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giovedì 8 giugno 2017

Sesso e Sensualità

Con l'estate che avanza, lascio aperta la finestra della mia stanza. Entrano voci e rumori, entra la vita.
La luna è quasi piena, manca un piccolo spicchio, illumina d'argento la casa. 
Non accendo le luci, entrano insetti. Mi muovo nel mio territorio, prendo l'acqua dal frigo. L'unica luce che lascio accesa è quella vicino all'ingresso del gloryhole. Mi godo questa prima serata d'estate, pregusto il sapore del sole e del mare. Navigo in rete con indolenza, il tempo passa senza trovare qualcuno che mi venga a trovare. Sono quasi tentato di spegnere tutto, sdraiarmi supino e fermarmi ad ascoltare i rumori della notte. 
S'illumina lo schermo del mio telefono.

"Ci sei stasera? Potrei passare tra una mezz'oretta"

E' un tipo che mi passa a trovare piuttosto spesso, di lui conosco ben poco, conosco bene il suo membro, lo potrei riconoscere tra mille. Non per la sua grandezza e nemmeno per la larghezza. Capiamoci! E' un bel membro, altrimenti non lo farei tornare così spesso, ma la sua caratteristica principale è una leggera vitiligine che rende il suo cazzo scuro e chiaro. La prima volta che lo vidi rimasi perplesso, ma non mi feci intimidire. E poi l'uomo era gentile, educato e lo sentivo fremere ad ogni mio tocco. 






Dopo quella prima volta ce ne furono molte altre, ma di lui avevo presente solo il suo cazzo ed i suoi modi gentili. Non mi ero mai soffermato a pensare come potesse essere, che età avesse, insomma rimaneva per me un mistero, un piacevolissimo mistero.

Rispondo al messaggio, gli dico che sono al gloryhole e che può passare senza problemi. Mi preparo.
Il gloryhole è là che aspetta il mio avventore, nel frattempo inizio a spegnere il mio computer, voglio dedicarmi tutto a quel bel cazzo voglioso.
Puntuale come al solito, mi avverte che si trova al portone, gli apro ed aspetto. 
Entra, mi saluta gentilmente, lo sento accomodarsi, sento la cinta dei pantaloni slacciarsi e sento i pantaloni cadere giù.
Eccolo, spunta dal mio gloryhole, finalmente. Lo accolgo nella mia bocca ed in brevissimo tempo lo sento ergersi, indurirsi, pulsare voglioso. Lui è tutto un fremito, lo sento godere, lo sento gemere ed esaltarsi per quanto piacere io possa recargli.
Non voglio che goda subito. Non lo vuole nemmeno lui, perché abilmente si toglie quando sente il piacere andare troppo in là, verso l'orgasmo. Ed allora io mi dedico alle sue palle. Sono incredibilmente grosse, pendenti, un po' troppo pelose per i miei gusti, il ragazzo non le depila e non depila il pube. 
La mia lingua pennella i testicoli, li prendo in bocca, entrambi, li assaporo, li tiro leggermente e lo sento godere. Poi la mia lingua sembra impazzita, si insinua spedita sotto i testicoli, nella zona perianale. La reazione del mio avventore è inaspettatamente piacevole, quasi fosse per lui una scoperta sensazionale. 

Come quando percorri sentieri battuti ma ti imbatti all'improvviso in un viottolo erboso misterioso ed attraente tanto da spingerti a prenderlo senza troppo pensare, così la mia lingua lascia strade sconosciute per esplorare un terreno misterioso, provocando sensazioni sconosciute al mio vigoroso ospite. 
Dopo varie esplorazioni si torna sempre sulla strada più conosciuta e così non potendo dimenticarmi del suo bell'uccello, ogni tanto torno a catturarlo nella mia sapiente bocca. 
Il ragazzo si ferma sempre più spesso, l'orgasmo è sempre più vicino.
In un momento di pausa gli chiedo come va.

"Va benissimo, accidenti, non vorrei mai venire, mi tieni sempre lì li ed anche io mi fermo quando sento che sto per venire, mi fanno male anche le gambe adesso

"Stai scomodo? Posso fare qualcosa?"

"No, no, non ti preoccupare, resisto, è troppo bello quello che mi fai"

Sorrido e si accende in me un'idea. Non posso però rivelarla troppo apertamente. Rischierei di rovinare tutto. 
Mi sento un po' il serpente che nel giardino dell'Eden porge ad Eva il frutto del peccato.

"Certo se ti fanno male le gambe, dovremmo smettere oppure dovresti metterti più comodo, staresti meglio sul mio letto non trovi?"

Silenzio.

"Però cosi viene via il gioco del vedo non vedo, a me piace molto"

Ho la risposta anche per questo, penso dentro di me.

"Sai, c'è un tipo che viene  trovarmi ormai da più di due anni, facciamo un gioco particolare se vuoi te lo descrivo e se ti va lo fai anche tu!"

