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mercoledì 23 settembre 2015

Di fretta ma non troppo.....

E' autunno. Le foglie dei platani del lungotevere iniziano a perdere il loro verde brillante. Nonostante questo, il caldo mi fa dubitare del calendario. Tornato al mio rifugio di passione, al mio piccolo eden notturno, mi accorgo che la sera la temperatura si abbassa: mi tocca accostare la finestra.
Mentre la vita scorre e cambia, giorno dopo giorno, il mio rifugio sembra essere in una dimensione atemporale. Ma qualcosa è cambiato. Dopo tanti e tanti mesi, l'uomo dalle mani d'oro si è fatto nuovamente vivo. 
L'ultima volta, mi disse che avrebbe provveduto ad una piccola modifica per adattare il gloryhole ad ogni altezza, ne avrebbero giovato molti dei miei maschi prediletti, alti anzi altissimi. Poi scomparve nel mistero. Poi qualche giorno fa mi chiama, mi racconta le sue piccole disavventure, un ginocchio si è rotto, tanta fisioterapia, tanto dolore. Mi dice che prima dell'incidente aveva già pronta la modifica ma solo ora che si era ripreso poteva ricontattarmi. Prendiamo appuntamento e il giorno della sua visita, lo trovo sempre uguale e sempre con idee brillanti ed efficaci. 
Mi chiede come va, se i miei avventori sono soddisfatti ed io gli dico che il successo è sempre lo stesso e che penso che siano molti a ringraziarlo oltre me. Aggiungo, inoltre, che saranno in molti che lo ringrazieranno per questa magnifica nuova modifica.
Con grande abilità monta il nuovo componente (sapete, mi viene in mente Jeeg Robot d'acciaio, mi viene da ridere) che permette di alzare ed abbassare il buco a seconda dell'altezza del bacino del mio avventore. E' tutto perfetto, ci salutiamo ma ci rivedremo presto.
Guardo il mio gloryhole e penso a lui, nel frattempo mi preparo per la visita di un uomo che già ha usufruito dei miei talenti, vuole venire a tutti i costi, cerca di liberarsi dei suoi impegni famigliari(?), ce la fa, lo aspetto.
Arriva sotto casa e mi avverte, con qualche gesto diverso dai mesi precedenti, avvio il mio rituale. Gli apro il portone e lo aspetto.
La luce del pianerottolo invade l'ingresso, l'uomo mi saluta contento, ma sento che ha fretta perché in brevissimo tempo è già con il suo uccello barzotto nel mio gloryhole.
Mi avvicino, lo accolgo nella mia bocca ed in tempi rapidissimi diventa un bel membro duro, non troppo largo ma bello dritto, lungo ed esteticamente molto valido.



Sento i suoi gemiti mentre ingoio fino tutto il suo membro, poi mi scosto e vedo i suoi testicoli ben depilati. Li ha deposti gentilmente nel buco. Mi dedico a loro, estasiando il mio avventore che geme di piacere soddisfatto e lasciandosi andare al suo piacere.
Ogni tanto mi fermo ed osservo il suo cazzo, mi piace molto accarezzarlo dolcemente e sentire la reazione vocale del mio avventore.


Ogni volta che mi fermo dal succhiarlo per prenderlo in mano, lo sento sempre più duro, direi maturo e pronto a sborrare. Decido che è venuto il momento e con la mia mano lo afferro delicatamente ed inizio a masturbarlo sempre più velocemente fino a veder sgorgare il suo sperma con foga e passione. Proseguo lentamente per far uscire tutto il suo liquido seminale, per mungere fino all'ultima goccia quel bel membro che tanto mi ha dato soddisfazione.


Lo lascio e lui si ritrae. 
"Aspetta ti pulisco" gli dico gentilmente.
"Ah si grazie" mi risponde distratto.
Prendo la carta, una fazzoletto imbevuto e lo pulisco delicatamente e gli restituisco il suo bel membro  quindi mi ringrazia.
"Spero ti sia piaciuto" gli faccio soddisfatto e lui con voce gentile mi dice che è stato fantastico poi prima di uscire, mi dice con voce sorridente "Scusami, ma oggi vado di fretta, però la prossima volta ti voglio conoscere".
Mi piace questa educazione, questo rispetto. Lo saluto e lo aspetto per un'altra visita al mio gloryhole!

