evidenza, adoro le belle mani grosse di un uomo, ben curate e forti.
Si avvicina al buco ed infila un membro moscio e pronto all'uso.



Quando mi avvicino sento un odore, un odore che mi eccita da morire. Sia ben chiaro, non amo chi non si lava e mi fastidiano gli odori acri e pungenti del sudore raffermo. Ma quello che sentivo provenire dal suo pube dal pelo corto e curato, non era puzzo ma odore. Erano feromoni che mi accendevano il desiderio e ad ogni respiro sentivo salire la voglia di farlo godere.
Accolgo il suo cazzo nella mia bocca, questo mio atto corrisponde ad un suo gemito liberatorio, un desiderio finalmente appagato. Non serve un gran lavorio delle mie arti amatorie, il suo cazzo si erge duro e potente. Le sue forme mi affascinano, il suo glande è gonfio e turgido, l'asta ben dritta e molto larga. 
Raggiunta la massima erezione è un piacere gustarlo, un piacere spingerlo in fondo alla mia gola avida di quelle forme estetiche e di quel turgore virile.
Ed i soi gemiti delicati ma maschi riempiono l'ingresso della mia casa ed assieme a quell'odore di maschio mi conducono all'estasi più totale. Gusto il suo membro con delicatezza e passione, poi accelero i miei movimenti, mi aiuto con la mia mano, mi fermo e lo massaggio con delicatezza, la mia lingua si sposta sui testicoli depilati e pennellano momenti di intenso piacere. Il maschio gradisce. Ogni tanto mi fermo ed osservo quella meraviglia, sono attimi in cui anche lui, dall'altra parte, prende fiato e si discosta di qualche centimetro dal buco dei desideri. Mi appaiono allora due colonne, due gambe muscolose e villose ed anche questo provoca in me attimi di immenso piacere estetico e passionale. Riprendo e godiamo. Sento il suo membro sempre più duro, sento il suo glande ingrossassi a dismisura, non voglio fermarmi, voglio aspettare l'ultimo secondo. Ed allora, la mia mano inizia ad aiutare ritmicamente la mia bocca avida di quel membro gustoso. Quando sento il suo respiro fermarsi e rimanere in gola, quando sento pulsare il suo glande come non aveva ancora mai fatto, solo allora mi tolgo e basta un solo colpo della mia mano per vedere un potente schizzo di calda crema partire dal suo cazzo ed inondarmi il petto nudo e poi ancora un altro e poi un terzo. E lui, svuotato, non solo di quel liquido caldo, ma di un desiderio e di un piacere che per un attimo gli ha pervaso il cervello, si rilassa e si lascia andare.
Lo pulisco, quasi a ringraziarlo per il dono che mi ha fatto, consapevole che anche il mio è stato un dono gradito. Lui non si muove ed allora riprendo a gustarlo, perché anche se moscio capisco che vuole ancora godere dei miei talenti. 


Non arriviamo alla seconda venuta, il suo telefono è tempestato di messaggi e richieste dei superiori, deve tornare indietro. E' scocciato, si sente dal tono di voce. Si scusa e si riveste, riallaccia la cinta pesante e chiude nei pantaloni il mio giocattolo serale. Mi saluta e ringraziandomi svanisce nell'ombra della porta che si richiude, torna a bagnarsi sotto la pioggia insistente di questo inverno che non finisce mai.

