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giovedì 8 febbraio 2018

L'inganno

A volte mi manca l'odore, la luce soffusa, il tepore di quella stanza, il rumore sommesso delle auto che passano sotto la mia finestra. A volte mi manca il mio rituale, la mia metodica preparazione all'ospitalità di questi uomini in cerca di divertimento.
A volte mi manca scriverne e raccontarne le storie, che poi sono le mie storie. 
Gennaio è sembrato infinito, Febbraio è l'ultimo baluardo di questo inverno, per fortuna, piovoso. Mentre tornavo a casa ho avuto voglia di scrivere di nuovo e raccontare qualcosa che mi fa sentire un po' stupido ed un po' ladro. Una confessione in piena regola nella speranza vana di ricevere un'assoluzione.
Non sono diventato un furfante, questo no. Ma vado a spiegarmi meglio.
Mi è solito trovare i miei avventori in rete. Spazio e navigo su tutti i fronti, conosco tanti luoghi virtuali ove gettare la mia rete e sono sempre alla ricerca di nuovi territori di caccia.
Una sera di gennaio, ero annoiato ed ho buttato l'amo in un posto insolito per me.
Vi è un sito di incontri dove si possono trovare annunci divisi per categorie: uomo per uomo, donna per donna, uomo per donna etc etc. Mi sono messo a leggere gli annunci degli uomini che cercano donne e su tutti mi ha attirato quello di un giovane ragazzo di 22 anni che cercava una donna per un fugace rapporto orale.
Ci penso un po' e rispondo al suo annuncio e lo faccio con un messaggio semplice ma molto attento all'uso delle o e delle a. Presento il mio gloryhole come un luogo misterioso e dove poter mettere l'uccello per riceverne un succosissimo e godurioso rapporto orale. Senza se e senza ma, senza chiacchiere e senza domande. Insomma a pensarci bene il vero gloryhole!
In men che non si dica il ragazzo mi risponde  chiedendomi dove mi trovo. Rispondo indicando la mia zona e lui mi dice che si trova a pochi minuti a piedi. Vuole raggiungermi. Alea iacta est.
Preparo tutto con la massima attenzione. Decido di spegnere la luce in modo che dalla mia parte non si possa scorgere nulla.
Dopo qualche minuto il giovane maschio è al mio portone. Gli apro e gli indico il piano.
Attendo. Si apre la porta, la luce del pianerottolo che mi accende il desiderio.
In silenzio, educato e rispettoso della mia richiesta di totale mutismo, il ragazzo si spoglia e mette nel mio gloryhole un bel membro già turgido e voglioso.



Questo uccello mi risveglia i sensi e con cura e delicatezza lo faccio entrare nella mia bocca. Assaporo il giovane glande rosato, apprezzo il turgore che aumenta sempre di più ad ogni mio movimento. Spingo nella mia gola profonda ed accogliente il suo membro di marmo. Sento gemiti sommessi, quasi volesse nascondere il suo piacere per rispetto del mio volere. La mia lingua esplora per bene il suo bel cazzo la cui durezza contrasta con la morbidezza del glande.
Affondo, succhio, lecco, accarezzo. La mia mano inizia ad accompagnare il ritmo della mia bocca che succhia ed avvolge tutto il suo membro. Improvvisamente il glande si gonfia a dismisura e sento che sta per scoppiare, mi tolgo ed ammiro piacevolmente una splendida fontana di caldo sperma che però non è accompagnata da gemiti goderecci. Lo pulisco per bene e mi tolgo e lui lesto si tira su i pantaloni, apre la porta e si dilegua sconvolto.
Dopo pochi secondi mi scrive.
"Figo! E' stato bellissimo ma non ho capito cosa usavi". rimango perplesso e rispondo: "La bocca". Poi mi scrive: "Ma perché non ti fai pagare?" questa domanda mi perplime e ci vorrebbe un trattato di antropologia moderna e sessuologia per rispondere, ma non faccio in tempo ad accennare nulla che lui ancora: "non ci posso credere è rimasto duro anzi è durissimooooo"
A 22 anni se non fosse duro mi preoccuperei, penso tra me e me. "Vuoi tornare?" rispondo  diabolico.
"Davvero posso? 5 minuti e sono di nuovo al portone"
Esattamente dopo 5 minuti mi avverte di essere pronto a salire.
Effettivamente mi porge nel gloryhole un uccello durissimo e voglioso. Ed allora riprendo da dove avevo lasciato. Questa volta il ragazzo sembra più rilassato, riesce a lasciarsi andare ed i suoi gemiti di piacere riempiono la mia stanza. 
E' così piacevole adoperarsi per sentire quei giovani gemiti di piacere probabilmente mai provati. E' così piacevole vedere l'eccitazione del maschio osservando la sua erezione potente e durevole.
Mentre lavoro il suo membro con mano e bocca di nuovo sento il suo glande crescere sempre di più, lo sento pronto ad esplodere ma è come se fosse ancora più grosso e gonfio di prima e quando mi scosto per lasciar esplodere quel cazzo di marmo, un fiotto ancor più potente del primo mi colpisce la spalla e poi ancora 2 e poi 3 e poi 4 e anche 5 fiotti di calda crema quasi non venisse da una settimana.
Probabilmente tutta la situazione, tutta l'eccitazione e la fiducia acquisita dopo la prima venuta avevano maturato tutta questa abbondanza di sperma.
Lo pulisco e va via.
"E' stato fantastico mia carA, mi piacerebbe.....perchè domani mattina non prendiamo un caffè assieme?"
Sono distrutto.
Rispondo esitando: "Mi spiace mio caro ma preferisco rimanga tutto così com'è, assoluto anonimato", mi mordo la lingua scrivendo, anzi le dita.
"Va bene lo stesso mia amica segreta, spero di tornare presto! Buonanotte"
L'ingenuità fatta persona? Qualcuno potrebbe parlare di "potenza della negazione".
Non lo so, non so cosa pensare, solo che mi sono sentito un piccolo ladro, un ladro di piacere.