Visualizzazioni totali

mercoledì 24 giugno 2015

Cumcontrol

Ogni tanto, ritornano nella mia vita vecchi percorsi, viottoli di campagna che lasci per percorrere strade diritte e ben asfaltate. Poi d'improvviso ti trovi a dei bivi e scegli di riprendere uno di quei viottoli ed avventurarti su percorsi più misteriosi e profondi.
E' così la mia sessualità.  La strada ben conosciuta è il sesso che noi tutti siamo abituati a conoscere e a fare. I viottoli di campagna sono tutte quelle sfaccettature che la sessualità offre ma che possono essere colte solo se hai spirito di avventura e testa sulle spalle.
Ogni tanto compariva sul mio telefono un uomo poco più grande di me, qualche rigo, qualche messaggio, qualche tentativo di organizzare un incontro ma niente più, forse per timidezza da parte sua, forse per poco coraggio di cimentarsi in qualcosa di nuovo. 
Penso fosse arrivato a me direttamente dalle pagine di questo blog, i racconti lo avevano portato a immaginare e a fantasticare. 
Poi, credo che abbia preso il cuore in mano e abbia deciso di imboccare uno di quei viottoli di campagna. Non immaginavo che mi sarei trovato anch'io, qualche minuto più tardi, davanti ad un bivio con un viottolo che ben conoscevo.
Unico indizio sull'incontro. "Sai, a me piace molto rimanere eccitato a lungo. Ho letto dai tuoi racconti che è una cosa che ti riesce bene". Iniziavo a capire qualcosa di lui.
"Sono sotto, davanti al portone, cosa devo fare?"
Gli mando il solito messaggio, quello che mando a tutti ma aggiungo "prima di infilarlo nel gloryhole, denudati del tutto".
Apro la porta ed aspetto. Nel giro di pochi secondi vedo la porta aprirsi, deve aver fatto le scale tutte di un fiato, non sento affanno, è uno sportivo e questo già lo sapevo.
Nel silenzio della mia casa, sento cadere tutti i vestiti e poi si avvicina al buco e si lascia andare.
La mia bocca accoglie il suo pene e subito un gemito riempie lo spazio di quel silenzio pacato. Cresce il suo membro, sento il suo turgore deciso, non è di dimensioni notevoli, normale, sono abituato a cose più grosse, lo ammetto. Gioco e lo sento gemere. Il silenzio dura a lungo poi lo interrompo come mio solito. Parliamo, è divertente giocare piano con il suo cazzo e nel frattempo conoscerlo e capire le sue attitudini.
Mi diverto, perché mentre mi risponde e cerca le parole adatte, io d'improvviso, prendo il suo cazzo in bocca e le sue parole serie si sciolgono nel piacere di quell'attimo. 
Poi, come un fulmine a ciel sereno: "Voglio essere legato al letto da te, voglio essere il tuo schiavo"
Non sono poi tanto sorpreso, lo avevo intuito, il mio sesto senso aveva percepito qualcosa ed il mio istinto, con grande naturalezza, mi aveva portato a fargli pronunciare quelle parole grazie alle mie azioni, al mio lavorio sui suoi genitali.
Non esaudisco subito la sua richiesta, lo tengo ancora nel dubbio e nell'incertezza. Conosco bene quel viottolo che stavo per imboccare, anzi, ci avevo messo già piede.
E poi decido che è venuto il momento. 
"Allontanati dal gloryhole, ti faccio entrare". 
Smonto la parete di legno, lo accolgo col sorriso. Perché, per quanto la richiesta fattami riveli un desiderio di sottomissione, si tratta pur sempre di un gioco di ruoli e prima di fare sul serio, un sorriso rassicura l'animo di chi si sta affidando.
