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lunedì 26 maggio 2014

un enorme babà.......fa anche il bis

A volte capita, di sentirsi un poco annoiati, di cercare e non trovare quel qualcosa di particolare che ti faccia uscire dalla routine. Poi all'improvviso, ecco che la sorte ti arride e ne rimani veramente meravigliato.
Mi contatta un ragazzo di 26 anni: "Ciao sono un ragazzo di Napoli, sono a Roma per lavoro e mi chiedevo se era possibile incontrarti", vedo le foto e vedo un bel ragazzo, con un bel fisico curato. Come posso dire di no. Ci accordiamo,  lui può raggiungermi velocemente e mi chiede se possiamo fare subito. Come dire di no. E' molto riservato, vorrebbe chiamarmi con un numero privato, gli dico che non è possibile, le mie regole non lo consentono. Penso che abbia mollato, perché per parecchi minuti non mi risponde. "Ok però ti prego di non usare quel numero per mandarmi messaggi o chiamarmi". Lo so, la gente è matta, trovi lo stalker che ti manda messaggi su messaggi, squilli, io lo tranquillizzo e comunque vada sarà lui eventualmente a cercarmi, perché io sono una persona seria e riservata e non irrompo nella vita altrui. Arriva sotto casa mia, mi chiama direttamente, gli spiego cosa fare e dove venire. Si apre la porta, piuttosto in silenzio si slaccia i pantaloni ed infila nel buco uno stupendo cazzo già barzotto. Le dimensioni sono ragguardevoli, mi chiedo come possa diventare una volta indurito. Scopriamolo. Lo prendo in bocca, sa di buono, in pochi istanti il bel cazzo già notevole per dimensioni, diventa una scimitarra enorme e dura come l'acciaio. Il ragazzo gode, i suoi gemiti mi fanno sussultare, sembra stia gradendo molto.
Lavoro anche i testicoli, che sono piccoli e delicati, ma non mi sembra di stimolare molto il suo piacere, quindi mi dirigo di nuovo sl suo bellissimo cazzo. Non è larghissimo, ne ho visti di più larghi ma sicuramente è molto lungo e supera i 20-21cm. Ha un vigore tutto partenopeo. Mi diverto, ma sento il suo cazzo pulsare un po' troppo, credo che il ragazzo sia molto arrapato. Con un accento tipicamente napoletano mi chiede:"Ma ti piace prenderlo dietro?". Non gli nascondo nulla e gli rispondo affermativamente. "Allora mettimi un preservativo". Non ero molto pronto a questa eventualità, gli chiedo di aspettare un attimo. Prendo un preservativo, cerco il lubrificante, mi lubrifico per benino. Gli riprendo il cazzo in bocca e lo faccio diventare di nuovo duro come l'acciaio. Manco a dirlo il condom gli sta corto. Mi giro e mi avvicino il suo cazzo al mio buco, lo faccio entrare lentamente, scivola bene dentro, lo spingo finché posso. Una volta entrato tutto aspetto, ma vedo che lui è fermo, allora inizio a muovermi io, lo faccio lentamente e lo sento ansimare e godere e in breve tempo, dopo pochi istanti, lo sento sciogliersi in una serie di gemiti dovuto all'orgasmo. Mi tolgo lentamente il suo bel cazzone dal mio buco, gli tolgo il condom e lo pulisco accuratamente. Mi saluta gentilmente e se ne va. Beh anche questo cazzo non era veramente male.
Ma non finisce qui. Dopo circa un'oretta mi contatta nuovamente, dicendomi che ha molto gradito il mio pompino e che sarebbe voluto tornare all'indomani. Ovviamente, felice come una pasqua, acconsento a questa richiesta. Ma dopo qualche minio mi chiede "Ma se tornassi adesso? 10 minuti e sto da te". Rimango felicemente basito e gli dico che non ci son problemi.
Eccolo di nuovo che torna al mio glory, entra e subito si fionda nel buco, srotola il suo lungo pene che rimane leggermente incastrato tra la sua coscia ed il buco, delicatamente sciolgo il nodo e riprendo quel fantastico arnese nella mia bocca. Si erge in fretta l'enorme scimitarra, la immortalo dall'alto per mostrare tutta la sua magnificenza.
Questa volta niente penetrazione, per venire mi chiede di usare la mano. Alterno bocca e mano per rendere il suo e il mio piacere più prolungato. Questa volta per venire impiega molto di più mi devo concentrare e lavorare di mano destra e mano sinistra, con velocità e ritmo. Non riesco a riprendere la sua sborrata ma riprendo l'intensa masturbazione sposso mostrarvi il suo cazzo in movimento.
Che ragazzo e che sciabola, è proprio duce come nu babà!


