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mercoledì 7 maggio 2014

Mai fidarsi dei navigatori satellitari

Un altro avventore vuole usufruire del mio talento e saggiare la trasgressione del gloryhole. Ci accordiamo, dico a lui le cose che dico agli altri, quando vengono per la loro prima volta. Un disco, il mio, che gira lento sul piatto di un vecchio giradischi, la puntina mezza consumata, la polvere che si deposita giornalmente. Attendo, dietro al mio buco, che arrivi quell'ora prefissata, quell'appuntamento stabilito all'ora di pranzo. Fumo, e la mia sigaretta brucia lentamente, anelli di fumo si mischiano ai miei pensieri. L'ora stabilita arriva, mi arriva un messaggio sul mio telefono, "Sono al tuo civico, davanti c'è un autosalone?". Sgrano gli occhi nel leggere il messaggio, mi affaccio alla mia finestra, il paesaggio è sempre lo stesso: i pini sono al loro posto, macchine scorrono lente nel traffico e si fermano ai semafori. Noto due macchine, una dietro l'atra, ferme in mezzo la strada: un piccolo tamponamento. Scende un uomo dalla macchina davanti, si tocca il collo e mima un colpo di frusta dovuto al tamponamento, non ho visto la scena e non o quanto fosse stato il colpo, ma di certo non vedo danni al cofano e al paraurti posteriore. Passa una volante e si ferma e chiede all'uomo che si tocca il collo se sevi un'ambulanza, ci pensa e dice di no. L'impressione che ho avuto? Guardo la macchina che ha tamponato e dico "Ti è andata bene, secondo me il tipo ci stava provando e l'intervento della polizia lo ha fatto desistere". Le auto scivolano via nel traffico, fluidamente. 
Non ci sono autosaloni. Ma dove diavolo è finito il tipo? lo chiamo e mi descrive il posto, mi dice che ha immesso il mio indirizzo nel navigatore e non ha pensato ad altro. "Guarda non so che dirti ma il navigatore ha sbagliato". Il tipo controlla meglio, è a circa nove chilometri da me! Io odio i ritardatari ma la colpa non è sua è del navigatore. Riprende la marcia, il tipo, nella mia direzione ed io aspetto.
Questa volta arriva alla giusta destinazione. Entra in casa, un timido ciao, una esplorazione della situazione, rumori di pantaloni che si abbassano e spunta dal buco un bel pene già turgido.



Lo prendo in bocca, lo assaporo: è pulito e turgido. Mi diverto a succhiarlo, lo sento mio, lo accolgo
 nella mia gola, mi aiuto con la mano per rendere il suo piacere sempre più irresistibile. I suoi gemiti aumentano e di conseguenza la lussuria prende il sopravvento e mi perdo nel vortice della passione. 
Lo porto al culmine del piacere, mi sposto e con la mano proseguo a dare il piacere fino all'esplosione del coito che si concretizza nello sperma caldo che sgorga copioso e da quell'attimo in cui i polmoni si bloccano e ti rimane il fiato dentro per poi svuotarsi in un sospiro concitato e rumoroso. Pulisco con devozione quel cazzo che mi ha dato un piacere effimero quanto tangibile. L'uomo si riveste, è cordiale con me mi porge la mano dal buco e gliela stringo, si affaccia anche dal buco e mi saluta con un sorriso compiaciuto. "Ci vediamo alla prossima e grazie", sorrido e lo saluto anche io augurandogli una buona serata. Un'attesa di cui è valsa la pena, penso tra me e me. Più tardi mi arriva un suo messaggio "volevo dirti che ieri mi ero un pò innervosito x aver sbagliato strada ma poi .... mi sono calmato, esperienza da rifare. Ciao!" Sorrido.


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