"Beh dai spiegami, vediamo"

"Allora, anche lui come te ama questa cosa del non vedere ed allora quando viene a trovarmi io gli faccio trovare sulla panca all'ingresso una mascherina, di quelle per dormire in aereo. Lui si spoglia nudo, si mette la mascherina e bussa alla mia porta. Io apro e lo porto dentro, lo adagio sul letto e mi godo tutto il suo corpo, sono due anni che mi viene a trovare"

Silenzio.

"La dai anche a me questa mascherina?"

Diabolicamente riuscito.

"Certo, ti do la mascherina, tu vai in bagno e ti spogli, io nel frattempo smonto il gloryhole e  chiudo la porta della camera, quando sei pronto vieni alla porta e bussi, io ti apro e ti porto dentro"

Gli porgo la mascherina dal buco del gloryhole e lui l'afferra dicendo un eccitato "OK".
Sento che va in bagno e mentre smonto il gloryhole sento l'acqua scorrere, sta bevendo o rinfrescandosi. La temperatura si è fatta calda.
Aspetto dietro la porta. 

"Ci sono, sono qui fuori"

Apro la porta e rimango basito.
Non avevo mai pensato a come potesse essere questa persona, non ricordavo nemmeno l'età ed ora me lo ritrovo davanti e non posso non rimanere piacevolmente sconvolto.
E' un ragazzo sui trent'anni, alto quanto me, sul metro e ottanta, ha i capelli neri, un fisico perfettamente armonico, atletico ma senza eccessi. Quello che mi colpisce è l'armonia del suo corpo, le forme perfette, rotonde, è un maschio longilineo e slanciato. 
Mi riprendo dalla sorpresa e lo accompagno sul letto. Si sdraia, si sistema, si lascia andare. Il suo pene si è ritratto, lo tocco e lo sento freddo. Lo ha lavato con l'acqua fredda per spegnere l'ardore e soffocare l'orgasmo incipiente.
Lo guardo ancora prima di tuffarmi in questo nuovo sentiero. Le mie mani iniziano a scivolare sul suo corpo, inizio a percorrere ogni millimetro della sua pelle, basta solo sfiorarlo per sentirlo gemere. 
Per rendere la cosa familiare, mi dedico come prima cosa al suo uccello e ai suoi testicoli, ma io voglio leccarlo e scoprirlo tutto. Voglio regalargli un viaggio nei piaceri del tatto e della pelle. 
La mia lingua percorre l'asta del pene, le palle, finisce nella zona perianale, poi sale, corre su un fianco, gira attorno ad un capezzolo e finisce nel suo cavo ascellare. 
Non riesce a stare fermo, il piacere è immenso ed intenso e ad ogni suo sussulto io affondo ancora di più la mia lingua. Lo lascio riprendersi, guardo questo bellissimo corpo disteso sul mio letto, lo accarezzo e per suo dire "è tutto un brivido di piacere".
Guardo i suoi piedi, sono perfetti, un bellissimo piede, forse un 45 o 46. mi dirigo verso di loro. Lui non mi vede. Non sa dove la mia lingua si poserà.
Il suo corpo profuma di sesso, non sarei potuto andare avanti se non fosse stato pulito ed anche i suoi piedi non hanno cattivo odore, anzi, mi chiamano a loro. Mi avvicino al suo piede destro ed inizio a leccarlo. Succhio l'alluce e poi le altre dita e lui sobbalza e geme senza sosta, quasi gridando mi dice che non aveva mai provato in tutta la sua vita una cosa del genere. 
Io mi siedo a terra e mi dedico ai suoi piedi. Il piacere che gli do si manifesta per lo più con le sue esclamazioni di godimento e i suoi gemiti fragorosi. Ma c'è altro.
Mi diverto ad osservare il suo cazzo. Non appena ho iniziato a succhiare e leccare i suoi piedi, il suo uccello si è fatto di marmo ed ha iniziato a pulsare e a ballare eccitato, sembra quasi che possa esplodere e schizzare da un momento all'altro.
La serata sembra infinita, il suo corpo è una chitarra che le mie mani suonano abilmente, la mia lingua percorre più volte tutto il suo corpo e più volte mi dedico alle sue ascelle e ai suoi piedi e poi di nuovo al suo bel membro e ai suoi testicoli gonfi e grossi.
Ma ogni cosa bella prima o poi finisce. Con sole due dita, massaggio l'asta bel lubrificata dalla mia saliva, un massaggio leggero e lento che lo fa impazzire di piacere e dopo un'ora e più di tutto il trattamento sopra descritto, eccolo schizzare potenti getti di sperma caldi e bianchi ed eccolo finire stremato sul mio letto, morto di piacere.
Vado in bagno mentre lui si riprende, poi una volta pulito, lo accompagno alla porta, la chiudo e lui si riveste, sull'uscio mi saluta e mi ringrazia. Ripenso al suo corpo, alla sorpresa di trovare un essere così attraente ed armonioso dopo tanti incontri in cui avevo visto solo il suo uccello. Chissà se vorrà ripetere questa esperienza? Scommettiamo?