Complimenti alla mamma

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lunedì 19 maggio 2014

L'uomo maturo se la cava bene

Non riesco a capacitarmi di questo freddo. Non ricordo un maggio con questo vento gelido che irrompe per le strade di Roma. Desidero tanto quel dolce tempore che riempie le serate romane in primavera e all'inizio dell'estate, quando è così piacevole passeggiare senza doversi raggomitolare dentro pesanti giubbotti. In una sera ancora fredda di questo pazzo maggio, dovrò scaldare nella mia bocca e nelle mie mani, l'estremità migliore di un uomo di quarantasei anni.
Nei giorni passati abbiamo comunicato tramite i nostri telefoni, cercando la situazione migliore per entrambi: per poterci divertire vicendevolmente.
Essere sposati e divertirsi in questo modo non è certo molto facile, ma a volte il lavoro ti fa trovare le giuste situazioni. Il mio avventore fa i turni, guida autobus, e questa settimana finisce il suo turno alle nove di sera. Mi dice che in venti minuti potrebbe arrivare da me. Fissiamo il giorno.
Puntualissimo mi avverte che sta sotto casa. Gli do le ultime informazioni. Sale e si apparecchia al buco con poche parole. Si affaccia un simpatico uccello appena barzotto. Lo prendo in bocca e subito partono dal virile autista, gemiti di godimento. Sono sorpreso, non sto facendo ancora nulla, l'ho solo accolto nella mia bocca. Lentamente s'ingrossa l'affare. Arriva a raggiungere una buona misura ed una durezza davvero considerevole.

Noterete, in questi scatti, l'uso del colore invece del mio solito bianco e nero che tanto mi piace. Un mio fan ha richiesto l'uso del colore, e mi sembra doveroso rispettare qualche volta le richieste di chi mi segue.
Ma torniamo al nostro autista. Se i suoi gemiti erano iniziati sommessi per una semplice accoglienza orale, immaginate cosa succede quando inizio seriamente a farlo godere. Mi fermo ogni tanto e sorrido ascoltando le sue esclamazioni, sempre rispettose e prive di brutte parole che non mi ispirano affatto. In questo dialogo con il suo membro mi piace fermarmi ed vedere le sue pulsazioni, i suoi fremiti, sentire le sue esigenze. Mi piace anche dedicarmi ai suoi testicoli nudi, così belli da prendere in bocca e leccare abilmente per provocargli inaspettate sensazioni, forse brividi che corrono lungo la schiena in un turbinio di piacere. Adoro anche massaggiare il suo glande, con leggerezza e lentamente, ascoltando sempre quei suoi estasiati gemiti di piacere.
"Senti, ma domani sei libero?" Mi fermo e sorrido e gli dico: "Guarda, non lo so. E poi scusa, ancora non ti ho fatto venire e tu già pensi a quando tornare?". Naturalmente quella richiesta non aveva fatto altro che inorgoglirmi.
Stava provando così tanto piacere che già si era proiettato al prossimo incontro. Sento che ride e mi da ragione, ed allora riprendo a giocare con quello splendido membro perfettamente scappellato, dritto e duro come l'acciaio.
Mi diverto  a farlo godere e godo anche io nell'avere il possesso di quel cazzo, nell'averlo nel mio buco e poterci giocare come desidero. Ne sono il padrone, in quell'istante e ne decido le sorti, in un gioco che fa divertire entrambi, nel rispetto di piccole regole e nel rispetto l'uno dell'altro.
Ho deciso di farlo venire. Di portarlo all'orgasmo.
Lo tocco, lo afferro, lo smanetto sempre più velocemente. Sento il suo membro indurirsi ancora di più, il suo glande sembra esplodere, i suoi gemiti sono così rumorosi e sonori che un po' mi preoccupano, lo sentisse qualcuno!
Inizio a riprendere l'evento ed eccolo in pochi secondi, sciogliersi in un elettrico sussulto, un gemito più forte di quelli fin ora emessi, nessuno schizzo (dov'è finito l'effetto gloryhole?) ma un'immensa colata di lava bianca che cade copiosa a terra, un fiume in piena che non sembra fermarsi e più ne esce e più lui gode. Il fiume in piena sembra lentamente arrestarsi, sento l'uomo rilassarsi e lasciarsi cadere le spalle, riprendersi da quel rigor coiti che colpisce noi maschietti nel momento di eiaculare, per poi passare a quel lieve senso di tristezza inconscio per il godimento ormai perso: post coitum omnes animal triste dicevano i latini.
Lo ripulisco lentamente, lo lascio andare quell'animale triste. Sento che si riveste, mi ringrazia educatamente e mi dice che ci sentiremo presto per un altro appuntamento. Lo saluto, una sigaretta mi attende.






venerdì 9 maggio 2014

Eravamo QUATTRO amici al bar.....