martedì 3 febbraio 2015

un giovanotto curioso

Sono ripetitivo, l'inverno è odioso. Ho due possibilità: andare in letargo o vivere in un posto dove fa almeno 25° tutto l'anno. Utopia ed io mi consolo con i miei uomini. 
Presto detto, presto fatto, un giovanotto è incuriosito dal mio gloryhole, esperienze con altri uomini praticamente nulle, eppure il mio gloryhole gli smuove qualcosa, dentro e sotto la cintola dei pantaloni. Ci accordiamo in pochi minuti, il ragazzo è deciso e determinato, l'incoscienza della sua giovane età. Mi chiede un favore però, è con un suo amico e chiede educatamente se può portarlo, aspetterà in auto e una volta che si sarà soddisfatto lui, lo farà salire. Mi sembra un buon compromesso.
Attendo curioso, tanto quanto lui, per ricevere quest'ulteriore anima desiderosa di trasgressione.
E' arrivato, praticante ha volato, mi avverte, gli do le ultime indicazioni, seguo il mio rituale ed aspetto. Passa un po' troppo tempo, sarebbe dovuto già entrare, mi scrive per messaggio che ha sbagliato piano e chiede maggiori dettagli.
Finalmente entra. Lo vedo dal buco, immobile, quasi in estasi mentre guarda il mio gloryhole, non percepisco paura o esitazione ma una sorta di gioia ed ammirazione.
E' dentro, ha chiuso la porta ma invece di parlare, mi manda un messaggio sul telefono: "E' Fantastico!!!!".
Forse pensava di dover tacere, di non poter parlare per non rovinare l'atmosfera. Continua con i suoi messaggi: "E adesso che faccio?" gli rispondo via telefono: "Mettilo dentro" e lui: "Fantastico!!"
Si abbassa i pantaloni e infila nel gloryhole un membro già in erezione, capisco che tutta la vicenda lo ha eccitato sin dal primo istante.




E' un bell'uccello, dritto, all'insù, duro come il marmo. Anche io ai suoi tempi avevo queste erezioni eccezionali, ora un po' meno, ma mi difendo bene.
Lo accolgo nella mia bocca, sento un gemito di sorpresa e piacere, una sensazione che supera le aspettative. Gioco con il suo uccello, lo massaggio con la mia lingua, lo ingoio fin dove è possibile, Mi eccito a sentire i suoi mugolii di piacere. Provo gusto a farlo godere e rompo il silenzio chiedendogli come sta andando e lui mi risponde, quasi senza fiato, che sta godendo e che devo continuare. Il gioco dura parecchio, nella sua testa però c'è il suo amico che lo attende in auto e quindi accelera un po' le cose, lo faccio venire e per mia sorpresa la sua venuta è copiosa ed abbondante, il suo getto è forte e mi imbianca il petto, i suoi gemiti sono così forti che quasi vorrebbe gridare.
Lo pulisco e parliamo. "Comunque è eccezionale, sei bravissimo e questa cosa è fantastica, ora vado ma tornerò di sicuro, ora faccio salire il mio amico e volevo anche aggiungere che ti devo un favore, quindi, la prossima volta ti voglio ricambiare la cosa". Sorrido e non sono perplesso, non sarebbe la prima volta.
Mi fa piacere che questo ragazzo sia così educato e gentile e non solo perché vuole ricambiare il favore, come lo ha chiamato lui. Sappiamo entrambi, io con più coscienza delle cose, che non è un favore ma anche un nostro piacere.
Lo saluto e lo ringrazio e mentre è con un piede fuori dall'uscio lo sento girarsi ed esclamare: "E comunque sei un cazzo di genio!". Una frase che messa in bocca ad un ragazzo della sua età non può che farmi tenerezza e farmi sentire oramai un po' distante da quel modo di parlare.
Aspetto il nuovo avventore, ma un messaggio smorza il mio entusiasmo. "Si vergogna, non vuole approfittare di te, dice che oggi è già venuto". Tranquillizzo entrambi, che non succede niente e che se si debbono fare le cose, le si devono fare solo se ci si sente pronti, non bisogna mai sforzarsi. Li invito a tornare un'altra volta, se mai l'amico si sentirà più sicuro e desideroso di buttarsi. 
Una serata che non posso dimenticare, un ragazzo che si è mostrato gentile, educato e addirittura che vuole ricambiare il favore, chissà, la prossima volta potrebbe passare la soglia. Vedremo.