Io: "Ma lo avevi fatto mai con un uomo, intendo il pompino"
Lui: "No, mai" sono sorpreso, avevo capito che qualche esperienza l'aveva avuta, sbaglio io o mi aveva mentito per presentarsi non del tutto inesperto?
Lui: "Sai, questa cosa l'ho sempre desiderata, ma non si trovano mai persone serie, solo ad una mia ragazza piaceva questo gioco, ma poi niente più"
Gli racconto le mie esperienze, capisce che non sono uno che si sta improvvisando, i termini che snocciolo li conosce ma solo per averli letti o sentiti dire, io no, li ho anche praticati e lo capisce.
Dal mio zaino, chiuso nell'armadio da ormai qualche anno, tiro fuori l'occorrente necessario a ciò che ci apprestiamo a fare. Le mie corde, le mie tante corde ed una mascherina.
Io: "Perché sai, la privazione della vista acuisce i sensi del tatto"
Lui: "Me ne sono accorto con il gloryhole"
Lo faccio accomodare sul letto, mentre parla io lo sistemo al centro del letto e mentre continuiamo a parlare di questa sfaccettatura della sessualità, mentre gli racconto le mie esperienze che suscitano in lui desiderio ed eccitazione, lego le sua mani sulla testiera del letto ed i suoi piedi alla base.
Gli metto la mascherina e gli dico di rilassarsi.
Lo guardo, il fisico magro ma ben fatto, le gambe villose e tornite. Legato secondo lo schema del quattro di spade delle carte da gioco, attende che riprenda in maniera più seria quel che stavo facendo al gloryhole.
Lui: "Non mi sono mai fatto legare". Lo dice con una espressione di sorpresa, si sorprende di lui, qualcosa che non avrebbe mai immaginato di fare.
Non lo lascio finire ed il mio tocco sul suo glande lo riporta al silenzio, i gemiti sostituiscono le parole.
La mano che scivola lenta sul suo pene eretto e lubrificato. Lento, lento e poi più veloce e poi ancora lento, senza una pausa, senza lasciar riposare i muscoli che ad ogni affondo della mia mano, si inarcano, si irrigidiscono, sono sussulti che so, sfiancano il corpo. Quella tensione sana di un corpo che gode, di un corpo che vuole sentire il piacere intenso dell'orgasmo ma che in realtà, non lo vuole perché non vuole che quel sottile piacere finisca mai. Ma il corpo si stanca e dopo tanto godere, i muscoli tremano, si indolenziscono, producono acido lattico, ma non mi fermo. E' tutto un misto di piacere e perfido fastidio, si vuole godere ma non si vuole, si vuole ma non si può, decide un altro per il tuo piacere.
Dura a lungo l'agonia dell'orgasmo. Forse anche inconsciamente, non mi accorgo che sono giunto al punto del non ritorno ed è sufficiente un secondo in più del dovuto. Mi fermo e lui si contrae, lo sperma esce da solo, zampilla senza che io prosegua a toccarlo, esce ed esce tutto. Il gioco finisce.
Lo pulisco e poi lo slego, rimaniamo a parlare, mi chiede se ci possiamo vedere di nuovo. Tutte le parole dette durante il piacere svaniscono in un istante, so che deve elaborare, so che all'inizio vi è un po' di rigetto per quel che si è fatto, lo accolgo nel suo dubbio incosciente (nel senso dell'inconscio).
Lo saluto ed io?
Ho provato il piacere nella mente, di nuovo come anni fa, ma il mio piacere fisico? Mi manca.