Quando meno te l'aspetti, ti arrivano sempre delle notizia intriganti. Pacioso leggevo le mie email, apro quella di un ragazzo che era già venuto al mio gloryhole, pensavo volesse concedere un bis, anzi il tris (ricordate il post Un Ragazzo veramente molto ma molto voglioso, il più veloce bis al mio gloryhole?).
Stupefacente! Mi propone qualcosa di veramente eccezionale. Mi tremano le gambe leggendo la sua proposta, la mia testa è divisa a metà, una parte è pensierosa e preoccupata, l'altra è completamente conturbata dall'eccitazione.
Ecco il testo della sua email: "Ciao! glory oggi? Eventualmente che ne dici di quattro tori a turno o in alternanza?".
Quattro? ho letto bene? Pare proprio di si. Capite bene come potessi essere eccitato ma allo stesso tempo un poco preoccupato.
Il ragazzo è serio, è stato educato e simpatico e si è comportato veramente bene alla sua prima visita. La mia parte impulsiva prende il sopravvento, gli scrivo e gli dico che per me va bene ma gli faccio una serie di raccomandazioni. Quanti anni hanno? Tutti trentenni. Sono persone tranquille? Si non ti preoccupare, fidati e tranquilli, non facciamo schiamazzi.
Puliti e seri? Pulitissimi e seri!.
Ci accordiamo per un orario preciso, andranno a cena fuori e poi verranno al Glory tutti assieme.
Sono tante le emozioni che provavo durante l'attesa, la paura, l'eccitazione. Immaginavo come potesse funzionare la cosa. Cercavo di non farmi troppe illusioni, pensavo che magari rinunciavano e si presentava solo lui, oppure salivano solo in due. Non sapevo, ero completamente avviluppato dal desiderio e dall'eccitazione. 
Con l'educazione che aveva manifestato al primo incontro, il mio avventore mi informa su tutti gli spostamenti dell'allegra brigata. Mi avverte che hanno parcheggiato e che mi chiama quando sono sotto al portone. Li immagino camminare per strada, parlando delle cose di cui parlano gli uomini: la partita di pallone, la Ferrari, le donne. 
Per email avevo chiesto al mio avventore che cosa gli aveva detto riguardo al glory. "Non gli avrai mica detto che dietro c'è una donna?", "No non gli ho detto nulla, loro hanno fatto un patto, si devono fidare di me e fare quello che gli dico di fare", un imperativo che mi sorprende non poco.
Squilla il telefono, sono sotto, gli ricordo il piano. Salgono in silenzio, non sento trambusti. Vedo le figure, quattro paia di gambe entrare dalla porta, qualche risata e qualche commento spiritoso ma non offensivo. Si accomodano in cucina e si bevono un poco di birra che avevo lasciato fuori per loro, tanto per smorzare la tensione. Sento che parlottano tra loro, sul da farsi, il mio avventore cerca di convincerli, mi sembra di capire che dice ad uno di loro "Aho ma te sono tre mesi che non fai nulla, devi rilassarti, lasciarti andare!".
"Insomma chi è il primo?", esclama il mio avventore. "Insomma, ho capito, come al solito devo essere io il primo". Si avvicina al buco si tira giù la lampo, non si abbassa completamente i pantaloni, mi porge il suo cazzo ancora moscio. Diamoci dentro.
Con la solita cura e passione gli lavoro il cazzo, con tutta la  maestria che so metterci, lo sento crescere e diventare vigoroso. Mi accorgo però che qualcosa è diverso. Nessuna esclamazione, Nessun gemito, il tutto in un silenzio profondo. Sento del movimento, qualcuno va in bagno.
Ho come la percezione che, chi ha usufruito del bagno, si fermi a guardare l'amico abbracciato al mio glory mentre se lo sta facendo succhiare. Proseguo nel mio lavorio di bocca e di mano. Sento che il suo cazzo sta per esplodere, mi allontano con la bocca, e lo masturbo con vigore e delicatezza.
Un solo schizzo, nessun gemito, nessuna esclamazione. Un piacere tenuto dentro, virilmente, da non far sentire ai suoi amici. Lo pulisco, si toglie e velocemente si rimette dentro il cazzo, tira su la zip e si reca in cucina. Sento gli altri che si son fatti avanti e gli dicono che vorrebbero andarsene. Sembra una decisione presa di comune accordo, tutti e tre, mentre il loro amico se lo faceva succhiare. Un po' deluso il mio avventore dice "Va bene, siete sicuri?". Un coro di si smonta le nostre ultime aspettative. Aprono la porta ed educatamente mi salutano senza neppure conoscermi, forse, senza neppure conoscere il mio sesso. La porta si chiude e con lei, le mie fantasie di trasgressione.
Cosa è successo nelle loro teste? E' difficile dirlo. Il mio avventore è sicuramente più disinibito e voglioso. Ma se ripenso alla sua prima performance di settimane addietro, questa è stata infinitamente inferiore, per il suo grado di eccitamento e di conseguenza per la sua gittata di sperma. Un solo schizzo e poco più. Penso che l'intimità del glory, la situazione che si crea tra chi succhia e chi è succhiato, ti permette di lasciarti andare, di liberare le tue voglie e la tua voluttà. Essere osservato dai tuoi amici, dover dimostrare la propria virilità, crea una sorta di ansia da prestazione. Credo che alcuni di loro, se non tutti, hanno pensato "E se non mi si drizza? Che figura ci faccio". Secondo me, questo è stato il loro primo pensiero, il secondo sarà stato "E poi chi ci sta dietro? una donna? un uomo? un travestito? un transessuale?". Con i miei avventori instauro un rapporto, pur semplice ma pur sempre indicativo su chi avrai dall'altra parte. Ci vuol coraggio a farlo senza saper nulla. Ed io che avrei fatto?. 1-3, sconfitta cocente in casa per Gloryhole. Dopo tante vittorie doveva accadere. 