venerdì 4 settembre 2015

L'ora delle streghe

Baciato e coccolato dal sole. Accarezzato e rinfrescato dalla piacevole brezza marina. Cullato ed abbracciato dal mare, quello stesso mare che ingoia famelico: uomini, donne e bambini. Si, quello stesso mare.
Ma tutto finisce, prima o poi. Si deve ritornare alla quotidianità. Anche se siamo noi che creiamo la nostra quotidianità e a volte ce ne dimentichiamo.
Fa ancora caldo, la città sembra ancora vuota nonostante settembre abbia dischiuso le sue porte autunnali. Dalla mia finestra vedo poche auto parcheggiate, un pacifico silenzio viene infranto ogni tanto da un auto che passa e si ferma al semaforo.
Passano veloci le ore nella mia casa riconquistata, non ne ho sentito poi tanto la mancanza, in realtà.
Vecchi avventori mi danno il benvenuto ed io li ricambio generosamente. 
Mezzanotte, l'ora delle streghe, un silenzio di pace si ode fuori dalla mia finestra. 
Un ultimo avventore, si sta precipitando da me, desideroso di provare questa esperienza. Sta per arrivare. 
Non è mai venuto al mio tabernacolo di piacere, lo aspetto silenzioso.
Sale le scale, apre la porta, entra nel mio antro illuminato dalle luci tenui dell'ingresso. Si avvicina al gloryhole, sento la cinta dei pantaloni tintinnare dolcemente: dolce richiamo per me.
I pantaloni cadono goffi a terra, si avvicina al buco e vi poggia dentro un pacco abbondante ancora incartato in uno slip nero. Magnifica sorpresa, devo scartarlo con cura. La sua ben visibile erezione mi rende felice, il gioco lo stimola. 
Con delicatezza accarezzo il pacco, il desiderio mi rapisce e come un bimbo la mattina di Natale, mi affretto a scartare quel dono di mezzanotte. 
la mia mano lo libera dallo slip e lo impugna dolcemente. Il suo pene, già eretto, è largo e di belle fattezze, la mia bocca si avvicina e lo accoglie delicatamente. Sa di buono e mi riempie completamente la bocca.


E' un piacere dargli piacere, il suo glande è morbido, la sua asta larga scivola nelle profondità della mia gola e sparisce completamente. I suoi testicoli villosi e maschi si ritraggono di piacere quando la mia lingua li pennella delicatamente. 
"Che ne dici? Ti Piace" rompo il ghiaccio come mio solito.
"Si, ci sai fare, leccami bene le palle" mi risponde con una voce virile, rude ma allo stesso tempo gentile e senza una particolare inflessione che mi faccia capire la sua origine regionale.
I suoi modi sono decisi ma non risulta volgare o maleducato, secondo me ha una innata capacità a portarti a fare ciò che vuole, sessualmente parlando.
Ritrae il suo membro dal buco, la mia bocca lo segue e si appoggia al confine del mio regno, lo riavvicina e lo mette nella mia bocca. Sto fermo, inizia a scoparmi la bocca con delicatezza.
Gli piace vedere la mia bocca vogliosa, gli piace sentire il calore della mia gola, gli piace poggiare il suo glande sulle mie labbra.
Prosegue a scoparmi con dolcezza e fermezza la mia bocca, ogni tanto affonda e mi riempie tutta la gola.
"Perché non mi fai vedere il buchetto?" Mi chiede all'improvviso.
Quasi ipnotica la sua voce, calma e rude ed educata. Mi giro senza pensarci ed appoggio le mie natiche nel gloryhole, un buco grande con al centro un buco piccolo e carnoso.
"Molto invitante" mi fa lui con una voce suadente e vogliosa. "Che ne dice se lo uso?" aggiunge maliziosamente.
"Va bene" Rispondo io felice di poterlo accontentare. Mi scosto, prendo un preservativo, lo apro e lo prendo in bocca dal serbatoio.
Lo appoggio sul suo glande ed ingoiando tutto il suo durissimo membro lo srotolo fino alla fine. 
Metto del lubrificante sul mio buchetto burroso e con le dita vi appoggio il suo pene eretto.
Inizio a spingere delicatamente, l'ano si rilassa e lentamente scende, scende fino a prenderlo tutto. Sto fermo. Lui capisce cosa voglio ed inizia a muoversi lui.
Fa entrare ed uscire il suo largo cazzo dal mio buchetto vogliosi, senza fretta o troppa foga, lo fa assaporando il calore del mio ventre e lo fa fino a sciogliersi in un caldo e prolungato orgasmo che sento, non solo per il fremito del corpo, che passa la parete del gloryhole ma anche per i suoi forti ed intensi gemiti di maschio.
Sfilo con attenzione il suo ancora duro membro, tolgo il preservativo e pulisco con attenzione il suo membro. Lo lascia nel buco, sembra abbia voglia di godere ancora. Lo accarezzo dolcemente e lo riprendo in bocca. Ancora qualche secondo di piacere intenso ma poi si ritrae. 
"Grazie, mi piacerebbe fare il bis ma non ho molto tempo, purtroppo devo andare" mi dice con quella voce rude ma gentile. Rimango in ginocchio ad osservare dal buco quell'ombra soddisfatta dai miei talenti amatori.
Rivolto verso di me, si tira su gli slip neri e poi i pantaloni. Il mio sguardo è fisso su di essi. Lo osservo mentre li riallaccia, mentre tira su la zip e mentre rinserra la cinta allacciandola con maestria. Mi sento ipnotizzato dai quei gesti virili e maschi.
"Allora che dici posso tornare?" mi dice maliziosamente.
"Certamente!" rispondo contento.
"Allora alla prossima allora" e se ne va chiudendo dietro di sé la porta e la serata. 
L'ora delle streghe è passata e fuori tutto tace.