martedì 23 giugno 2015

Niente parole, solo gemiti

Aria umida, vento che porta pioggia, si sente ancora il respiro della primavera ma sembra che manchi poco per le giornate di caldo afoso e sole a picco.
Lunghe e interminabili chattate al telefono, il tempo che non si trova poi, dopo molto tempo, finalmente l'incontro con un ragazzo che non mi lasciò il segno. Ma entrambi sapevamo che potevamo dare molto di più. Arriva l'occasione per un secondo incontro, tanto è stato lungo il tempo tra il nostro primo contatto e il primo incontro, tanto è stato breve il lasso di tempo tra il primo incontro ed il secondo.
Lo aspetto, è deciso a ritornare, mi aveva chiesto di descrivere le emozioni che avevo provato al primo incontro, gli avevo risposto che aspettavo il secondo. La sua sarà voglia o sarà desiderio di sentirsi raccontato?
Poco importa, a me interessa veder spuntare dal mio buco quello che ricordo essere un bel membro duro e godurioso.
Arriva, lo ammetto, sbircio come un bimbo curioso dalla finestra. Quello splendido gioco del "sarà quello o sarà quell'altro, eccolo è lui". Moro, dalla camminata sicura e virile, jeans e maglietta, un bel ragazzo che posso ammirare solo dall'alto.
Gli apro ed aspetto dietro al mio gloryhole. Entra e si prepara, vedo i jeans calare lentamente ed ecco spuntare dal gloryhole un bel membro già piuttosto sveglio. Lo accolgo nella mia bocca. Profuma di pulito, annuso i suoi testicoli villosi.
Quando prendo in bocca il suo membro lo sento umido e già eccitato, come se qualche ora prima avesse provato eccitazione. Mi lascio trasportare dalla fantasia e lo immagino eccitato per il nostro incontro, mentre guida l'auto o cammina per raggiungermi.
Appena accolgo il suo cazzo nella mia bocca, parte un gemito di piacere, non voglio parlare né dire nulla. Al nostro primo incontro avevo cercato di rompere il ghiaccio, avevo ricevuto solo un silenzio assordante. Si era scusato, poi, tramite messaggi, della sua assenza di risposta.
"Mi spiace per il no social, sono fatto così". 
Quindi questa volta lascio spazio all'assoluto silenzio anche da parte mia, conosce le regole del gioco non ho bisogno di ricordargliele.
In pochi istanti il suo membro diventa duro, come la prima volta noto che raggiunge pelo pelo il centro del buco, deve essere alto. 




Il mio piacere deriva dal sentire i suoi gemiti sommessi, le sue esclamazioni di immenso piacere. Quando affondo sul suo glande rosa e vellutato e lo accolgo sin nelle profondità più recondite della mia gola, il suo piacere sembra toccare vette elevate. Mi piace anche pennellare con la mia lingua i suoi testicoli, che vedo salire e raccogliersi nello scroto per l'eccitazione ed il godimento. Quando passo la lingua, quando metto in bocca uno o entrambi i testicoli i suoi gemiti sono di egual intensità rispetto a quando gioco con il suo glande. Mi ci dedico con devozione mentre la mia mano massaggia delicatamente tutto il suo membro di marmo. E' un piacere sentirlo godere, quel godimento virile che mi eccita e mi scopro a toccarmi, sento la mia mano scivolare sul mio cazzo duro e grosso. siamo entrambi eccitati e godiamo.
Passo dal cazzo ai testicoli, alterno. Penso che potrei stare lì delle ore ma sento il suo membro sempre più duro, i suoi testicoli sempre più raccolti nella sacca scrotale. Con delicatezza lo massaggio, lento lento, fino a sentire il suo sperma salire lentamente pronto ad esplodere.
"Sto venendo" le sue parole ed il rispetto delle mie regole.
Ed eccolo uscire, un fiotto forte e caldo di sperma color avorio e poi un altro e poi lo sento sciogliersi nel piacere dell'orgasmo, rilassare le gambe, rallentare il respiro, lasciarsi andare.
Si riveste, mi saluta sottovoce e se ne va. Mi ringrazia via messaggio, pochi secondi dopo.
"Questa volta mi hai fatto mancare le gambe, chiama il 118, mi hai ammazzato"
Ed io "Da come ti sentivo godere ho pensato il contrario"
Scherziamo per un po', alla prossima.




