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sabato 24 ottobre 2015

il Toyboy

Mi chiama quando ha voglia. Mi chiama quando è libero dai suoi impegni. Mi chiama dopo aver lasciato la sua ragazza a casa e la notte è complice della sua libertà segreta. Da sempre mi ha cercato chiamandomi al telefono, per nulla timoroso della mia voce, timoroso del mio corpo maschile però. Non ha mai passato la soglia del gloryhole e non credo lo farà mai, però mi chiama, mi cerca, vuole la mia bocca.
Ha 26 anni, è un ragazzo molto alto, il buco del gloryhole per lui è stato sempre un problema, le sue gambe devono piegarsi e la fatica si fa sentire. Ma questa volta no. L'uomo dalle mani d'oro ha fatto la modifica ed io preparo il buco per la sua altezza.
"Sono arrivato, sono sotto casa"
"Ok! ti apro, sai già dove venire"
Entra e mi saluta con una voce serena e sorridente, sento che si spoglia, si toglie la maglietta, si cala i pantaloni e si avvicina al buco. Infila il suo membro già eretto.
Lo immagino salire le scale, mentre sente il suo bel palo irrigidirsi. Lo sente stare stretto nei jeans aderenti, ha voglia di liberarlo.
Il suo membro è bello, duro, dal glande morbido, lungo e largo, leggermente curvo verso la mia destra. Lo accolgo nella mia bocca. Poi mi fermo e gli faccio notare che questa volta sta comodo.
"E' vero, non mi fanno male le gambe! E' fantastico così"
Lo riprendo a succhiare: lentamente, con passione, mi soffermo sul suo glande: è morbido e setoso.





Gode il giovane ragazzo, nel sentire la mia lingua che scivola rapida sull'asta, risalendo lenta verso il glande, per poi affondare fino in fondo alla mia gola tutto il suo membro di marmo. 
Gode il giovane ragazzo, nel sentire la mia lingua esperta titillare i suoi testicoli, accoglierli delicatamente nella mia bocca, tirarli e massaggiarli con delicatezza.
Questa sera il ragazzo sembra molto tranquillo, non ha fretta, si lascia coccolare come mai prima, sarà il fatto che non ha male alle gambe, che la modifica del gloryhole lo fa stare più comodo.
E allora parliamo, parliamo come non abbiamo mai fatto, tra un affondo e un massaggio con le mie sapienti mani al suo bel cazzo, parliamo.
"Se non ricordo male hai la ragazza vero?" gli faccio curioso mentre la mia mano scivola lentamente lungo l'asta del suo bell'uccello.
"Si si, però io non ci posso fare niente, ho sempre voglia. Prima di lei mi vedevo spesso con una tipa di 34anni"
"Ah però, più grande di te"
"Si, le donne più grandi ci provano sempre con me. Con questa era bellissimo, non mi lasciava un attimo in pace, quando ci vedevamo da lei mi faceva di tutto. Faceva tutto quello che le chiedevo e che mi andava di fare. Poi quando mi sono fidanzato con la mia ragazza non ha più voluto vedermi".
Che scema, penso tra me e me. Chissà che ragionamento avrà fatto quella donna. Forse si era innamorata di lui? Forse non voleva fare un torto ad un'altra donna? Forse lo voleva solo tutto per sé, il suo giocattolo. E che giocattolo!
"Adesso, ci sta una donna di 50 anni che ieri mi ha chiesto di andare a cena a casa sua. E' una bella donna" dice tutto orgoglioso.
"Beh senza dubbio sei un bel ragazzo. Quindi ti vedono: bello, giovane, vigoroso. Mica sono sceme" e rido e lui appresso a me, il mio Toyboy!
Poi ripenso alla prima donna, quella di 34 anni e credo che non volesse fare l'amante, non voleva che un'altra donna fosse ferita da lei. E poi penso alla ragazza del mio giovane amico. Sarebbe più ferita se scoprisse che lui fa sesso con un'altra donna o che viene a godere al mio Gloryhole, con me che sono un uomo. Non posso rispondere ad una domanda del genere, ci vorrebbe un parere femminile.
Ehi tu! Tu che leggi sempre il mio blog! Che sei donna! Che ne dici?
Mentre penso queste cose, noto che il suo bel membro si è un poco smorzato e allora mi rimetto all'opera per ritirare sù la situazione.
"Mi piace un sacco quando mi massaggi le palle e poi mi fai impazzire quando me lo seghi. Hai una mano fantastica"
"Ti ringrazio, faccio del mio meglio, mi piace molto il tuo cazzo, ci provo gusto a darti piacere e a vederlo bello duro".


