La primavera ha fatto il suo ingresso, il sole caldo illumina un'ora in più le nostre giornate, un vento freddo ci ricorda ancora che le smanie estive devono aspettare.
In una domenica di pace, mi ritaglio un pomeriggio per incontrare un ragazzo con cui parlo da mesi infiniti. Sento in lui delle reticenze, non mi fido molto delle sue parole, del volermi finalmente incontrare dopo tanto tempo. Percepisco la sua difficoltà a lasciarsi andare, a provare qualcosa che non ha mai provato. Finalmente sembra giunto il giorno del nostro incontro.
"Allora ti aspetto, preparo il gloryhole", gli avevo scritto settimane addietro, in uno dei nostri appuntamenti poi saltati.
"Ma no, voglio vederti mentre mi fai godere" mi aveva risposto spiazzandomi decisamente.
Sono a casa rilassato e gli dico via messaggio che può anticipare la sua visita, questa volta gli chiedo "Preferisci godere sul divano o sul letto".
"Va benissimo sul divano". In effetti la trovo la situazione migliore per una prima volta. Il letto è il luogo del piacere, adibito non solo al sonno, ma al giacere con un'altra persona per godere. Il divano sembra meno compromettente.
Lo aspetto, nel frattempo ripenso ai nostri discorsi, cerco di ricostruire il profilo di questo ragazzo che apparentemente mi sembra semplice e tranquillo. I suoi messaggi dolci nei gruppi di Facebook rivolti alle donne, le innumerevoli immagini della Roma, la sua grande fede calcistica. Finalmente, penso dentro di me, qualcuno che tifa per la mia squadra, certo i laziali mi han sempre dato grandi soddisfazioni, non sono a livello sessuale ma anche come persone, riuscirà questo ragazzo a risollevare le sorti dei tifosi romanisti? Non che non siano stati anche loro all'altezza della situazione, ma latitano un poco al mio gloryhole.
"Sono sotto, mi apri?" questa volta aspetto sull'uscio della porta, il gloryhole smontato mi guarda laconico e si sente messo da parte, io sorrido ed aspetto il ragazzo.
Mi compare un viso sorridente, gli occhi grandi un po' spalancati per il nervoso, mi guarda ed entrando mi porge la mano per stringergliela, ma prima se la passa sui pantaloni, immagino che sia sudata per l'emozione ed il nervoso. Ma io amo le persone coraggiose, quelle che non si mettono i paraocchi, che provano a buttarsi e a sperimentare le novità, quindi lo stimo già, per questo suo passo nel vuoto. Gli stringo forte la mano e lo faccio accomodare.
L'imbarazzo nell'aria si taglia con un coltello. Lo faccio sedere sul divano, non si toglie il giubbetto, i suoi movimenti sono leggermente ingessati. Cerco di rompere il ghiaccio, scambiamo quattro chiacchiere inutili. Capisco che devo prendere l'iniziativa prima che il suo nervoso abbia il sopravvento. Mi sembra di sentire la voce nella sua testa che gli dice "Ma che cazzo stai facendo? Perché sei qui? Perché non ce ne andiamo?". Allora la mia mano si muove da sé e si posiziona sul suo pacco. Lo palpeggio e sento qualcosa indurirsi. Gli alzo il maglione e cerco di slacciargli la cinghia dei pantaloni.
Lui si alza, per un secondo penso che se ne voglia andare, poi, un sospiro per farsi forza, si toglie la giacca a vento, poi si slaccia in pantaloni, le scarpe e si denuda della parte di sotto.
Mentre si spoglia mi chiede qualcosa quasi a voler rompere l'imbarazzo della scena. Gli rispondo con garbo, quando si risiede lo invito a rilassarsi.
Mi metto in ginocchio, ai suoi piedi e accolgo nella mia bocca il suo pene morbido e grosso. Già nella sua forma più elementare il suo membro mostra una bella dimensione soprattutto in larghezza. Mentre lo tengo in bocca lo sente crescere fino ad ergersi completamente. Mi fermo a guardarlo. Il suo glande è rosa, morbido, liscio, vellutato, il suo pube è interamente depilato, i suoi testicoli sono morbidi al tatto e lisci come seta.