mercoledì 10 giugno 2015

La coppia e il Gloryhole

E' sabato sera. Un fugace temporale ha bagnato le strade di Roma. Mentre mi recavo a casa in motorino, per preparare la serata, poche e grandi gocce mi hanno rinfrescato. Sono molto emozionato e nervoso, allo stesso tempo. Preparo con cura ogni cosa, metto le birre nel frigo, cambio la coperta sul letto, metto in ordine e poi mi faccio una doccia. L'acqua scivola sul mio corpo e toglie l'odore acre del sudore di una giornata calda.
Mangio qualcosa comprata alla pizzeria al taglio sotto casa e poi mi rilasso. Passano le ore.
Guardo l'orologio, mi affaccio dalla finestra, squilla il telefono. E' G., un ragazzo che ha usufruito dei miei servigi per molte volte e molte volte l'ho raccontato in questo blog.
"Io sono arrivato, che devo fare?"
Rispondo nervoso ed a fatica trovo le parole: non doveva arrivare ora.
Io:"Guarda, loro non sono ancora arrivati, stanno parcheggiando, ti chiamo appena ho sistemato tutto"
G:"D'accordo aspetto, non ti preoccupare"
Lo vedo dall'alto, passeggia, si siede ed aspetta come me. Poi arriva un messaggio.
Loro:"Siamo qui sotto, cosa facciamo?".
Gli apro e gli dico dove salire. Aspetto alla porta di casa, la calma e la tranquillità si impossessa della mia anima, sento che tutto andrà bene e che ci divertiremo.
Dalle scale vedo spuntare lui, un bell'uomo sorridente e dal viso simpatico, poi vedo lei una donna bellissima, indossa un vestitino estivo con una fantasia a fiori delicata e vivace. 
Ci salutiamo sull'uscio di casa, li faccio entrare e gli mostro la casa.
"Ma è proprio carina questa casa, complimenti" mi fa lei sorridente e solare. Poi parliamo del gloryhole, della mia idea che lui giudica fantastica, mi fa i complimenti anche per come scrivo e dice alla sua lei che le farà leggere i miei racconti. 
Sono una coppia molto carina, sono sempre sorridenti, spiritosi, socievoli. Sono imbarazzati per la serata, anche un poco nervosi, ma chi non lo sarebbe. Gli mostro orgoglioso il mio gloryhole, gli spiego come funziona quando vengono i miei avventori. Sono curiosi di provare.
Si abbracciano e si baciano spesso, la loro complicità è straordinaria e penso che ogni coppia dovrebbe essere così.
La piacevole chiacchierata e la fugace conoscenza ci prende un po' di tempo, poi mi ricordo di G. che aspetta e allora invito i miei nuovi amici ad iniziare la serata.
Mi avevano cercato loro, forse lui, colpiti dai miei racconti, da quello che avevo creato e mi avevano chiesto di provarlo anche loro. Dopo averci pensato un po' su, avevo immaginato una serata con loro dietro al gloryhole ed io con altri avventori selezionati, dall'altra parte, terzi "comodi" a turno di un gioco di coppia che loro volevano fare.
Con calma e accuratezza monto il gloryhole e gli dico come sistemarlo al meglio, li lascio dentro, si sistemano e poi chiamo il mio amico. 
Io: "Oh bello, puoi salire, è tutto pronto"
G:"Certo, sono qui sotto, apri pure"
Non avevo mai visto in volto il mio amico G. ero curioso e un poco nervoso anche per questo. Lo aspetto sull'uscio della porta, eccolo, ha un viso sorridente e solare, i capelli mossi e neri, mi stringe la mano e ci salutiamo come due vecchi amici. Ci sediamo in soggiorno e rompiamo un attimo il ghiaccio.
G:"Allora sono dietro al gloryhole, oggi non vedevo l'ora che arrivasse questa serata, che dici vado?"
Dentro di me penso "Si aprono le danze" e gli dico che può accomodarsi.
Lui si dirige verso il Gloryhole, io rimango un po' imbarazzato in soggiorno.
Sento tutti quei rumori a me così familiari come lo slacciarsi dei pantaloni, il magico tintinnio della cinta che cala e tocca terra, poi null'altro, questa volta non sono dall'altra parte del gloryhole.
Dopo qualche istante sale in me la curiosità, posso vedere un uomo al mio gloryhole da una visuale a me sconosciuta. Mi alzo e con la scusa (detta a me stesso) di prendermi una birra in frigorifero mi reco all'ingresso. Lo attraverso, mi giro e lo vedo.