Ed è così, guardo quello splendido membro irrigidirsi ed ergersi ai miei tocchi di lingua e di mano. Sento i gemiti del giovanotto e mi esaltano e mi rendono ancora più passionale.
La serata scorre lenta, è un godimento più lungo di tutte le altre volte. Io non voglio farlo venire e lui non vuole venire. Vogliamo sempre di più.
Gli chiedo di mostrarmi il suo lato B, lui si gira e mi chiede di vedere il mio. Sento la sua lussuria, sento quanto il sesso gli piaccia.
Ma poi, ogni cosa deve finire ed allora decido di farlo venire. Faccio quello che ama di più, con la mia mano lentamente ed inesorabilmente, lo porto sempre di più vicino all'orgasmo, poi rallento, riprendo, mi fermo e riprendo, rallento e di nuovo mi fermo e poi più veloce per poi rallentare, fermarmi e riprendere con grande lentezza. E poi lo faccio venire.


La sua sborrata è molto copiosa. E' bellissimo sentirlo godere e vedere il risultato di tutto il mio lavoro.
Lo pulisco, gli restituisco il suo membro e ci accorgiamo sorpresi, entrambi, di quanto tempo abbiamo speso per il nostro piacere: veramente tanto. Ci salutiamo sapendo che non passerà molto tempo per un altro incontro.


lunedì 19 ottobre 2015

Il Pugile e la farfalla

Drew Bundini Brown diceva di Mohamed Alì :"Vola come una farfalla, punge come un'ape".
Pensavo a questa frase mentre, il ragazzo che era venuto a trovarmi, chiudeva la porta  di casa mia dietro di sé, ma il paragone con la farfalla non nasceva dal suo talento pugilistico, sport che mi aveva detto avergli salvato la vita, ma da un'altra cosa che mi aveva colpito di lui.
Mesi e mesi fa eravamo rimasti d'accordo per vederci. Lui un giovanissimo 22enne, timido e un po' vergognoso, spaventato dal desiderio di provare il mio gloryhole. All'ultimo mi diede buca e pensai che non l'avrei più visto né voluto incontrare. Insomma non mi paice dare seconde chance dopo una buca.
Mi ricontatta durante un pomeriggio di pioggia intensa, in un ottobre che non ti aspettavi, così piovoso e grigio ma allo stesso tempo caldo ed umido. 
Le sue parole mi convincono, l'avermi ricontattato dopo molti mesi, l'avermi in qualche modo messo lì, da parte come qualcuno da conoscere e di cui provare il talento nell'arte amatoria, mi aveva convinto.
Fissiamo l'ora, lo aspetto. Anche stasera piove e scrosci a dirotto si alternano a lieve pioggia autunnale. Quando è sotto al portone mi avverte, sale, la porta si apre e mi saluta con un timido "ciao".
Lo accolgo con gentilezza, lasciandomi alle spalle il ricordo della sua buca all'ultimo momento; motivata, ma sempre buca fu.
Si avvicina al buco e pone il piccolo membro timido e raggrinzito nel gloryhole. Lo accolgo nella mia bocca e parte dalla sua bocca un gemito di piacere inaspettato.
Lentamente il suo membro si erige, è normale ma quello che mi preme è far godere questo giovane ragazzo che si è meritato il piacere della mia bocca per l'avermi ripescato dopo tanto tempo. Il mio intuito mi dice che non era pronto ed ha aspettato il momento giusto per lui.
"Spero di non fare brutta figura, sono un po' nervoso" mi dice intimidito.
"Non ti preoccupare tu pensa solo a rilassarti" gli dico cercando di tranquillizzarlo.
La mia bocca assaggia con cura il suo pene, titilla i suoi testicoli con la lingua. Il suo piacere riempie l'ingresso di casa. Da come reagisce il suo pene capisco che è un tipo molto lungo a venire. Mi dedico a lui con passione e foga perché voglio vederlo godere.