Però il mio avventore ha pur sempre un bel cazzo.





mercoledì 7 maggio 2014

Mai fidarsi dei navigatori satellitari

Un altro avventore vuole usufruire del mio talento e saggiare la trasgressione del gloryhole. Ci accordiamo, dico a lui le cose che dico agli altri, quando vengono per la loro prima volta. Un disco, il mio, che gira lento sul piatto di un vecchio giradischi, la puntina mezza consumata, la polvere che si deposita giornalmente. Attendo, dietro al mio buco, che arrivi quell'ora prefissata, quell'appuntamento stabilito all'ora di pranzo. Fumo, e la mia sigaretta brucia lentamente, anelli di fumo si mischiano ai miei pensieri. L'ora stabilita arriva, mi arriva un messaggio sul mio telefono, "Sono al tuo civico, davanti c'è un autosalone?". Sgrano gli occhi nel leggere il messaggio, mi affaccio alla mia finestra, il paesaggio è sempre lo stesso: i pini sono al loro posto, macchine scorrono lente nel traffico e si fermano ai semafori. Noto due macchine, una dietro l'atra, ferme in mezzo la strada: un piccolo tamponamento. Scende un uomo dalla macchina davanti, si tocca il collo e mima un colpo di frusta dovuto al tamponamento, non ho visto la scena e non o quanto fosse stato il colpo, ma di certo non vedo danni al cofano e al paraurti posteriore. Passa una volante e si ferma e chiede all'uomo che si tocca il collo se sevi un'ambulanza, ci pensa e dice di no. L'impressione che ho avuto? Guardo la macchina che ha tamponato e dico "Ti è andata bene, secondo me il tipo ci stava provando e l'intervento della polizia lo ha fatto desistere". Le auto scivolano via nel traffico, fluidamente. 
Non ci sono autosaloni. Ma dove diavolo è finito il tipo? lo chiamo e mi descrive il posto, mi dice che ha immesso il mio indirizzo nel navigatore e non ha pensato ad altro. "Guarda non so che dirti ma il navigatore ha sbagliato". Il tipo controlla meglio, è a circa nove chilometri da me! Io odio i ritardatari ma la colpa non è sua è del navigatore. Riprende la marcia, il tipo, nella mia direzione ed io aspetto.
Questa volta arriva alla giusta destinazione. Entra in casa, un timido ciao, una esplorazione della situazione, rumori di pantaloni che si abbassano e spunta dal buco un bel pene già turgido.



Lo prendo in bocca, lo assaporo: è pulito e turgido. Mi diverto a succhiarlo, lo sento mio, lo accolgo
 nella mia gola, mi aiuto con la mano per rendere il suo piacere sempre più irresistibile. I suoi gemiti aumentano e di conseguenza la lussuria prende il sopravvento e mi perdo nel vortice della passione. 
Lo porto al culmine del piacere, mi sposto e con la mano proseguo a dare il piacere fino all'esplosione del coito che si concretizza nello sperma caldo che sgorga copioso e da quell'attimo in cui i polmoni si bloccano e ti rimane il fiato dentro per poi svuotarsi in un sospiro concitato e rumoroso. Pulisco con devozione quel cazzo che mi ha dato un piacere effimero quanto tangibile. L'uomo si riveste, è cordiale con me mi porge la mano dal buco e gliela stringo, si affaccia anche dal buco e mi saluta con un sorriso compiaciuto. "Ci vediamo alla prossima e grazie", sorrido e lo saluto anche io augurandogli una buona serata. Un'attesa di cui è valsa la pena, penso tra me e me. Più tardi mi arriva un suo messaggio "volevo dirti che ieri mi ero un pò innervosito x aver sbagliato strada ma poi .... mi sono calmato, esperienza da rifare. Ciao!" Sorrido.