E' aggrappato alle maniglie, il suo volto è girato dalla parte opposta rispetto a me, non incrocio i suoi occhi. Ha calato i pantaloni, vedo le cosce ben tornite e villose, vedo le sue natiche scoperte e sode e ricoperte da un liscio pelo nero. Sente che lo sto guardando, si gira verso di me, ha sul volto un sorriso di piacere e di estasi e senza staccare la mano dalle maniglie mi fa un cenno col pollice all'insù, sorrido e vado a prendere la birra.
Lo spettacolo mi ha eccitato, stappo la bottiglia di birra e mi appoggio allo stipite della porta per continuare a godermi la scena.
Proprio come ha fatto tante volte con me, ogni tanto G. ritrae il suo pene grosso e duro dal buco, lo fa perché sente l'orgasmo arrivare e vuole resistere, lo rimette dentro e i suoi gemiti sono inequivocabili, lo toglie ancora e poi non resiste più, lascia il suo membro marmoreo alle attenzioni della deliziosa coppia, fino all'ultimo, fino a godere e lasciarsi andare alle onde di piacere che pervadono tutto il suo corpo.
La coppia è gentile, non so chi l'ha fatto godere, ma quando toglie il suo pene dal buco, esso è ben coperto da carta e pronto per essere pulito. Mi ritraggo e lo lascio alla sua intimità, mi chiede di usare il bagno.
"Sai dov'è" gli faccio sorridendo e lui soddisfatto si reca in bagno. Io mi avvicino al buco, mi piego per vedere ma non vedo nessuno, la luce è spenta e dentro la stanza è buio pesto, infilo la mano nel buco e mostro un vigoroso pollice all'insù, lo avranno visto?
Mi risiedo in soggiorno, G. ritorna mentre si allaccia i pantaloni. Presi dalla situazione così trasgressiva ed eccitante ci fermiamo a parlare di come è andata, gli è piaciuto molto ed allora, io stesso, eccitato per quello che ho appena visto, poggio la birra e mi reco al gloryhole.
Ho i pantaloncini corti, non porto la cinta, essi cadono a terra leggeri e rapidamente, sono già eccitato. Il mio pene è accarezzato e dopo qualche esitazione, qualche leggiadra carezza, viene accolto nella bocca di qualcuno che non so chi è. E' lui o lei?
Il piacere pervade il mio corpo, afferro con forza le maniglie della parete, esattamente come fanno i miei avventori, mi lascio andare. Sento una bocca, sento le mani che giocano con il mio pene eretto e duro, mi appiattisco sulla parete e gemo di piacere.
Il mio amico G. spunta dalla porta, è a pochi centimetri da me, giocherella col suo telefono, ma con la coda dell'occhio si gode la scena, ma io sono troppo preso da quello che mi sta facendo una bocca sconosciuta che non me ne curo.
Anche io, come G. prima di me, ogni tanto mi fermo e lo ritraggo, poi lo rimetto e poi decido di lasciar fare e di lasciar uscire il mio caldo sperma mentre una sapiente mano mi masturba con dolcezza e decisione. Vengo e libero con gemiti e suoni gutturali di piacere intenso, tutta la mia voluttà. Anche il mio cazzo, esce dal buco, bendato come una mummia egizia, mi pulisco, mi tiro su i pantaloni e nel silenzio mi accomodo in soggiorno. G. è in piedi davanti a me mi guarda e sorridiamo poi mi fa "Io sto ancora arrapato, che dici lo rimetto dentro?"
Mentre mi accendo una sigaretta, lo guardo e gli dico "Certo, che problema c'è". Mi rilasso e mi godo il momento. Questa volta non mi alzo per vedere cosa succede, ho già visto la scena e preferisco rilassarmi. Poi mi arriva un messaggio "Sono arrivato".
E' M., un altro avventore che però conosco anche di persona, un ragazzo simpatico, quasi mio coetaneo, poco più giovane di me. Mi sta molto simpatico.
"Ti apro" gli rispondo. Mi reco all'ingresso, chiedo il permesso a G. di farlo salire e gli chiedo se per lui ci sono problemi a far entrare un altro avventore mentre è intento a godere, mi fa cenno di no.
Penso sia preso da altre emozioni che preoccuparsi di vedere entrare uno sconosciuto mentre se lo sta facendo succhiare in un buco.
Non apro la porta, se qualcuno scendesse assisterebbe ad una scena a dir poco surreale: un uomo a brache calate con l'uccello in un buco che ansima vigorosamente. Appena vedo M. dallo spioncino apro e lo faccio entrare. La scena sopra descritta appare a lui: "Ah! Stiamo così" esclama divertito, un rapido saluto reciproco di entrambi i miei ospiti e subito M. si dirige in soggiorno.
Ci sediamo e chiacchieriamo come due vecchi amici, gli offro una birretta e lui l'accetta di buon grado, un altro avventore che avevo invitato mi contatta e gli dico si sbrigarsi.