Mi affanno e mi stanco, lui capisce la situazione e mi chiede di potermi scopare. Ma dal buco proprio non mi piace, lo ammetto. Ci proviamo ma non è una situazione felice.
"Fammi passare allora" mi dice sicuro di sé, la cosa mi meraviglia e rispondo di si.
Smonto il gloryhole e mi appare un ragazzo dai capelli corti e neri, quasi rasato. Ha un pizzetto ben curato ed un viso solare e gioioso. Ha la maglietta ma per il resto si è denudato.
Mi colpiscono le sue gambe. Le cosce sono tornite e muscolose, sode e compatte, è poco più basso di me e nel complesso è veramente un bel maschietto.
Lo faccio accomodare. Si distende a pancia in sù sul letto e lascia che mi dedichi ancora un po' al su giovane membro. 
"E' molto meglio qui, vero?" gli faccio mentre gli massaggio delicatamente pene e testicoli.
"Decisamente si" mi dice estasiato e quasi con la voce interrotta dal godimento che gli sto procurando.
Quando il suo pene raggiunge una erezione stabile e duratura, gli mette un preservativo, mi distendo anche io sul letto, a carponi, alzo le mie natiche all'insù e aspetto che mi penetri.
Lo fa con delicatezza. Entra, dopodiché inizia a spingere e a montare il mio buco con forza e velocità costante. La cavalcata prosegue senza sosta, non si stanca il giovane pugile, devo dire è veramente ben allenato. Più volte sento il piacere salire dentro di me, partire dall'ano per risalire velocemente ed arrivarmi al cervello. Più volte godo come se avessi avuto un orgasmo. Il ragazzo non si ferma, non si ferma proprio, sembra instancabile ed io mi godo il giovane pugile torello.
Dopo un lungo e prolungato piacere capisco che non sarebbe mai venuto ed allora lo fermo. Lui, conscio delle sue caratteristiche, bonariamente si ferma dicendomi "Tranquillo avrei potuto continuare per ore ma capisco che ti sei stancato, d'altronde io mi alleno anche per questo". Immagino si riferisca alla resistenza.
Gli chiedo della sua passione per il pugilato e mi racconta una storia che mi colpisce e che come dicevo all'inizio, mi fa pensare ad una farfalla.
"Io 3 anni fa pesavo quasi 200kg", rimango basito. 
"Poi ho conosciuto un allenatore di pugilato" - continua- "Ho cominciato ad allenarmi e devo ringraziare i miei allenatori per quello che sono riuscito ad ottenere. Il pugilato mi ha salvato la vita."
Immagino un piccolo bruco paffuto e goffo, liberarsi e diventare una splendida farfalla.
Quando parla dei suoi allenatori e del pugilato, i suoi occhi si illuminano di una luce radiosa e vivissima. Tutto il suo viso sorride. Tutto di lui si illumina di gioia. E questa gioia non è che l'essersi liberato di un grande peso che non è solo il peso corporeo, ma l'aver trovato la strada per qualcosa che lo fa stare bene.
Sono felice per lui.
Si riveste, parliamo ancora di preparazione atletica e gli rammento che la sua trasformazione è avvenuta anche per merito della giovanissima età, che se si fosse liberato del peso, in età più matura, non avrebbe avuto gli stessi risultati.
Spesso, ho collegato al pugilato rabbia e cattiveria, ma non riesco  a leggere queste cose nel volto di questo ragazzo, vedo solo una serenità ed una gioia inebriante.
Ci salutiamo, ci stringiamo la mano con forza, abbiamo entrambi una bella stretta. Gli dò una pacca sulle spalle e gli rivelo la mia ammirazione per la sua rinascita. Lo saluto e spero di vederlo ancora e credo che succederà.
Che splendida farfalla!