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lunedì 20 giugno 2016

Trittico separato

L'Estate si fa attendere, anzi, si fa desiderare ardentemente. Le stagioni ci hanno ingannato, quei mesi autunnali così caldi e l'inverno che ha fatto capolino solo per alcuni giorni. Ed ora che dovrebbe esplodere la luce del sole, l'azzurro del cielo, il verde degli alberi, ebbene, un grigiore mortale ammanta tutte le cose. Le nuvole dai contorni netti, solcano il cielo a volte minacciose, si gonfiano come gatti furiosi, scatenano a terra grandine e acqua in maniera violenta ed improvvisa.
Io, ogni tanto riconquisto il mio castello. Ogni tanto riprendo possesso dei miei luoghi così cari che mi mancano durante i periodi di esilio forzato. Quando rientro nel mio rifugio, mi soffermo un attimo nel corridoio, respiro l'aria viziata da qualcun altro e corro ad aprire le finestre per far cambiare aria. Poi, sistemo con calma la casa, e con cura prende vita il mio rituale di sesso.
Ho appena riconquistato il mio rifugio, serata che si prevede movimentata, tre appuntamenti, tre uomini diversi, di età diversa e di esperienze diverse.
Arriva il primo. E' in anticipo, mi rallegro, gli apro e gli dico cosa fare, lo aspetto dietro al mio gloryhole.
Entra e saluta con gentilezza.
"Devi scusarmi, sono molto nervoso, dovrai avere molta pazienza con me" 
Il tono preoccupato ed emotivo mi sorprende ma cerco di accoglierlo con la gentilezza che mi è propria.
"Tranquillo, sei arrivato anche prima, quindi abbiamo tutto il tempo che vogliamo, non devi essere nervoso, mica stiamo facendo una gara"
"Si lo so, ma questa è la prima volta per me e quindi sono un po' teso"
"Tranquillo"
Dopo questo scambio di battute, l'uomo si cala i pantaloni e inserisce il suo pene nel gloryhole.
Profuma di buono, profuma di pulito, sento odore di fiori freschi, di campo, semplici e mai banali. Il suo pene è circonciso, è molle e spaventato, tutto ritirato in se stesso. Vediamo se riesco a svegliarlo.
Lo prendo nella mia bocca, con calma e pazienza lo lavoro per portarlo in erezione. Tarda un po', mi devo impegnare molto, ma qualcosa si muove, è sveglio, devo solo avere pazienza e farlo rasserenare. Con la mia sapienza, i miei tocchi di lingua, la mia gola profonda, il suo pene reagisce, diventa duro, cresce e cresce anche se non raggiunge mai note di durezza estrema, ma lo sento pulsare, lo sento vivere sotto i miei colpi di lingua e l amai cura passionale di coccole ed attenzioni.




L'uomo è avaro di gemiti, cerco di rompere il ghiaccio chiedo come sta andando, ma lui sembra un po' nervoso, ha paura di fare brutta figura e di colpo il suo membro si sgonfia e non è più reattivo ai miei tocchi. Lui lo toglie dal buco, inizia a segarlo con le sue mani, cerca di riportarlo in vita, mi dice che non è colpa mia e che sono stato troppo generoso fino a quel momento. Gli rispondo che anche io mi sto divertendo, che non è lui il solo a dover godere. Dopo lunghi minuti di smanettamento, rimette il suo uccello nel buco, non è che la situazione sia molto migliorata ma il suo pene sembra più sveglio. Riprendo la mia azione e sento che l'uccello reagisce, lo sento sempre più turgido, ad ogni mio affondo, lavoro di bocca e di mano, lo sento gemere di piacere, so che siamo vicini al momento, lavoro solo di mano ed ecco sciogliersi il maschio ed il suo cazzo in un copioso orgasmo.


Lo pulisco per bene, e gli restituisco il suo membro. Dal buco vedo, ma avevo già notato mentre si masturbava, che il maschio ha delle belle gambe, delle belle cosce sode e villose, è questa la parte del corpo di un uomo che mi apice di più e mi piace vederle in quest'uomo gentile ed agitato. Mi colpiscono i suoi slip, colorati e con dei piccoli disegnini che non individuo con chiarezza. simpatici
"Ti ringrazio, sei stato molto paziente con me, io ti seguo sempre sul tuo blog e da come scrivi si capisce che sei una brava persona e che sei sensibile, ti ringrazio"
Queste parole mi rallegrano il cuore, lo ringrazio e lo saluto, congedandosi mi chiede se potrà tornare ed io non ho problemi a dirgli di si. Chiude la porta. Mi ha fatto tenerezza.
Aspetto un altro maschio, anche lui in anticipo, gli dico come salire. 
Entra, non sento chiudere la porta, non ho tempo di parlargli perché lui ha già infilato il cazzo nel gloryhole. Vedo un folto pelo pubico che non mi entusiasma, il suo pene è piccolo e nascosto, almeno è pulito e ne sento l'odore di maschio e di igiene. Lo prendo nell amai bocca, il suo pene però non si apre del tutto, ripenso al membro circonciso dell'uomo gentile, molto ma molto meglio.
Non mi sto divertendo molto ma per fortuna il mio ospite è veloce a venire. La sua visita non dora che pochissimi minuti. Senza nemmeno salutare se ne va e non chiude la porta! Cancellato dal novero di possibili ritorni.
L'ultimo maschio è invece qualcuno che conosco e che viene quando sono disponibile. E' un giovane ragazzo che non deve abitare lontano da qui. E' sempre cortese e pulito, gentile e serio e ha un notevole uccello. Sono contento quindi di poterlo rivedere.
Non ricordavo male, il suo uccello è duro, largo, curvato all'insù, riempie la mia bocca completamente ,anzi, fatico a prenderlo tutto. Mi piace sentire i suoi gemiti di piacere.
"Mamma mia, starei tutta la sera così". Lo dice mentre mi prendo con cura del suo splendido uccello, e debbo dire che anche io mi prendo tutto il tempo che voglio. 



Gioco con il suo cazzo. Mi fermo,  rallento, riprendo, accelero, mi fermo e rallento. E' un gioco a tenerlo sul filo dell'orgasmo e lui apprezza e poi decido di farlo venire.
Il suo orgasmo è pieno, caldo, ma soprattutto libero, il suo sperma esce senza particolare violenza ma caldo e profumato, banco candido.



Lo pulisco e sbircio di lui le sue gambe. Ha dei pantaloncini corti di jeans e le sue scarpe, delle sneakers, sono simpaticamente colorate. E' un bel ragazzo, non ne ho dubbi.
"Fino a quando ci sei? Vorrei passarti a trovare di nuovo in questi giorni"
"Va bene dai, allora aggiorniamoci e ti faccio sapere, buona serata"
"Buona serata a te" mi risponde contento e soddisfatto. 
Bel modo di finire una serata al mio castello.