E così mentre io ed M. ci raccontiamo la giornata, G. gode per la seconda volta e come la prima si reca in bagno. Nel frattempo F. era arrivato e mi aveva fatto accendere la TV, voleva vedere gli ultimi istanti della finale di Champions League tra Juventus e Barcellona.
F. è stato il primo avventore del mio gloryhole, lo conosco da più di un anno ma solo in questo ultimo mese lo avevo conosciuto di persona. Ha un viso simpatico e rotondo, a volte mi sembra un marziano, con la testa sulle nuvole, ha delle uscite che mi fanno scoppiare di risate. Entrambi gufiamo la Juve, M. non è di parte e sorride.
G. ci saluta, deve uscire, così rimaniamo in tre, lasciamo la coppia respirare un poco, forse chissà, stanno giocando tra loro. Siamo presi dalle nostre chiacchiere che quasi ci dimentichiamo della coppia che magari sta aspettando.
M. sta bevendo la sua birra e non sembra intenzionato a mollarla, F. non stacca gli occhi dalla tv, ma con cortesia lo invito a recarsi al gloryhole, gli dico che non è educato lasciarli troppo tempo da soli. F. si dimostra educato come sempre, rimette i piedi a terra e capisce che forse ho ragione. E' il suo turno. Io rimango con M. a parlare e bere birra. Lasciamo la TV accesa e il mio amico F. a godere delle attenzioni delle due bocche sconosciute.
Mentre chiecchieramo, F. inizia a schioccare le dita per richiamare la nostra attenzione, mi giro e mi alzo poi mi avvicino a lui.
Anche lui è aggrappato alle maniglie, il suo bacino incollato alla parete, si avvicina al mio orecchio e mi sussurra "..............stanno" ho capito solo l'ultima parola e la mia mente ricostruisce la frase in "Ma qui non ci stanno". Penso che la coppia si sia stancata e che l'abbia lasciato in bianco, poi però sento inequivocabili rumori prodotti da lingua, bocca e mani quindi capisco che non è così e gli faccio "Cosa hai detto?" ed allora F. sussurra con più decisione e scandendo bene le parole "Quanto stanno????".
Avrei voluto vedere la mia faccia allo specchio e gli rispondo "Ancora 2 a 1 per il Barcellone", rivolge il pollice all'insù e lo lascio al suo doppio godimento. Mi siedo e rido, rido dentro di me e fuori, penso che F. sia un personaggio fantastico.
Per il suo doppio godimento F. ritorna durante gli ultimi scampoli di partita, vede anche il terzo goal del Barcellona.
M. si alza, si spoglia tutto nudo, come suo solito, e si reca da vero guerriero al gloryhole a prendere il suo piacere donato dalla sublime coppia. Offro una birretta anche a F. e lui "Si certo come no, stasera non ho mangiato nemmeno il gelato, ero troppo nervoso - dentro di me aggiungo per la serata ma lui - sai, per la partita". Lo adoro.
Mentre vado a prendere la birretta in frigo per F., mi fermo a guardare M., vedo il suo corpo completamente nudo appoggiato alla parete, le mani che stringono le maniglie, mi avvicino e gli tasto le natiche sode e lisce e guardandoci negli occhi sorridiamo, poi lo lascio al suo piacere.
Dopo un po' ritorna, si riveste e ci rilassiamo di nuovo tutti e tre, mi arriva un messaggio, la coppia è sfinita, gli dico che se vogliono possono raggiungerci in soggiorno, mi rispondono che per loro va bene ma vogliono chiacchierare un po' solo con me. I miei amici M. ed F. capiscono al volo si alzano e mi salutano
F.: "Mannaggia, adesso la birretta l'hai aperta"
Io: "Non ti preoccupare la bevo io"
F.: "Ma mi ci sono attaccato"
Scoppio a ridere "Ti ricordo che ti ho preso l'uccello in bocca diverse volte, non mi schifo"
Li saluto, sono stato proprio bene con loro, sono due persone che sono contento di aver invitato e di aver scelto per questa serata.
Chiudo la porta e aiuto la coppia ad uscire dalla loro gabbia di piacere.
"Tu sei un matto" mi fa lei ridendo divertita. "Tu sei un genio" mi fa lui.
Ci sediamo sul divano per alcune chiacchiere di relax. Sono una coppia speciale, divertente, solare, mi sembra di conoscerli da una vita. Spendiamo gli ultimi istanti della serata a raccontarci un poco, soprattutto io, mi chiedono chi sono e cosa faccio, è bello vedere che non si fermano a conoscere solo il lato sessuale di me. Li saluto e li accompagno alla porta e se ne vanno, divertiti e stanchi. Che serata!

