Visualizzazioni totali

martedì 23 giugno 2015

Niente parole, solo gemiti

Aria umida, vento che porta pioggia, si sente ancora il respiro della primavera ma sembra che manchi poco per le giornate di caldo afoso e sole a picco.
Lunghe e interminabili chattate al telefono, il tempo che non si trova poi, dopo molto tempo, finalmente l'incontro con un ragazzo che non mi lasciò il segno. Ma entrambi sapevamo che potevamo dare molto di più. Arriva l'occasione per un secondo incontro, tanto è stato lungo il tempo tra il nostro primo contatto e il primo incontro, tanto è stato breve il lasso di tempo tra il primo incontro ed il secondo.
Lo aspetto, è deciso a ritornare, mi aveva chiesto di descrivere le emozioni che avevo provato al primo incontro, gli avevo risposto che aspettavo il secondo. La sua sarà voglia o sarà desiderio di sentirsi raccontato?
Poco importa, a me interessa veder spuntare dal mio buco quello che ricordo essere un bel membro duro e godurioso.
Arriva, lo ammetto, sbircio come un bimbo curioso dalla finestra. Quello splendido gioco del "sarà quello o sarà quell'altro, eccolo è lui". Moro, dalla camminata sicura e virile, jeans e maglietta, un bel ragazzo che posso ammirare solo dall'alto.
Gli apro ed aspetto dietro al mio gloryhole. Entra e si prepara, vedo i jeans calare lentamente ed ecco spuntare dal gloryhole un bel membro già piuttosto sveglio. Lo accolgo nella mia bocca. Profuma di pulito, annuso i suoi testicoli villosi.
Quando prendo in bocca il suo membro lo sento umido e già eccitato, come se qualche ora prima avesse provato eccitazione. Mi lascio trasportare dalla fantasia e lo immagino eccitato per il nostro incontro, mentre guida l'auto o cammina per raggiungermi.
Appena accolgo il suo cazzo nella mia bocca, parte un gemito di piacere, non voglio parlare né dire nulla. Al nostro primo incontro avevo cercato di rompere il ghiaccio, avevo ricevuto solo un silenzio assordante. Si era scusato, poi, tramite messaggi, della sua assenza di risposta.
"Mi spiace per il no social, sono fatto così". 
Quindi questa volta lascio spazio all'assoluto silenzio anche da parte mia, conosce le regole del gioco non ho bisogno di ricordargliele.
In pochi istanti il suo membro diventa duro, come la prima volta noto che raggiunge pelo pelo il centro del buco, deve essere alto. 




Il mio piacere deriva dal sentire i suoi gemiti sommessi, le sue esclamazioni di immenso piacere. Quando affondo sul suo glande rosa e vellutato e lo accolgo sin nelle profondità più recondite della mia gola, il suo piacere sembra toccare vette elevate. Mi piace anche pennellare con la mia lingua i suoi testicoli, che vedo salire e raccogliersi nello scroto per l'eccitazione ed il godimento. Quando passo la lingua, quando metto in bocca uno o entrambi i testicoli i suoi gemiti sono di egual intensità rispetto a quando gioco con il suo glande. Mi ci dedico con devozione mentre la mia mano massaggia delicatamente tutto il suo membro di marmo. E' un piacere sentirlo godere, quel godimento virile che mi eccita e mi scopro a toccarmi, sento la mia mano scivolare sul mio cazzo duro e grosso. siamo entrambi eccitati e godiamo.
Passo dal cazzo ai testicoli, alterno. Penso che potrei stare lì delle ore ma sento il suo membro sempre più duro, i suoi testicoli sempre più raccolti nella sacca scrotale. Con delicatezza lo massaggio, lento lento, fino a sentire il suo sperma salire lentamente pronto ad esplodere.
"Sto venendo" le sue parole ed il rispetto delle mie regole.
Ed eccolo uscire, un fiotto forte e caldo di sperma color avorio e poi un altro e poi lo sento sciogliersi nel piacere dell'orgasmo, rilassare le gambe, rallentare il respiro, lasciarsi andare.
Si riveste, mi saluta sottovoce e se ne va. Mi ringrazia via messaggio, pochi secondi dopo.
"Questa volta mi hai fatto mancare le gambe, chiama il 118, mi hai ammazzato"
Ed io "Da come ti sentivo godere ho pensato il contrario"
Scherziamo per un po', alla prossima.




Nessun commento:

Posta un commento