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giovedì 10 giugno 2021

Gli amici

E' Giugno, finalmente. Il caldo inizia a farsi sentire ma per non farci dimenticare l'inverno, le classiche bombe d'acqua che caratterizzano questo mese, rinfrescano e puliscono l'aria e le strade. Cade una leggera pioviggine, intensa, fitta ma quasi impercettibile. Adoro sentire nel buio e nel silenzio della mia casa il rumore delle macchine che sguisciano sull'asfalto. Quel rumore mi mette l'anima in pace. Veniamo tutti da un periodo così intenso e difficile, fatto di restrizioni e di abbracci rubati ma lentamente torneremo alle nostre abitudini, forse un po' cambiati, forse ancora più desiderosi di vivere intensamente, un po' per l'odore della morte che ci ha circondati e reso tutti più "finiti", un po' per la voglia di riscatto e di riprenderci quello che era nostro prima della pandemia. Il mio gloryhole però fatica a riprendere, a parte qualche avventore fidato che trova il tempo  per venirmi a trovare, mi mancano quelle situazioni eccitanti e piccanti che solo il mio gloryhole ha saputo regalarmi in questi anni. Ma oggi si è accesa una piccola luce e mi sono sentito come prima dell'era Covid: eccitato, adrenalinico e vivo. 

Mi scrive un ragazzo che mi aveva contattato qualche tempo fa, vuole passare. Il coprifuoco è stato spostato e la notte è disponibile e pronta ad alimentare le voluttà degli uomini, i giovani sono i più desiderosi e vogliosi di riprendere in mano la loro vita. Il ragazzo ha trent'anni, mi aveva mandato le foto del suo attrezzo, soddisfacente in ogni sua caratteristica, avevo dato quindi il mio consenso a provare il mio gloryhole. Gli do l'indirizzo, calcola l'orario di arrivo e mi conferma che si sta spostando. Mentre aspetto e preparo il gloryhole, il telefono trilla e vedo un suo messaggio: "ma se venisse anche un mio amico? potrebbe salire dopo di me? Lui aspetterebbe sotto". La domanda mi coglie impreparato e sorpreso al tempo stesso. Ci penso e mentre rifletto mi scrive ancora:"Sai sono in auto assieme a lui, cioè mi sta portando con la sua macchina". Immagino i due ragazzi presi dal desiderio improvviso di godere ed uno dei due ha un numero ed un contatto di un gloryhole. Mi eccita la confidenza e l'elasticità di pensiero del ragazzo che confida all'amico di questa possibile situazione ad alto tasso erotico ed adrenalinico. Ma in questi casi i miei sensi si attivano e la mia mente inizia a valutare. Gli rispondo convinto:"Ok, ma dovete salire uno alla volta, anzi, parcheggiate in doppia fila cosi mentre sale uno l'altro rimane in auto e non avete il problema del parcheggio".  "Inoltre", aggiungo deciso, "devi spiegare anche al tuo amico le regole di comportamento".

"Sì, certamente. Allora stiamo arrivando". La situazione si fa bollente, era da tempo immemore che non mi capitavano situazioni come questa, ma mantengo la calma ed il sangue freddo e metto in atto tutta la mia esperienza in situazioni del genere. 

"Siamo arrivati, allora salgo prima io", mi scrive il ragazzo con cui avevo intrattenuto le conversazioni passate. "Ok, vai pure al portone".

Il ragazzo segue tutte le indicazioni, mi dice la sua altezza, direi significativa e che mi fa capire che si tratta un gran bel ragazzo. Ma le sue foto, tanto, le avevo già viste in quanto visibili sul suo profilo Telegram. Apro il portone, la luce del pianerottolo invade l'antro del piacere. Il ragazzo segue tutte le mie indicazioni, si igienizza le mani, si cala i pantaloni ed infila il suo giovane uccello nel mio gloryhole. Mi avvicino e lo osservo. E' un bel cazzo addormentato, rasato ed i testicoli sono lisci e profumati, con la mano li afferro delicatamente e li palpeggio con cura. Le mie labbra si schiudono e la mia bocca avvolge il suo timido uccello. In pochi secondi lo sento crescere al tocco sapiente della mia lingua, titillo il frenulo, ingoio in tutta la sua lunghezza il suo cazzo vigoroso e voglioso. Gemiti sommessi di piacere, prima, quasi strozzati in gola, poi, via via e lentamente, si fanno strada e riempiono l'antro del piacere. In un crescendo di movimenti di lingua e bocca, seguo i suoi respiri accelerare e di conseguenza rallento per prolungare il suo piacere e poi riprendo con foga e dolcezza fino a riportarlo al culmine per poi rallentare. Gli lascio un po' di tregua e la mia bocca avvolge i suoi testicoli, la mia lingua li esplora e li solletica dandogli intensi brividi di piacere. Poi la mia bocca torna a curarsi del suo piacere e decido che è tempo di fargli raggiungere l'orgasmo. Pochi secondi e i suoi gemiti sono così intensi che lo lascio esplodere concludendo con un gioco di mano leggero e sapiente. Il suo respiro lentamente torna alla normalità. Lo pulisco e lo lascio andare e lui senza proferire parola lascia il mio gloryhole più leggero e felice.

Gli scrivo e gli chiedo se gli è piaciuto e mi risponde "Un sacco!". Sono orgoglioso e felice ma c'è il suo amico da far godere. Dopo qualche istante mi scrive "Allora faccio salire il mio amico", gli rispondo che va bene. Passano però i secondi, troppo tempo, nessun messaggio. Immagino il ragazzo che entrato in macchina cerca di tranquillizzare il suo amico, che è stata una esperienza unica e sicura. Ripensando ai momenti fugaci del nostro incontro, ho sentito in due occasioni il telefono trillare e sicuramente era l'amico che gli chiedeva se era ancora vivo o era finito nelle mani di qualche aguzzino o qualche rapitore. Immagino quindi la reticenza dell'amico a salire e immagino il ragazzo dimenarsi e sbraitare, con l'orgoglio tutto maschile di chi ha sfidato la sorte ed ha ricevuto in cambio un bel premio, per convincere l'amico a buttarsi e provare anche lui quell'esperienza insolita ed appagante. 

Ma questo non è un gioco per tutti, non siamo tutti uguali, non abbiamo gli stessi freni e lo stesso coraggio. Immagino la macchina che riparte con l'amico del ragazzo sollevato e convinto di aver fatto la cosa giusta. "Mi spiace ma il mio amico ci ha ripensato e stiamo andando via" mi scrive il mio nuovo avventore. "Non ti preoccupare, va capito. Comunque spero che tornerai perchè sei stato perfetto: educato, pulito, rispettoso di tutte le mie regole". "Senza dubbio!" mi risponde convinto.

Immagino l'amico del mio avventore tornare a casa da solo, mettersi nel letto ed iniziarsi a sfiorare, preda del desiderio, mentre in testa si insinua il tarlo che forse ha fatto una cazzata, che forse poteva provare, che in fondo si vive una volta sola ed il Covid, questo, dovrebbe avercelo insegnato. Che forse avrebbe potuto provare una nuova emozione. "Gliel'ho detto che si tratta di tanta roba!" mi aveva scritto il mio nuovo avventore. Che forse adesso avrebbe dormito più sereno e non si sarebbe masturbato. O forse no...

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