mercoledì 3 giugno 2015

Il folletto fa doppietta

La primavera si veste d'estate, il caldo secco riempie l'aria di un giorno di festa. L'afa, ancora non cala il suo umido manto sulla mia città. Dalla finestra vedo le chiome verdi degli alberi, il cielo è una tela divisa a metà tra l'azzurro ancora intenso di un cielo di maggio e l'arancio acceso del tramonto.
Con calma ho avuto il tempo di cercare l'uomo giusto per la mia serata, un giovane di 35 anni ha risposto al mio appello, mi piace il suo modo di porsi simpatico e rilassato, fissiamo un appuntamento.
Preparo tutto come mi è consueto, ho mangiato i pomodori col riso, comprati nella rosticceria sotto casa, mi ricordano le cene delle domeniche di estate, quando mamma preparava gli stessi pomodori col riso. Mi sembra di tuffarmi nella mia infanzia, il sapore è lo stesso. Nella mia bocca si mescola il sapore dei ricordi e l'amaro di una mancanza che non finirà mai.
Mi fa penare il ragazzo, non arriva all'ora prestabilita, lo contatto e mi dice che il suo navigatore si è impallato, mi ricorda un altro incontro che ho già descritto e ribadisco: "mai fidarsi dei navigatori satellitari".
Aspetto con calma, poi, arriva, è sotto casa. Gli apro e gli do le ultime indicazioni. Mi aveva detto di essere nervoso ma allo stesso tempo eccitato, lo rassicuro. Per meglio assaporare le emozioni del gloryhole, lo invito a rispettare il più rigoroso silenzio. 
Entra, la luce del pianerottolo invade l'ingresso, la porta si chiude. Lo sento muoversi con circospezione, poi sento la cinta dei pantaloni slacciarsi, dolce e magico suono. Ma non si avvicina al buco, lo sento sedersi e togliersi le scarpe, si spoglia completamente, rimango sorpreso, non lo fanno in molti.
Si avvicina al buco e mette il suo pene nel gloryhole.
Lo accolgo nella mia bocca e subito il calore umido delle mie labbra sveglia il piccolo guerriero che in fretta e furia si erge durissimo. Non è enorme ma è durissimo e promette bene.