I suoi gemiti sono una spinta a farlo godere ancora di più. L'asta del suo membro è leggermente ricurva all'insù ed incredibilmente dura e gonfia ed è molto larga, è un piacere sentirlo nella mia bocca, la riempie completamente ed ho le mie difficoltà a spingere tutto il suo cazzo nelle profondità della mia gola. Ma lo faccio con piacere, perché ad ogni centimetro che conquisto i suoi gemiti si fanno sempre più forti. Poi mi fermo, per riprendermi, e mi dedico ai suoi testicoli lisci, la mia lingua li pennella delicatamente, li sfiora, li assaggia, la mia bocca li accoglie delicatamente, gli piace anche questo.
Sono una persona seria ma non seriosa e durante una delle mie pause, mentre gli guardo il membro perfettamente eretto e duro gli dico: "Finalmente un romanista con una bella mazza dura e resistente".
Lui scoppia a ridere ed annuisce poi mi dice "Eh si ho letto il blog, sono venuti diversi laziali".
"Di certo non mi posso lamentare, mi hanno dato grande soddisfazione e sono delle persone carine e garbate, però sapere che sei della mia squadra, ci provo ancor più gusto". Ridiamo assieme e poi mi rimetto all'opera.
I suoi testicoli sono alti e duri, capisco che vuole godere ed allora inizio a muovermi su e giù con la mia bocca e mi faccio aiutare dalla mia mano capace. I suoi respiri aumentano, i suoi gemiti salgono di intensità, mi afferra le spalle quasi per aggrapparsi per il troppo piacere che gli sto donando e poi, il suo grido di piacere riempie la stanza e la sua calda crema esce copiosa.
Lo pulisco e gli chiedo come sta. "Bene, bene, sei proprio bravo, non mi credevo" mi fa sorpreso e rilassato, sicuramente più rilassato di quando ha messo piede nella mia casa.
Ed io sicuro gli rispondo "Ci sarà un motivo per cui tornano tutti". Gli racconto un po di storie del mio gloryhole, lui mi ascolta divertito, ma il mio occhio cade sul suo membro e noto che ha ancora una vistosa erezione nonostante il coito. Mi ammutolisco e la mia mano scivola tra le sue gambe e tocca il suo membro. Lo massaggio con delicatezza, gli chiedo se gli piace, se non gli da fastidio. Mi lascia fare.
Mi rimetto in ginocchio e accolgo nuovamente il suo membro eretto nella mia bocca. Mentre lo accarezzo con la mia lingua, mentre lo gusto sino in fondo, emerge in me la Voglia di sentirlo dentro di me, ma so che non è questa la situazione adatto, soffoco il mio desiderio.
Sono passati pochi minuti dal primo coito e mentre guardo il suo membro lo elogio per la sua erezione a breve distanza dalla mia venuta. "Merito tuo, se no non si riprendeva tanto facilmente".
E così dopo aver giocato di nuovo e a lungo con il suo bellissimo membro duro e largo, lo faccio godere per la seconda volta.
Il mio nuovo amico non si capacita dell'esperienza, "Non credevo proprio, sei proprio bravo".
Io gli confesso i dubbi che avevo avuto su di lui, sulla sua richiesta di vederci sin dall'inizio senza il gloryhole e lui con grande calma e sicurezza mi dice: "Le cose vanno fatte bene altrimenti non si fanno". Si, lo stimo davvero. Chiacchieriamo ancora un po', lo sento molto più rilassato e a suo agio, poi ci salutiamo, lo accompagno alla porta, ci stringiamo la mano e ci diamo un bacio sulla guancia di saluto.
"Sono proprio contento di averti finalmente conosciuto e non lo dico solo per le tue doti fisiche (grande doppietta) ma anche per la persona che sei", lui sorride e mi saluta "Ci vediamo alla prossima allora" mi fa scendendo le scale. "Certamente" gli rispondo io sull'uscio di casa.