Mi piace giocare con il suo arnese duro ma dal glande vellutato, i suoi gemiti sono sommessi, ho come l'impressione che non si lasci andare, mi fermo e "Bene, come va? Ti sta piacendo?"
Mi risponde con voce rotta dal piacere estremo che gli sto provocando, mentre massaggio delicatamente il suo glande umido della mia saliva "Si, si, fantastico".
Rassicuratomi, continuo.
Riesco più volte a portarlo sull'orlo dell'orgasmo ma riesco sempre a fermarmi, sento i suoi gemiti sommessi aumentare di intensità e poi mi fermo, lo accarezzo e riprendo e così via finché mi dice esausto "Mi fai venire?". 
Come non esaudire questa sua accorata richiesta ed allora lo afferro con la mia mano e inizio a segarlo con velocità e delicatezza, quando sento i suoi gemiti riempire l'ingresso rallento il ritmo e mi concentro con un delicato"su e giù" appena al di sotto del glande ed eccolo venire con un grido di piacere e con fiotti di caldo e bianco sperma che vengono lanciati in aria come zampilli di fontana.


Lo pulisco con devozione. 
"Tutto ok? mi sa che ti è piaciuto" gli faccio sorridendo e lui "Si, direi fantastico".
Si scosta dal buco e rimane immobile, lo vedo dal gloryhole nudo, si riprende dal forte piacere ricevuto, il suo corpo è ben fatto, ha delle belle e rotonde natiche e non ha molti peli sul corpo, sembra un bel ragazzo. Tentenna, non si riveste, parla con me. 
"Certo ci vorrebbe una birra adesso" ed io "Peccato, io me la sono bevuta poco fa"
Ride e ridiamo assieme. Ma continua a rimanere nudo. Mi insospettisco.
"Ma per caso, vorresti rimetterlo nel buco?"
Lui si avvicina sornione e mi fa "Non lo so, io credo che lui non voglia" riferendosi al suo stanco membro. Sebbene lentamente ma intanto si avvicina e lo rimette nel buco.
Mi avvicino e lo accolgo nuovamente in bocca ed in men che non si dica, il suo membro diventa nuovamente di marmo, mi fermo e gli faccio "Credo che lui non sia della tua stessa opinione" e lui divertito "Non lo pensavo". Tra me e me penso che probabilmente gli piace se reagisce così.
Gode il ragazzo e gode di nuovo e in qualche minuto arriva il secondo orgasmo.
Lo pulisco e glielo restituisco, poi gli faccio "Comunque se vuoi ci conosciamo, abbattiamo il muro?"
E lui "Va bene".
Smonto il gloryhole e mi compare un ragazzetto dal viso dolce e dagli occhi vispi, imberbe, cosa che sospettavo vista l'assenza di peluria sul corpo. Chiacchieriamo amabilmente e ci lasciamo con la promessa che al suo ritorno, smonteremo il gloryhole prima o durante, per un incontro ravvicinato ancora più godurioso. Che occhi da folletto!